La scelta di Jessica

Serie: L'abbandono Al Potere


Jessica, scrittrice inquieta, entra nel mondo BDSM con Marco, esplorando piacere, controllo e sé stessa.

La stazione era deserta e il silenzio si mescolava al suono ritmico del suo respiro. Jessica si stringeva nel cappotto, il freddo della notte che cercava di insinuarsi sotto il tessuto. Aveva passato ore davanti allo specchio prima di uscire, chiedendosi se avesse senso vestirsi così, se fosse troppo o troppo poco, se stesse sbagliando tutto. Ma quella sera non aveva voluto ascoltare il buonsenso. Aveva scelto il rischio. Sotto il cappotto indossava un abito che fino a quel momento era rimasto solo un segreto, un sogno nascosto nel fondo del suo armadio. Una tuta in ecopelle nera, aderente come un guanto, pensata per chi voleva sentirsi in controllo e vulnerabile al tempo stesso. L’aveva comprata mesi prima, immaginandosi di indossarla davanti a qualcuno che non temesse la sua oscurità. Ma quel qualcuno non era mai arrivato e così la tuta era rimasta lì, un simbolo della donna che desiderava essere ma che non aveva mai avuto il coraggio di mostrare. Il suo lavoro come editor la soffocava; i giorni passavano tra email, correzioni e libri che non sentiva suoi. La monotonia si era insinuata in ogni angolo della sua vita e Jessica non riusciva più a distinguere ciò che voleva davvero da ciò che gli altri si aspettavano da lei. Non era mai stata una ribelle, ma dentro di lei ardeva un desiderio di evasione, di sfidare i limiti. Forse era per questo che quella sera, senza pensarci troppo, aveva deciso di lasciarsi alle spalle il suo appartamento ordinato e prendere il primo treno disponibile. La stazione era il luogo perfetto per perdersi. Era anonima, lontana, un angolo del mondo dove nessuno avrebbe saputo chi fosse Jessica. Camminava lentamente, i tacchi che rimbombavano contro le pareti vuote del sottopasso. Ogni passo sembrava amplificare i suoi pensieri. Desiderava qualcosa di diverso, qualcosa che le facesse sentire viva. Aveva letto di storie in cui le persone trovavano una parte di sé che non avevano mai conosciuto, dove i confini tra piacere e controllo diventavano indistinti. Il BDSM non era mai stato un semplice interesse per lei; era una promessa. Un luogo dove il controllo che esercitava ogni giorno su se stessa poteva finalmente cadere. Dove poteva arrendersi, ma solo con qualcuno che sapesse cosa farne della sua resa. Il suo sguardo vagava nella stazione, il cuore che batteva più forte ad ogni angolo svoltato. Forse non avrebbe trovato nulla quella sera, forse sarebbe tornata a casa sentendosi ancora più vuota. Ma una parte di lei sperava. Sperava che qualcosa o qualcuno rompesse quella gabbia invisibile che si era costruita. Poi lo vide. Alto, con la giacca scura e lo sguardo che sembrava penetrare attraverso di lei. Jessica si fermò per un istante, il respiro che si spezzò. Non sapeva nulla di lui, ma il modo in cui la guardava la fece sentire scoperta, come se sapesse esattamente cosa stava cercando. La sua mente si riempì di domande e paure, ma anche di un’eccitazione che non riusciva a controllare. Forse il destino le stava offrendo un’occasione. Forse quella sera avrebbe scoperto chi era davvero.

Serie: L'abbandono Al Potere


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Discussioni

  1. “Dove poteva arrendersi, ma solo con qualcuno che sapesse cosa farne della sua resa.”
    Mi è piaciuto questo passaggio. Perché vi è racchiusa una cosa fondamentale: la libertà che le donne hanno di scegliere per il proprio piacere.

  2. Spiegare cos’è l’appartenenza a qualcuno è difficile e insidioso….perchè nella vita puoi scegliere tante cose ma non puoi scegliere a chi appartenere….un legame mentale che non si può spiegare….irrazionale e senza logica….un’unione viscerale, unica e totalizzante che vibra sulla pelle come una carezza che lascia solchi indelebili capaci di attraversarti, insinuarsi…..e legarsi alla tua anima per sempre……

  3. Benvenuto Daniele. Credo che un testo con una promessa come quella che tu fai nell’incipit, sia il benvenuto qui sulla piattaforma. Diciamo una sorta di ‘novità’. Il personaggio di Jessica mi ha affascinata fin dalle prime righe: una donna combattuta che, forse, non ha ancora chiaro ciò che davvero desidera. Tuttavia, l’idea di spingersi oltre e sperimentare, non la spaventa, divenendo una sorta di sfida nei confronti di se stessa. Le gabbie, come dici bene tu, spesso ce le costruiamo da soli e lo facciamo così bene da non riuscire più a togliercele di dosso. Sono davvero curiosa di leggere avanti. A presto.

    1. Grazie per il tuo commento! Sono davvero felice che l’incipit e il personaggio di Jessica ti abbiano colpita. Hai colto perfettamente il suo conflitto interiore e la sua voglia di esplorare, che è per lei tanto una sfida quanto un atto di ribellione verso le proprie gabbie. Mi piace pensare che questa sua lotta sia qualcosa in cui molti possano rispecchiarsi. Non vedo l’ora di sapere cosa penserai dei prossimi sviluppi e del percorso di Jessica. A presto, e grazie ancora per il tuo prezioso feedback!

  4. Ciao Daniele, coraggiosa questa tua scelta, e questo mio primo (mi sembra) commento.

    Quando si affrontano certe tematiche, il rischio è derapare, scivolare nello scontato, se non nel volgare e non so se e come proseguirai. Perciò mi concentro su questo tuo primo episodio e ti dico: bene. Conto almeno due picchi significativi, in cui intravedo una evidente sensibilità, un tocco, forse è esagerato ma lo dico, da autore: la descrizione della stazione “anonima, lontana”, e la “resa con qualcuno che sapesse cosa farne”. Ecco, se resterai su questo registro, in cui i protagonisti sono i pensieri e le emozioni, farai centro.

    Allo stesso tempo, con massimo rispetto ti invito a rileggere e rileggere prima di pubblicare. Ci sono piccole sbavature, qualche ripetizione evitabile su un testo che già così sa darci qualche bel riflesso: puoi farlo volare. Per esperienza ti dico che il genere in cui ti sei lanciato non è affatto facile, in particolare proprio nella forma che merita un’attenzione particolare. Qualche tempo fa ho aperto qui su EO una serie che rotea su atmosfere intime e e lo confesso, ogni pezzo me lo devo sudare.

    A presto.

    1. Ciao e grazie per il tuo commento, davvero molto apprezzato. Sono contento che tu abbia notato i picchi di sensibilità che ho cercato di infondere nel testo, soprattutto nei passaggi che hai evidenziato. L’obiettivo era proprio quello di dare spazio alle emozioni e ai pensieri dei protagonisti, per far emergere la loro profondità senza cadere nella banalità.

      Hai ragione, il rischio di scivolare nel volgare è sempre dietro l’angolo, ma sono convinto che, rimanendo ancorato a questo registro più intimo, si possa evitare di perdere quella sottile bellezza che spero di trasmettere. Quanto alle sbavature, ti ringrazio per il consiglio e lo terrò sicuramente a mente. Mi rileggerò con attenzione, proprio per migliorare quei dettagli che possono fare la differenza.

      Capisco benissimo quanto possa essere complesso il genere in cui mi sono lanciato e quanto il lavoro di perfezione sia fondamentale. Sono felice che tu abbia avuto l’esperienza di esplorarlo, e non vedo l’ora di leggere la tua serie per imparare ancora di più. Grazie ancora per il tuo incoraggiamento e per le tue osservazioni che mi sono davvero utili. A presto!