
Volcan
Serie: I Dormienti
- Episodio 1: Alejandro
- Episodio 2: Sibili sinistri
- Episodio 3: Demiurgo
- Episodio 4: Vinicius
- Episodio 5: Albert
- Episodio 6: Tuta suadente
- Episodio 7: Primo Creatore
- Episodio 8: Roxanne
- Episodio 9: Rufus
- Episodio 10: Essenza scarlatta
- Episodio 1: Donna Dorniana
- Episodio 2: Katia
- Episodio 3: Cambiare nome e aspetto
- Episodio 4: Darius
- Episodio 5: Ci vuole tempo e perseveranza
- Episodio 6: In fuga
- Episodio 7: Verso nuovi mondi
- Episodio 8: Volcan
- Episodio 9: Horcobolus
- Episodio 10: Una morte indolore
- Episodio 1: Sìracus
STAGIONE 1
STAGIONE 2
STAGIONE 3
Dopo una lunga ed estenuante trattativa, Volcan aveva ricevuto un netto rifiuto da parte dell’Umano. Albert non aveva voluto cedergli il comando dell’astronave con il ribadire, fino alla nausea, che l’Eternity apparteneva a dodici terrestri. Per cui spettava soltanto a loro decidere se acconsentire a quella richiesta il giorno che si sarebbero destati dal lungo sonno in cui erano stati lasciati dal Primo Creatore.
Rifiuto che aveva spinto il Signore assoluto di Horcobolus a dare incarico a tre dei suoi migliori scienziati di destarli. Però erano passati due kadam senza avere loro notizie e, anche se uno di loro era sangue del suo sangue, non poteva fare finta di niente. Soprattutto perché non riusciva a mandare giù che suo fratello non si fosse preoccupato di informarlo sui progressi raggiunti finora. Per cui si dirigeva a passo spedito verso la sala delle scienze e, giunto davanti alla porta, entrò senza annunciarsi e lo assalì severo in volto: «Sono stufo di aspettare i vostri comodi. Siete riusciti a destare i Dormienti? O quantomeno a persuadere chi li accudisce a farmi tornare a bordo? Devo parlare di nuovo con il tuo amico Albert.»
«Mi spiace, ma non vuole più avere a che fare con te, fratello. Tuttavia ha lasciato intravedere uno spiraglio: il giorno che i Dormienti si desteranno e decidessero di voler interloquire con te, non interferirà, anche se ti consegnassero l’Eternity.»
«Sono lieto di sentirglielo dire. Però si dà il caso che io non abbia tempo da perdere e mi trovo costretto a passare ai fatti.»
«Aspetta. Non essere precipitoso, dammi ancora qualche giorno.»
Volcan guardò il fratello dubbioso, ma poi ci ripensò: «Tre giorni, non uno di più. E rammenta, se allo scadere quei dodici Drimla non si saranno destati, tu mi farai salire a bordo così che io possa liberarmi della loro fastidiosa presenza una volta e per tutte.»
«Non ci sarà bisogno di arrivare a questo.»
«Bene. Ma se dovessi fallire, allora io-»
«Ti ripeto che ce la faremo a risolvere il problema.»
«D’accordo. Voglio crederti, ma ricorda, avete tre giorni da adesso, tu e quei Darkmut dei tuoi amici.»
«Come già fatto, fratello.»
«Me lo auguro proprio, Bargund.» Volcan sfoderò un ghigno beffardo per poi voltarsi e uscire impettito.
Il tempo che gli aveva concesso non sarebbe bastato a destare i Dormienti e, onde evitare che Volcan mettesse in atto il suo piano omicida, Bargund si trovava costretto ad affidare Albert e la sua astronave nelle mani di qualcuno che potesse aiutarlo in vece sua. Un soggetto che non avesse altri fini e si dava il caso che conoscesse la persona giusta. Vinicius sarebbe stato all’altezza del compito: tempo addietro aveva avuto modo di interloquire con l’aethernano e gli era parso propenso a voler liberare le Essenze vitali che Volcan teneva prigioniere su Somnium. Per cui era certo che avrebbe trovato un modo per aiutare Albert e, una volta risvegliati i Dormienti, insieme avrebbero posto un freno alla smania del Signore assoluto di Horcobolus di voler diventare immortale.
Aveva eliminato la mobilia inutile per fare posto a decine di scaffali ove sostavano migliaia di libri. Alcuni molto antichi e Bargund, dopo averne preso uno, si accomodò sulla poltrona posta dietro la scrivania e iniziò a sfogliarlo: guardava assorto le immagini di Horcobolus nel suo massimo fulgore e rimpiangeva quei tempo andati. A completare l’arredo c’era un grosso tavolo da lavoro su cui trovava posto lo schermo olografico, alcuni documenti sparsi e la sfera con all’interno un’Essenza vitale che con la sua luce donava all’ambiente una nota di colore calda e accogliente. Ed era proprio quel contenitore sotto vuoto a turbarlo più di ogni altra cosa.
Come specie, vivevano a lungo, più di ogni altra razza nella galassia e quindi, privare della libertà altri esseri senzienti, e solo per emulare gli aethernani, non lo riteneva giusto e soprattutto etico. Considerava quella scelta poco edificante per una specie come la loro che professava di essersi evoluta. Ma forse con l’aiuto di Albert e la sua astronave sarebbe riuscito a liberarle tutte e con quella speranza nel cuore predisponeva le basi per un futuro in cui sarebbero stati liberi di camminare a testa alta e senza più essere additati da tutti come mostri senza un’Anima.
Mentre Bargund rifletteva su cosa dire ad Albert riguardo a ciò che intendeva fare Volcan ai Dormienti, l’amico Ataire entrò con il riportarlo nel presente.
«Siamo proprio sicuri, Bargund? E se l’Eternity cadesse nelle mani sbagliate? Sarebbe la fine per i Dormienti in ogni caso.» Ataire guardò l’amico dritto negli occhi e poi con più enfasi: «Dovemmo andare con loro anche noi, se restiamo, tuo fratello disgregherà i nostri corpi con quella sua maledetta pistola, e senza farsi tanti scrupoli.»
Bargund capiva lo sfogo di Ataire, ma l’amico doveva farsene una ragione e con tono autoritario provò a farglielo entrare in testa: «Ne abbiamo già discusso e non voglio ripetermi. L’Eternity non dovrà mai cadere nelle mani di Volcan. Ma se la tua preoccupazione è per quello che mio fratello potrebbe farti dopo quello che stiamo per fare, non devi temere alcunché, io gli impedirò di farti del male.»
Ataire non era ancora del tutto convinto, continuava a riordinare le scaglie del braccio sinistro e di conseguenza tirò su un lungo respiro e questa volta gli parlò con il cuore in mano: «Ripeto. Se mio fratello si impossessasse dell’Eternity, avrebbe accesso a centinaia di galassie con tutto quel che ne conseguirebbe… E tu sai di cosa parlo, non farmelo ripetere.»
Convinto l’amico, almeno così sperava Bargund, lo lasciò a rimuginare. Sentiva il bisogno di restare un po’ da solo a riflettere ed entrò nel suo studio.
- Un Kadam equivale a circa un anno terrestre.
- L’Essenza vitale è ciò noi chiamano Anima: il principio vitale dell’Uomo di cui costituisce la parte immateriale e, dunque, distinto dal corpo materiale.
- Il Drimla è un’ameba con il quoziente intellettivo pari a zero. Essa vive nell’ombra e per questo la sua pelle è pallida come quella degli Umani.
- Il Darkmut è simile ai Drimla ma con un’intelligenza di poco superiore.
Serie: I Dormienti
- Episodio 1: Donna Dorniana
- Episodio 2: Katia
- Episodio 3: Cambiare nome e aspetto
- Episodio 4: Darius
- Episodio 5: Ci vuole tempo e perseveranza
- Episodio 6: In fuga
- Episodio 7: Verso nuovi mondi
- Episodio 8: Volcan
- Episodio 9: Horcobolus
- Episodio 10: Una morte indolore
Prevedo una guerra interstellare😥🙂
E ci sarà, ma non adesso, diciamo che avverrà tra quattro volumi dopo questo. 🙂