L’ultima pagina
La mia fine รจ vicina e le mie ore contate in quest’oscura e fetida cella.
Sono Titus Dubrick, ho dedicato tutta la mia vita a servire il mio signore e proprio per questo, ora mi ritrovo a scrivere queste mie ultime parole, con la gentile concessione della luna, che perfino qui nell’abisso, flebile e fragile mi illumina.
questo foglio รจ corto ma il mio sangue รจ molto, quindi sarรฒ sintetico e tu, mio futuro e sfortunato lettore ascolterai il mio delirio e una dedica finale al mio padrone, l’Indomabile, l’Araldo Rosso.
Nella mia lunga vita di settantasei anni sono stato molte cose, ma la piรน importante immagino che sia quella di essere stato un conte, titolo nobiliare tramandato da 8 generazioni, ma non รจ il caso di approfondire la storia della mia famiglia e della sua ascesa. Il mio titolo lo ereditai da mio padre, insieme ad esso ereditai un altra cosa, l’amore e il culto per il mio signore; ebbene si, l’antica famiglia Dubrick รจ sempre stata e sempre sarร fedele solo a lui, d’altronde ottenemmo proprio il titolo di conte in guerra e nel sangue, ci ha sempre guidato e noi siamo saliti sul suo cremisi carro di acciaio. Ti sto svelando questo segreto perchรฉ ormai non lo รจ piรน, ufficialmente sono l’ultimo Dubrick ancora in vita e il mio destino รจ quello di essere giudicato dalla corte reale e dal concilio magico, la morte e l’umiliazione รจ ciรฒ che mi attendono.
Maghi e non piรน divinitร , torri e concili affiancano regni e imperi dove una volta sorgevano chiese e templi.
Cercano la veritร e la conoscenza, predicando di essere atei e liberi da ogni vincolo della mente; e cosรฌ cominciarono le crociate e gli annientamenti di ogni chiesa e culto.
Ma ti confido che tutti loro sono ridicoli e ipocriti, io rido di loro perchรฉ ciรฒ che adorano e ricercano, tutta la loro conoscenza non รจ altro che il nome di altro dio, uno che pregano con ogni esperimento e ricerca, che idolatrano con ogni torre eretta, i suoi testi sacri studiati e trasmessi in accademie.
Non รจ comico? coloro che vietarono dio all’uomo sono i seguaci piรน accaniti, i piรน grandi atei sono i piรน fedeli di questi tempi.
Ma un giorno costruiranno una torre che sarร troppo alta, ed esso finalmente punterร il suo occhio d’argento su di loro, benedizione o maledizione, perchรฉ insieme al suo sguardo arriverร anche il suo dono, pericoloso รจ l’Onnisciente, perchรฉ รจ portatore di follia, colui che tutto vede e che tutto distorce, l’Araldo d’Argento.
Mio signore la mia vita รจ conclusa, ma la mia fede arde come non mai, รจ atroce e calda come il fuoco che fai bruciare nel mondo, ovunque passi porti scontro e lotta. La vita e l’evoluzione sono tue figlie perchรฉ la vita รจ lotta, dirompi nel mondo come guerra, nessuno ti puรฒ domare, in pochi ti cavalcano ma la loro fine รจ come quella di tutti, essere calpestati dal tuo incessante scalpitio.
Correrรฒ in avanti con la testa alta, anche se un muro d’acciaio mi attende.
Titus Dubrick
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