Una notte senza stelle… buia… fredda.

Serie: Triskell


Amore: intreccio a tre voci.

“Dormire.

L’atto più intimo di cui abbia coscienza: affidarsi all’altro senza difese, parole, costruzioni, fraintendimenti.

Anima e corpo avvinti nello stesso abbraccio, lo stesso sospiro. Sopra ogni cosa: età, genere, carne.

Ho amato Dalain dal suo primo vagito, lo amerò fino all’ultimo respiro.

Il mio nome è Nephelim. Sono un Paladino.”



Una notte senza stelle… buia… fredda.

Aveva atteso che la Luna Rossa giungesse allo zenit, prima di alzarsi. I rimbrotti della balia avevano smesso di preoccuparlo da diversi anni. Ne aveva sette.

Sebbene Alissa fosse un donnone imponente, non aveva nulla di spaventoso. Suo era l’unico seno cui aveva poppato: sua madre era morta dopo averlo messo al mondo.

Suo padre aveva offerto asilo alla sorella in un momento di difficoltà. Il marito aveva perso i poderi a causa del vizio del gioco e si era ritrovata per strada con una borsa di pelle in cui aveva infilato a fatica un paio di vesti.

Era stato felice di affidare Nephelim a una parente. Veridiana, sua cugina, gli era maggiore di un anno: sapeva che era destinata a essere sua moglie.

L’usanza elfica di mescolare il sangue solo con i congiunti era sentita come un atto di coscienza nei confronti della razza: la purezza sopra ogni valore. Erano i contadini quelli ad accoppiarsi a caso, come animali.

Così gli era stato insegnato.

Si avvicinò alla stanza del piccolo in punta di piedi: era nato il mattino. Non aveva smesso di piangere dal primo respiro.

Un pianto strano, senza voce, che gli straziava il cuore. Sbirciò oltre la porta socchiusa, osservando la balia cullare il neonato fra le braccia robuste: camminava avanti e indietro, nel tentativo di tranquillizzarlo.

«Ha mangiato?» si fece avanti, dimentico della prudenza.

Alissa gli rivolse un sorriso falsamente infastidito, corrugando le sopracciglia. Sapeva che avrebbe atteso il sonno degli adulti per raggiungerla. «È troppo debole. Non riesce a poppare» il suo sguardo si fece triste. «Il guaritore dubita possa sopravvivere più di qualche giorno. Il suo cuore è malato.»

Nephelim si avvicinò, piegando le labbra in una linea sottile: era figlio di un soldato, era abituato alla verità per quanto cruda potesse apparire. «Hai provato?»

La donna gli riservò un’occhiata infastidita. «Dovrebbe smettere di piangere, saputello. Alterna il pianto all’incoscienza, non ha la forza necessaria per attaccarsi al seno.»

Nephelim si fece ostinato. «Non c’è un altro modo?»

Alissa cercò nella memoria. «Quando ero giovane ho visto accudire un agnello che aveva perso la madre: rifiutava le mammelle delle altre pecore. Il pastore gli bagnava la bocca con una pezzuola intinta nel latte. Alla fine, ha deciso di nutrirsi da solo. Potrei provare: se accetta la tela cercherò di avvicinarlo al seno per stillare poche gocce alla volta e fargliele scivolare fra le labbra.» Poi sembrò ricordare che le disposizioni della padrona di casa erano state chiare. «Nephelim… Non credo che tua zia approverebbe. Un bambino malato è un problema, un fastidio. Morirebbe comunque.»

«Non oggi.» Oramai era deciso. Allungò le braccia verso di lei, attendendo che glielo affidasse. «Mio padre è lontano. È un ordine: mio è l’unico volere che deve essere rispettato in sua assenza.»

La balia si inchinò leggermente, con un sorriso fra le labbra. Era destinato al comando di un esercito, la sua tempra era nota a domestici e familiari. Gli consegnò il neonato badando che lo accogliesse fra le braccia con delicatezza. Nephelim sostenne il piccolo capo con mano ferma, attento a non farlo pesare sul collo fragile.

Alissa si allontanò con un brivido. «È una notte buia, senza stelle. Nemmeno la Luna Rossa riesce a ravvivare il cielo. Una notte di malaugurio.» Fu richiamata dall’improvvisa domanda del bambino.

«Qual è il suo nome?»

«Dalain.»

Nephelim sorrise.

Una notte senza stelle… buia… fredda. Una notte rischiarata dal fantasma della Luna Rossa. Una notte perfetta.

Serie: Triskell


Avete messo Mi Piace7 apprezzamentiPubblicato in Fantasy

Discussioni

  1. Una fantastica ondata evocativa di sensazioni e di segni di potere e forza. Nephelim (uhhh! Quanto adoro i richiami biblici di nomi perduti avvolti da reverenziale mistero!) mi piace da impazzire! Mi fa pensare a un personaggio dominante… Corro incontro al prossimo episodio!

    1. Ciao Emiliano 😀 In effetti, Nephelim è un personaggio che ben si identifica con questo concetto (in questo momento “dominante” mi fa venire in mente Clive Rosfield di FF16): un po’ scostante, musone, buono di cuore ma freddo. Il nome Nephelim ha dietro di sé una storia complessa, che prende spunto da una saga che ho scritto in gioventù (mai pubblicata) in cui uno dei fondatori del mondo fantasy portava quel nome (manco a dirlo, era originario del nostro). Da lì, il nome “Nephelim” è spesso utilizzato nelle famiglie di origine elfica che abitano questo mio universo immaginario. Il primo Nephel, ha preso in prestito il nome dalla Bibbia ;D

  2. Questo primo episodio ispira tenerezza, a tratti dolce, delicato e piacevole quasi come una nenia per bambini. La luna rossa che sta per spuntare mi fa sorgere il sospetto che l’ atmosfera potrebbe mutare. Ora vado avanti con la lettura e verifico.
    Ciao Micol.