Donna Dorniana

Serie: I Dormienti


Roxanne non ce la fa più, i volti di coloro che ha ucciso le vengono in sogno e decide di lasciare la Corporazione delle Essenze scarlatte. Tuttavia deve fare i conti con la sua mentore, sa che lei non la lascerà andare e quindi si ferma a riflettere.

Di norma i colori delle Essenze vitali variavano, ma su Aethernum non ne esistevano di nere, bianche e marroni: gli aethernani ne erano certi poichĆ© i loro occhi assumevano lo stesso colore dell’Essenza vitale che li aveva scelti come involucri in cui soggiornare. E tra tutte, le più rare erano le Essenze scarlatte, le quali prediligevano i corpi femminili e Donna Dorniana era una delle prescelte. E lei, dopo aver imparato a come fare buon uso dell’Essenza scarlatta, era partita alla ricerca di altre prescelte e ne aveva trovate nove, a cui aveva insegnato dapprima l’arte del combattimento e infine a utilizzare il potere insito in loro. 

Grazie alla simbiosi con le Essenze vitali, gli aethernani potevano vivere, se lo desideravano, in eterno. Tuttavia nessuno di loro finora aveva scelto di vivere per sempre. Dopo una lunga vita a fare sempre le stesse cose, arrivava prepotente la noia e molti per ovviarla sceglievano di mettere fine alla propria vita di spontanea volontĆ : bastava che entrassero in comunione con la propria Essenza vitale e le facessero presente di non desiderare più vivere. Andata via, per l’aethernano era morte certa.

Quindi su Aethernum si poteva morire soltanto in due modi: per propria scelta o sotto costrizione delle Essenze scarlatte. In quanto uccidere un proprio simile con le proprie mani era impensabile. Le AutoritĆ  preposte al controllo delle nascite innestavano un micro sensore sotto pelle a ogni cittadino che alla sua morte emetteva un segnale d’avviso. Dunque, non appena lo ricevevano, al fine di accertare se era stata una scelta del soggetto mettevano sull’avviso la Corporazione capitanata da Donna Dorniana; che a sua volta inviava una delle sue ragazze e questa,  giunta sul posto, per il tramite dell’Essenza vitale a essa propria entrava in contatto con quella del morituro – di norma le Essenze vitali sostavano accanto al corpo senza vita per qualche giorno prima di tornare alla fonte – che l’avrebbe informata su quanto accaduto. Se durante l’interrogatorio veniva alla luce che non era stata una scelta, all’uccisore sarebbe rimasta soltanto un’opzione, togliersi la vita; altrimenti sarebbe stato arrestato e dopo un equo processo lo avrebbero lasciato in una sorta di limbo in cui avrebbe vissuto, e per l’eternitĆ , da solo e nel silenzio più assoluto.

Le AutoritĆ  non erano a conoscenza che Donna Dorniana e le nove ragazze usassero il potere insito nelle scarlatte per uccidere dietro compenso; e queste ultime ne avevano ben donde di farlo trapelare: le avrebbero ritenute un pericolo per la societĆ  con il lasciare loro la stessa opzione data a chi uccideva un proprio simile. A dirla tutta, le AutoritĆ  sospettavano da tempo qualcosa, ma avevano bisogno del loro operato e facevano buon viso a cattivo gioco.

Per cui, Donna Dorniana era diventata la donna più potente, ricca e temuta di Allibis: la megalopoli dove risiedevano i poteri forti che governavano su Aethernum. Tuttavia, lei non si era arricchita grazie alle Autorità, il compenso datole per i suoi servigi le bastava a malapena per vivere con dignità e non nel lusso sfrenato come erano soliti sguazzare i potenti e in cui voleva stagnare anche lei.

Sentimenti come invidia, cupidigia e soprattutto sete di potere, avevano fatto sƬ che Dorniana si dedicasse a un’attivitĆ  molto più lucrosa e questa si consolidava nel soddisfare le richieste di loschi individui senza scrupoli: un po’ come lei, dopotutto. Ma accettava una commessa solo dopo aver ricevuto un cospicuo compenso e non tutti potevano permettersi i suoi ā€œservizi particolariā€ solo chi possedeva abbastanza crediti, in quanto la somma lasciata come anticipo non veniva mai restituita nel caso si fosse rifiutata di accettare l’incarico.

Dorniana aveva arredato il suo ufficio con l’essenziale, una scrivania con relativa poltrona retrostante e due sedie poste di fronte per i clienti: nessun quadro alle pareti o quant’altro potesse distrarre i loro sguardi durante le contrattazioni. CosƬ l’affare odierno si era concluso con la soddisfazione di entrambe le parti. Ma ora lei aveva da fare una scelta che avrebbe messo in discussione il rapporto con la sua assassina preferita: Roxanne.

Una tra le famiglie più potenti di Allibis, figura di spicco dell’alto Consiglio dei Dodici, le aveva commissionato l’uccisione di un loro pari. Però si trattava del padre della sua amata ragazza e non solo, il committente aveva richiesto che a eliminarlo dovesse essere la figlia. Nessun’altra doveva intromettersi ed erano stati molto chiari a tal proposito; altrimenti poteva dire addio alla sua lucrosa attivitĆ . Non le avevano lasciato altra scelta e per salvare se stessa e le altre ragazze lei aveva accettato. Pertanto rifletteva su come dirlo alla diretta interessata, senza che la prendesse a male, che bussarono alla porta e il suo labbro superiore iniziò a tremare.

Chiunque si trovasse dall’altra parte, avrebbe fatto bene a non entrare. Dorniana fremeva dalla voglia di tirare il collo a chi aveva osato disobbedire a un suo ordine preciso e, al pensiero di ciò che avrebbe fatto alla scocciatrice non appena avesse varcato la soglia, sorrise per poi esordire, con una nota di compiacimento nel tono: Ā«Vieni pure avanti. Chiunque tu sia, il danno ĆØ stato fatto e scappare sarebbe inutile. Ti verrei a cercare e la pagheresti molto più cara.Ā»

Aperta la porta e varcata la soglia, Katia non era affatto impaurita, anzi, aveva un ghigno compiaciuto sul volto e Dorniana sperò, per il bene della ragazza, non fosse dovuto per il suo aspetto. In tal caso l’avrebbe uccisa con le proprie mani. 

Serie: I Dormienti


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Discussioni

  1. Questo capitolo arricchisce il mondo di Aethernum con dettagli affascinanti sul funzionamento delle Essenze e sul potere oscuro di Donna Dorniana. Si collega bene agli episodi precedenti, chiarendo le regole di questo universo e rendendo ancora più profonda la figura di Roxanne.
    Il ritmo ĆØ più riflessivo, ma funziona: sposta il focus dall’azione al sistema che la regola, e prepara con tensione il prossimo conflitto.
    Forse qualche concetto (come la procedura delle AutoritĆ ) si dilunga un po’, ma nel complesso mantiene viva la curiositĆ  e apre a un dilemma morale forte che promette sviluppi interessanti.

    1. Grazie, tutto quello che ahi letto finora ĆØ solo il prologo e mi ĆØ serve per mettere in scena Roxanne e Vinicius. Non ĆØ ancora finito, mancano ancora una decina di episodi e poi inizieranno le loro avventure rocambolesche nel mondo Fantasy coadiuvati da Albert.

  2. Cosa c’ĆØ di peggio della condanna a morte? La condanna alla vita eterna. PerchĆ© “ogni bel ballo stufa”, non ĆØ solo un proverbio, ĆØ la verita. La vita eterna porta poi alla noia eterna che ĆØ mortale e allo stesso tempo immortale. Forse per questo che l’uomo ha una scadenza, una scadenza indefinita ma non illimitata, altrimenti poi va a male. Forse ĆØ un bene. Una bella lettura, bravo Silvio.

    1. Vero e, come dicevo nel commento sotto, arriverĆ  il giorno che non moriremo più e l’unico modo per lasciare questo mondo sarĆ  quello di ascendere. CosƬ come dicono abbia fatto Gesù, Maometto, Zarathustra e tanti altri prima di loro.

  3. Buono questo episodio, si chiariscono anche certe dinamiche del precedente (problemi della lettura a puntate…). E poi, sƬ: ci sono i cattivi, ma c’ĆØ sempre qualcuno che lo ĆØ di più, non fa una grinza.
    Quanto al non morire… non sono sicuro che mi dispiacerebbe, a patto di non invecchiare, s’intende. Ma credo che non mi annoierei, c’ĆØ cosƬ tanto da studiare… e poi penso alla figata che sarebbe stato vivere l’evoluzione anche solo degli ultimi mille anni! Grazie Silvio per la lettura e gli spunti accattivanti

  4. “…dopo un equo processo lo avrebbero lasciato in una sorta di limbo in cui avrebbe vissuto, e per l’eternitĆ , da solo e nel silenzio più assoluto.” : Una punizione orribile. Confesso che, a volte, l’inferno l’ho immaginato cosƬ. Povera Roxanne, che brutto incarico: uccidere il proprio padre. 🄺Bravo, SilviošŸ™‚

    1. Credo proprio di sƬ. E sai, arriverĆ  un giorno che non non moriremo più e l’unico modo per andare sarĆ  quello di ascendere. CosƬ come dicono abbia fatto Gesù, Maometto, Zarathustra e tanti altri prima di loro. šŸ™‚