Essenza scarlatta

Serie: I Dormienti


NELLA PUNTATA PRECEDENTE: Rufus dapprima tituba, ma Roxanne è troppo bella e seducente e ha la meglio sulla moglie, che lo aspetta in sala e quindi lui decide di assecondare il piano ideato dalla ragazza dagli occhi scarlatti senza farsi alcuno scrupolo.

Al suo primo incarico, Roxanne aveva tramortito il soggetto per ovviare al rituale di doversi denudare, però non accadde nulla, l’Essenza scarlatta non era riuscita a entrare in contatto con quella del soggetto in quanto era entrata in stasi. Quindi Rufus sarebbe stato per lei l’ultimo lavoro che avrebbe portato a termine per Donna Dorniana.

Tuttavia, non era questo il motivo che l’aveva spinta a questa decisione, si doveva al fatto che l’Essenza scarlatta faceva propri i ricordi delle vittime; reminiscenze che giocoforza divenivano sue con tutto il carico di emozioni negative che si portavano appresso: centinaia di volti che ogni notte le apparivano in sogno a tormentarla e, se ne avesse aggiunti altri, alla già lunga lista, sarebbe uscita di senno di lì a breve. E mentre lei rifletteva su quel cambio di vita radicale, l’uomo dai capelli rossi era uscito dal locale con la moglie sottobraccio: il narcotico aveva iniziato a fare effetto e la bionda non si reggeva in piedi.

Rufus non ci mise molto a tornare e, invitata Roxanne a salire sull’auto, in men che non si dica arrivarono a destinazione: una villetta disposta su due piani con annesso giardino e piscina. Ma lei non si fermò ad ammirare le bellezze del posto, passò al motivo per cui era lì: Entriamo? Fuori è freddo e mi si gela tutta.»

«Hai ragione. Scusa. Prego. Speriamo solo che mia moglie non si svegli prima di aver-»

«Ehi, cosa credi. Io le cose le faccio bene, sai. Tua moglie fino a domattina dormirà come un animale in letargo. Allora che fai, andiamo su, oppure no?»

Se eliminava Rufus dabbasso, avrebbe dovuto portarlo in spalle fino in camera e l’uomo non era un peso piuma. E comunque era preferibile che la moglie se lo trovasse accanto così che testimoniasse alle Autorità di averlo trovato in quello stato e avrebbero catalogato il decesso come scelta volontaria. Molti aethernani si lasciavano morire accanto alle proprie consorti e quella di Rufus si sarebbe aggiunta alle altre senza creare risvolti non desiderati.

Rufus le fece strada e, arrivato davanti alla porta della camera dove dormiva placida la moglie, si fermò per lasciare passare Roxanne: «Tu fa come se fossi a casa tua, io vado a darmi una rinfrescata e dopo potrai farlo anche tu, sempre se ti aggrada, per me fa lo stesso, adoro gli odori forti.»

«Sì, va’ pure, io mi ambiento.»

Roxanne tirò su un sospiro di sollievo, se quell’uomo, già sgradevole di suo, non si fosse rinfrescato, gli avrebbe di certo vomitato in faccia e non aveva voglia di fermarsi più del dovuto a ripulire tutto. Poi, all’osservare distratta la moglie distesa sul letto, si avvicinò per constatare se fosse ancora in vita: se la donna moriva, l’Essenza vitale sarebbe uscita dal corpo con il metterla in difficoltà. Questo poiché la sua Essenza vitale, oltre a rubare i ricordi immagazzinati da quella di Rufus, avrebbe assimilato anche quelli della donna e, se ciò fosse accaduto, sarebbe stato difficile spiegare alle Autorità l’anomalia: tenuto conto che si avvalevano della Corporazione per sincerarsi se un decesso fosse voluto oppure causato da altri, le Autorità non le avrebbero creduto se avesse detto loro che i due coniugi si erano tolti la vita nello stesso momento. Inoltre sospettavano che Donna Dorniana facesse il doppio gioco e c’era il rischio che indagassero a fondo e non era il caso di agitare le acque.

Netto e profumato come un fiore, l’uomo uscì dal bagno nudo come mamma lo aveva fatto. Roxanne non appena lo vide farsi avanti lo fermò: «Bene. Ora vado rinfrescarmi anche io… Nel frattempo sdraiati sul letto e pensa a me, micione.»

Lei uscì dal bagno con indosso la biancheria intima. «Come ti sembro? Sono di tuo gradimento, Rufus?»

«Dire che sei meravigliosa è riduttivo. Sei bella oltre ogni mia aspettativa e mi chiedo cosa tu abbia visto in me per arrivare a questo… Sono grasso, brutto e-»

«Sottigliezze, quel che conta è ciò che si ha dentro, non lo credi anche tu?»

Roxanne si fece avanti con movenze accattivanti e, arrivata dinanzi al letto, salì a sopra Rufus come se montasse su di un cavallo. Lui allora cercò di afferrarle i fianchi per possederla, ma lei lo dissuase: «Aspetta, caro. Non avere fretta. Sei teso e verrai al dunque prima del tempo.» Distese le braccia e allungate le mani fino alle tempie di Rufus, iniziò a massaggiarle con movenze studiate «ecco, fermo e lasciami fare. Tra poco ti sentirai meglio, vedrai.»

«Sì, ti prego, continua così e non fermarti.» Rufus chiuse gli occhi e si lasciò trasportare dal piacere delle dita di lei che picchiettavano sapienti sulla sua pelle sudaticcia.

Anche lei socchiuse gli occhi e attese che l’Essenza vitale dell’uomo, obbligata dalla sua, uscisse dal corpo.

Sospese a mezz’aria, una di fronte all’altra, come se fosse in atto un duello all’ultimo sangue, e così era, dopotutto: di fatto l’Essenza scarlatta non diede modo alla gialla di capire cosa le stesse per accadere, prese a girarle subito intorno veloce, sempre di più e la gialla prima divenne bianca, poi evanescente e infine svanì senza lasciare alcuna traccia della sua esistenza. Come un buco nero divora la luce, la scarlatta aveva inglobato tutta la conoscenza acquisita dalla gialla che, senza più un vissuto a darle sostegno, non ebbe più alcun motivo per continuare a essere.

Senza più una scintilla vitale a dargli sostegno, l’involucro di carne e ossa, conosciuto come Rufus, esalò il suo ultimo respiro e all’indomani, al vedere il suo volto sorridente, la moglie si sarebbe rassegnata al pensiero che era stata una scelta del marito.

Dopo aver pulito ogni traccia della sua presenza, Roxanne tornò in sede e, una volta nel suo alloggio, preso il gatto nero in braccio, mentre lo accarezzava con dolcezza rifletteva sul da farsi.

Serie: I Dormienti


Avete messo Mi Piace3 apprezzamentiPubblicato in Fantasy

Discussioni

  1. Anche in questo episodio la tensione resta alta, e il tono sensuale si intreccia bene con la componente oscura e spirituale delle Essenze. Roxanne si conferma un personaggio complesso: spietata, ma logorata dentro. Il legame con le puntate precedenti è chiaro e ben gestito, soprattutto nel mostrare il peso che ogni “missione” lascia su di lei.
    Forse alcune spiegazioni (come quella sul meccanismo delle Essenze) risultano un po’ dense e andrebbero snellite o anticipate leggermente, ma nel complesso la scena è efficace e chiude con una nota malinconica che apre a nuovi sviluppi.

    1. Il problema è che c’è ancora molto da dire sulle Essenze vitali e gestire il tutto, con il centellinare un po’ qui e un po’ là il loro modus operandi, non è facile e a volte sfugge qualcosa in più. 🙂

  2. Ciao Silvio, mi ha incuriosito la “procedura” che, attraverso alla seduzione della vittima conduce alla sua eliminazione, appare ironica, a tratti grottesca, quando sono proposti più in dettaglio l’igiene dell’uomo, nonché i suoi gusti nella stimolazione olfattiva. La sensazione è rafforzata dalle espressioni della protagonista che si rivolge a Rufus chiamandolo “micione”… Ora, non so se fosse questo l’effetto cercato, ma personalmente trovo che inserisca un divertente contrasto alla serietà dell’intento omicida e la sue conseguenze nel contesto della storia. Letto con piacere, grazie

    1. Sì, è voluto e la comicità in alcuni protagonisti di questa saga non mancherà tra una fase seria e l’altra in modo da non appesantire troppo il lettore. Insomma, c’è del sacro e profano in questa saga e un po’ di umorismo non guasta. Grazie per essere passato, non me lo aspettavo… quindi grazie. 🙂

    2. Inoltre ho usato il linguaggio più semplice possibile così che non risulti ostica la lettura… Tieni conto che i volumi che comporranno questa saga sono sette, o forse di più dipende da come evolveranno i personaggi durante la stesura… questo perché finora ho scritto solo i primi tre volumi e quindi da quelli preventivati potrebbero uscirne altri. 🙂

  3. Certo che avere i ricordi e le emozioni di tutti quelli che faceva fuori doveva essere distruttivo: già la propria memoria è ingombrante, figuriamoci avere anche quella degli altri. 🥶Bravo, Silvio.🙂