Il piano degli amici

Serie: Eva e i segreti di Itky


NELLA PUNTATA PRECEDENTE: Eva tenta di contattare la madre, preoccupata dal silenzio e dai pericoli che sente vicini. Quando apre la porta, la trova lì davanti a sé. Unʼinaspettata visita cambia tutto.

«Salve!» salutò Lisa, rientrata dalla biblioteca. «Lei è la mamma di Eva? Io sono Lisa.»

«Ciao, Lisa, è un piacere conoscerti.»

«Eva non mi aveva detto che saresti venuta. So già cosa vuole fare: probabilmente vuole portare Eva a casa per qualche giorno, vero?»

«Stavamo giusto discutendo di questo», intervenne Eva. «A mamma hanno proposto di organizzare una mostra in Italia, ma lei vuole rinunciare per non lasciarmi sola. Le ho detto che anche tu resterai qui.»

«Certo, io resto. Non può portare Eva con Lei?» chiese Lisa, senza sapere bene come comportarsi. Ricordava bene che la donna non sapeva nulla del lato nascosto della scuola e bisognava stare attenti a non rivelare il segreto.

«Lo farei volentieri, ma ormai è tardi. Quindi o parto da sola, o non parte nessuno.» 

«Mamma, devi andare. Voglio davvero che il tuo sogno si realizzi. Possiamo sentirci ogni giorno al telefono», la esortò Eva.

«Davvero non lo so. Sarebbe il primo Capodanno che passeremmo separate. Non è giusto.»

Per un minuto calò il silenzio. Ognuno pensava alla propria situazione: Elena voleva lasciarsi convincere dalle ragazze, ma non riusciva a permetterselo; Lisa ed Eva speravano di riuscire a persuaderla. 

«Ragazze, facciamo così: parlerò con gli insegnanti e poi prenderò una decisione. Nel frattempo, raccontatemi come passate il tempo qui», fu Elena a rompere il silenzio.

Non appena le ragazze stavano per rispondere, la porta si spalancò e Stefano irruppe nella stanza gridando:

«Ho trovato! So come scoprire chi è il tramite… Oh, salve», si interruppe vedendo la donna sconosciuta.

«Mamma, è il nostro amico Stefano», disse Eva, mentre Lisa faceva segno a ragazzo di stare zitto.

«Molto piacere», sorrise Elena. «Chi state cercando di scoprire?»

«Abbiamo trovato un libro di enigmi e stiamo cercando di risolverne uno», improvvisò Lisa senza esitazione. «A quanto pare, Stefano ha avuto un’idea.»

«Interessante! Posso provare anch’io?» chiese Elena, incuriosita.

«Mammaaa», sospirò Eva in tono di avvertimento.

«Va bene, non insisterò», sorrise la donna. «Ma voglio sapere come va a finire.»

«Te lo racconteremo. Ora andiamo un attimo in biblioteca, ci serve una cosa da lì. Giusto, ragazzi?»

«Giusto!» risposero Stefano e Lisa all’unisono.

«Perché ho la sensazione che mi stiate nascondendo qualcosa?» chiese Elena.

Eva rispose baciando sua madre sulla guancia e uscì nel corridoio insieme agli amici, promettendo che sarebbe tornata presto.

Negli ultimi giorni, Elena si era rimproverata per aver permesso alla figlia di trasferirsi lontano. Come aveva potuto accettare una proposta arrivata da una perfetta sconosciuta? Aveva fatto davvero la scelta giusta? E come se non bastasse, proprio adesso era arrivata la proposta di viaggio in Italia. Divisa tra mille dubbi, Elena  aveva deciso di venire di persona a vedere come stava sua figlia nella nuova scuola. Si era fatta una promessa: se anche solo per un istante avesse avuto l’impressione che Eva non stesse bene, sarebbero tornate a casa.

Ma le sue paure non avevano trovato conferma: tutto quello che aveva visto le diceva chiaramente che Eva era felice di stare lì. Si era fatta nuovi amici, aveva sviluppato nuovi interessi. Forse avrebbe dovuto accettare quell’invito e partire per qualche giorno?

Nel frattempo, i ragazzi si erano allontanati abbastanza dalla stanza, al riparo da sguardi e orecchie indiscrete.

«Perché hai urlato così?» sibilò Lisa. «Hai quasi rivelato tutto!»

«Come potevo sapere che la mamma di Eva era venuta qui?» si difese il ragazzo, risentito. «Potevate almeno avvertirmi.»

«Piantatela!» li interruppe Eva. «Io stessa non ne sapevo nulla. Ma questo non è il punto. Mamma sta pensando di portarmi a casa e io non voglio andarmene. Dobbiamo assolutamente trovare un modo per farle cambiare idea!»

«E come pensi di riuscirci?» Stefano allargò le braccia. Sapeva per esperienza personale che più si cerca di convincere un adulto, più crescono i sospetti. «Non possiamo mica seguirla ovunque e implorarla.»

«Sì, ma il tempo stringe. Intanto raccontaci cosa hai pensato di fare», disse Lisa.

«Non vi piacerà», esitò Stefano. «Ci vorrà un’eternità per provare a controllare tutti con quella macchia nera. Ho pensato a un modo per verificare tutti contemporaneamente.»

«E allora?» chiese Eva, impaziente.

«Possiamo dissolverla in una bevanda e farla bere a tutti. E qui arriva la parte spiacevole: chi non è collegato a quella cosa si sentirà terribilmente male, ma il suo proprietario non sentirà nulla», concluse soddisfatto il ragazzo.

«Innanzitutto è disgustoso, e poi come faremo a controllare tutti? Andremo in giro a chiedere a ognuno se ha avuto la nausea?» bocciò subito l’idea Lisa.

«Aspetta», la fermò Eva. «È possibile ottenere un effetto diverso? Qualcosa di più visibile, magari?»

«Non lo so»,  Stefano si grattò la testa. «Ti andrebbe bene un’eruzione cutanea?»

«Se scoppiasse un’epidemia a scuola, nessuno partirebbe per le vacanze! Ti rendi conto di cosa succederebbe se scoprissero chi è stato a provocarla?» disse Lisa. 

«È esattamente quello di cui abbiamo bisogno», disse Eva. «Se tutti resteranno qui, riusciremo sicuramente a catturare il colpevole. Dobbiamo iniziare domani, così mamma farà in tempo ad andarsene dalla scuola: non voglio metterla in pericolo.»

«Siete impazziti!» si arrabbiò Lisa. «E se poi ci cacciano? Dove andremo a studiare? Ci avete pensato?»

«Questo è un problema secondario. La cosa più importante è eliminare la minaccia. Oppure preferisci che tutti tornino a casa e il Mostro li segua?» cercò di convincerla Eva. «Non sappiamo quanti membri ci siano nel gruppo segreto e chi potrebbe essere il prossimo. Fuori dal castello, il male non si potrà più fermare.»

Lisa non poteva non essere d’accordo, ma la decisione fu per lei molto difficile. La ragazza amava seguire le regole e non voleva oltrepassare i limiti consentiti, anche se lo aveva già fatto mantenendo segreta la sua tentativa di creare Itky. Ma una cosa era mettere in pericolo sé stessa, un’altra era avvelenare tutta la scuola con una creatura sconosciuta, sperando di riuscire a trovare il suo padrone. La determinazione di Eva e Stefano non le lasciava altra scelta, e Lisa, a malincuore, sostenne il piano degli amici.

Serie: Eva e i segreti di Itky


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