Buonanotte (pt2)

Serie: BUONANOTTE


 Mentre la fanciulla si dirigeva verso il suo obiettivo il suo passo divenne più spedito e incalzante come se fosse pervasa da una nuova energia che le divampava nel petto come un fuoco esplode di forza su della paglia asciutta. A passo spedito senza mai rallentare si diresse verso l’insenatura nel fusto del albero. Arrivata di fronte a questa scostò il fogliame messo palesemente li come copertura e vi entrò con cautela in quanto l’apertura era di dimensioni veramente esigue e la fanciulla riusciva a malapena ad entrarvici. Una volta al intero riposizionò il fogliame e cercò in tutti i modi di placare il suo respiro affannoso che non le consentiva di udire altri piccoli suoni provenienti dal antro oscuro del albero. Camminando a tentoni si spostò lungo la circonferenza del albero fino a quando le sue mani non incontrarono un altra figura annidata nell’ oscurità. Sara la riconobbe non appena la loro pelle non venne in contatto, fu allora che la giovane fanciulla si chinò e abbracciò dolcemente la creatura nell’ ombra. Fu allora che il cuore della giovane fanciulla riuscì a trovare un minimo di pace e inizio dolcemente e lentamente a placarsi . Nel frattempo al esterno del albero un frastuono composto da urla e rumori indefiniti aumentava di intensità, tanto che la giovane ragazza immaginò che le sue inseguitrici l avessero ormai raggiunta e si fossero disposte intorno al albero in attesa che la ragazze ne uscisse. Di riflesso il cuore riniziò ad accellerare nuovamente, il respiro si fece più affannoso e frequente. Un pensiero balenò nella mente della giovane che si impose di calmarsi e con la mano accarezzò la figura nell’ oscurità cercando di trovare in lei la forza che non riusciva a trovare nel suo cuore. Dal esterno iniziavano a pervenire suoni di pugni e spinte contro il tronco del albero, questi aumentavano di intensità con il passare del tempo come anche le vibrazioni tanto che la giovane fanciulla capì che quel rifugio non le avrebbe protette per sempre. Decise quindi di capire quale fosse la situazione all’ esterno, accarezzo un ultima volta la figura nel oscurità e si diresse tentoni verso il lato opposto del interno del albero ove si trovava il pertugio. Una volta li senti nuovamente il ruggito che aveva dato via a quel inseguimento sfrenato e subito dopo calò il silenzio, fu allora che Sara scosto le foglie dal pertugio e vide il leader ad una ventina di passi pronto a caricare l albero. Capi’ di dover fare un gesto stupido se voleva che il rifugio e di conseguenza la figura nel buio fossero risparmiate dalla carica del mostro. Fu allora che usci dal rifugio e con tutta l aria che aveva in corpo cacciò un urlo, più forte che poteva, nella speranza che questo bastasse a far intimorire i suoi avversari. In un attimo tutte le speranze che riponeva in quel gesto cosi disperato morirono, fece appena in tempo a capire che quel enorme animale la stava caricando che si ritrovò sbalzata in aria contro l albero alle sue spalle per poi cadere miseramente a terra con un tonfo tetro. Sara trovò a stento la forza per aprire gli occhi e costatare che l animale si stava preparando per il bis. La paura prese il sopravvento e chiuse nuovamente gli occhi rimanendo li, rannicchiata in terra, impotente e rassegnata all’idea che la fine fosse vicina e sperando che questa fosse più rapida possibile. Erano passati alcuni attimi da quei pensieri e non era accaduto nulla. I dubbi e la curiosità sul motivo per l animale non avesse proseguito con la sua carica le fecero riaprire gli occhi quel tanto che bastava per rendersi conto che la peggiore delle sue paure stava per avverarsi sotto i suoi occhi. Nei lunghi e interminabili attimi in cui riversava a terrà non si era resa conto che la figura celata nell’ oscurità del albero era uscita fuori e che si frapponeva tra lei e il suo aguzzino pronto a difenderla. L eroina che l’ aveva momentaneamente salvata non era nient’ altro che una piccola bambina dai capelli biondi quanto i suoi e che incurante della paura e delle lacrime che le scendevano da due occhi azzurri solcandole il viso si ergeva con innaturale disinvoltura di fronte al mostro, il quale confrontato con lei appariva ancora più grande. L’animale iniziò la sua inesorabile carica verso le due figure che le si paravano davanti, fu allora che Sara raccolse tutte le energie che le restavano, si alzò da terra brandendo un bastone che aveva precedentemente raccolto e si lanciò alla carica. Quando il mostro fece per colpirla un luce accecante ma piccola quanto un sassolino si sprigionò dal cuore della fanciulla e si sposto rapidamente sul bastone che questa impugnava facendolo risplendere magicamente. Non appena questo venne in contatto con la dura pelle dell’ animale ne scaturì un esplosione che fece volare via l animale per una trentina di piedi scaraventandolo poi a terra con forza inaudita. La giovane fanciulla invece, nonostante facesse fatica a tenersi in piedi per le poche forze che le restavano non risentì minimamente del contraccolpo. Il mostro dopo pochi attimi si rialzò ma fu subito chiaro a tutti che non voleva proseguire nello scontro, ruggì richiamando a se le proprie subalterne e insieme scomparvero nel folto della boscaglia. Le due fanciulle si stesero a terra per qualche attimo lasciando che tutte le sensazioni fluissero dai loro corpi per dispendersi nel terreno. Una volta che ebbero ritrovato un minimo di forze , tenendosi l’ una all’ altra si diressero verso Norfarwel. Pronunciate queste parole un elegante figura materna dal viso stanco ma felice si alzo dal letto, e si chinò sulle due figure che vi erano addormentate. Diede un dolce bacio sulla fronte della bambina maggiore che teneva stretta tra le sue braccia la sorellina, e poi si diresse verso il l’uscio della porta. Prima di chiuderla e di dirigersi nella proprio stanza da letto diresse un ultimo sorriso alle due figlie, le quali avevano ereditato proprio da lei gli occhi azzurri e i capelli biondi.

           FINE

Serie: BUONANOTTE


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