Darius

Serie: I Dormienti


NELLA PUNTATA PRECEDENTE: Venuta a conoscenza che Dorniana ha accettato la commessa di uccidere suo padre, Roxanne cambia nome e aspetto e come Artemide si reca all'astroporto dove intende imbarcarsi su un cargo per Giovenale, un pianeta dove hanno abolito la tecnologia e per Katia non sarà facile scovarla.

Consegnato a Vinicius un bracciale dorato dalla forma ovoidale: «Questo le servirà per salire a bordo dell’Eternity in qualsiasi momento. Ora lo avvicini al polso in modo che possa avvolgersi intorno. Per il regolare utilizzo le basterà desiderare di essere qui e si aprirà un portale di luce dinanzi a lei. Invece, per toglierlo, l’intenzione di farlo è sufficiente. Come vede è facile.»

Poi, voltatosi verso Katia: «Da tempo non ospitavo una donna affascinante e intelligente quanto lei, signora.» E, chinato il capo, Albert le rese omaggio con lo sfiorare il dorso della mano destra di lei con le labbra. «Bene. Adesso non mi resta che lasciare entrambi alle vostre cose, ma lei non si trattenga troppo, Vinicius, abbiamo molte cose di cui discutere e il tempo a disposizione è davvero poco.»

«Tornerò il più in fretta possibile.»

Attraversato il portale, si ritrovarono sulla Essex e Demetrius, al vederli apparire, non nascose la sua meraviglia: «Già di ritorno? Il portale di luce non funziona? Siete stati assenti il tempo di un battito di ciglia, signore.»

Durante il passaggio il tempo doveva essersi fermato, pensò Vinicius e colse la palla al balzo per non rivelare a Demetrius l’esistenza di Albert: «Sono perplesso quanto lei. Credevo che la luce servisse a farci salire a bordo dell’astronave e invece mi sbagliavo. Beh, visto che non sembra esserci nessuno a bordo, ci riporti a casa. Restare a guardarla è solo tempo perso.»

«Come lei desidera, signore.»

Rientrati, Maya tornò in camera sua a riposare mentre Vinicius si fermò nel suo studio a riflettere sul da farsi. Vi rimase ben poco, però. Giusto il tempo affinché Maya prendesse sonno: se lei si fosse destata, gli avrebbe impedito di andare.

Pertanto, uscì senza fare rumore e si diresse con passo deciso verso la residenza Imperiale. Là dove intendeva incontrare l’amico Darius a cui voleva chiedere un parere su come comportarsi nei riguardi di Albert e la sua mastodontica, nonché avveniristica, astronave.

Pur se era consapevole che Darius non avrebbe reagito bene alla notizia che una nave stellare grande quanto un continente si trovava parcheggiata nei pressi di Antares, Vinicius sperava di farlo ragionare in virtù della loro lunga amicizia. Era certo che lui non l’avrebbe cacciato via senza prima ascoltare quello che aveva da dire ed entrò nello studio sicuro di sé: «Ciao, Darius. Scusa l’intrusione senza preavviso, ma devo parlarti di una questione delicata e ho bisogno che tu mi ascolti con molta attenzione.»

L’uomo con la testa calva e il collo taurino non alzò lo sguardo, sapeva a chi apparteneva quella voce squillante e continuò a spulciare la marea di documenti sparsi un po’ su tutta la scrivania: «Se non è una questione di vita o di movte, passa più tavdi. Come puoi ben vedeve, ho da evadeve un mucchio di scartoffie avvetvate e non posso davti ascolto.»

«Credi che se non fosse stato importante starei qui innanzi a te invece che tra le braccia di Maya? Smettila di scartabellare e ascoltami! Le scartoffie possono aspettare. Questa potrebbe essere l’occasione che aspettavamo da tempo per liberarci, una volta e per sempre, dei divoratori di Essenze vitali.»

Darius continuava a sfogliare la documentazione senza curarsi di lui e quel punto Vinicius si avvicinò alla scrivania e, appoggiate le mani sopra e portato in avanti il busto, fin quasi a toccare con il suo naso quello camuso dell’amico: «Ti prego di darmi retta e di guardarmi negli occhi, dannazione! Ciò che ho scoperto ha del sensazionale. Sì, perché un’astronave, come non ne abbiamo mai viste prima d’ora, è giunta fino a noi ed è parcheggiata proprio sopra le nostre teste.»

Il Signore di Aethernum alzò il capo con flemma metodica, poi guardò Vinicius con piglio cupo e, stava per dirgli la sua al riguardo, che l’amico lo zittì prima che potesse aprir bocca: «Sta’ calmo. Io e Maya abbiamo avuto modo di conoscere chi la governa. Si chiama Albert ed è l’unico essere vivente a bordo. Beh, si è presentato soltanto lui e quindi non è detto, vista la mole dell’astronave, che potrebbero esserci miliardi di altri esseri senzienti a bordo. Non temere, fortuna vuole che Albert non è venuto fin qui per farci del male, ma a chiedere aiuto. Per essere più precisi vuole il mio. Tuttavia non mi ha voluto dire in cosa consiste, lo farà solo dopo che gli avrò dato la conferma che lo aiuterò a risolvere un problema che lo assilla.»

Darius si alzò di scatto e, battuti i pugni sulla scrivania con forza, lo prese di petto: «Aiuto che tu non gli davai, né ova né mai. Tva le tante scavtoffie che sono in bella mostva sul mio tavolo, una missiva riguavda pvovio quell’astvonave che tu tanto decanti. E sai cosa dice? Che quella nave spaziale si chiama Etevnity. Inoltve aggiunge, con pavole intimidatovie, che appavtiene alla flotta impeviale del Signove assoluto di Hovcobolus. E pensa, Volcan ha pvomesso una gvossa vicompensa a chi gli davà notizie su dove si tvovi ova. Pevtanto, il giovno che quel mangia Essenze vevvà a sapeve che è qui da noi, cosa cvedi che favà? Te lo dico io cosa. Stvappevà il patto di non belligevanza per poi venive qui con la sua flotta pev favcela pagave.»

In cuor suo Darius sperava che l’amico capisse in che posizione scomoda si trovasse in quel momento critico, ma visto che Vinicius titubava, riprese a redarguirlo accorato: «E ova non possiamo esimevci dal comunicave a Volcan che la “sua astvonave” staziona qui. E savai pvopvio tu a favlo, mio cavo.»

Vinicius esternò tutto il suo dissenso riguardo a quella scelta che secondo lui era sconsiderata. E non solo con lo stringere pugni e mascelle: «Scordatelo. Non lo farò, né ora, né mai.»

«Se è puv vevo che ti ho lasciato sempve cavta bianca, ciò non toglie che ci sono dei limiti che tu non puoi supevave. Nemmeno io posso, cvedimi. Quindi, vista la tua fevma posizione, che non lascia spazio a fraintendimenti da pavte mia, non mi lasci altva scelta, amico mio, davvevo, non avvei voluto avvivave a questo.»

Serie: I Dormienti


Avete messo Mi Piace2 apprezzamentiPubblicato in Fantasy

Discussioni

  1. Vinicius la fa facile, ma Darius non ha tutti i torti: qui si tratta di diplomazia e deve trovare il modo di dribblare. Una curiosità: Darius ha la erre moscia (o zeppola in bocca) di suo, o è una caratteristica del suo popolo?🙂