
Verso nuovi mondi
Serie: I Dormienti
- Episodio 1: Alejandro
- Episodio 2: Sibili sinistri
- Episodio 3: Demiurgo
- Episodio 4: Vinicius
- Episodio 5: Albert
- Episodio 6: Tuta suadente
- Episodio 7: Primo Creatore
- Episodio 8: Roxanne
- Episodio 9: Rufus
- Episodio 10: Essenza scarlatta
- Episodio 1: Donna Dorniana
- Episodio 2: Katia
- Episodio 3: Cambiare nome e aspetto
- Episodio 4: Darius
- Episodio 5: Ci vuole tempo e perseveranza
- Episodio 6: In fuga
- Episodio 7: Verso nuovi mondi
- Episodio 8: Volcan
- Episodio 9: Horcobolus
- Episodio 10: Una morte indolore
- Episodio 1: Sìracus
STAGIONE 1
STAGIONE 2
STAGIONE 3
Vinicius si soffermò a scrutarla da capo a piedi e la reazione di Artemide fu un misto fra timore di lui e di liberazione allo stesso tempo. Quindi la incalzò ad aprirsi prima che ci ripensasse e si chiudesse in se stessa: «E dimmi, sempre se non sono indiscreto, dove vai di bello?» Per far si che si aprisse, le versò una cospicua dose di Verdina nel bicchiere che lei mandò giù e poi, con un sorrisino irriverente, vuotò il sacco: «Su Giovenale. Tu invece dove sei diretto?»
«Non lo so ancora con esattezza, dipende… Cioè, una volta salito a bordo, lo deciderò e… Ehi, qualcosa non va?»
Dopo essere sbiancata in volto d’improvviso, Artemide si soffermò a fissare incredula lo schermo visore su cui scorrevano gli orari degli arrivi e delle partenze delle navette cargo del giorno. Poi, voltatasi verso Vinicius affranta: «Niente. Il problema è che hanno cancellato il volo per Giovenale e il prossimo ci sarà dopodomani. Maledizione! Non ci voleva proprio adesso.»
«Beh, perché ti scaldi tanto. Nell’attesa potresti andare a scoprire le bellezze del posto. Allibis è il luogo della perdizione per antonomasia e potresti divertiti alla grande.»
«Non ho tempo per le cose futili e comunque la città la conosco a menadito. Il problema è che ci sono alcune persone a cui ho fatto un torto e devo lasciare questo pianeta prima che mi trovino e me la facciano pagare molto cara.»
Lei spaziò con lo sguardo il locale in lungo e in largo pronta a ogni evenienza nel caso fosse entrato qualcuno di sua conoscenza. Ma c’era soltanto il gestore che continuava ad arricciarsi un baffo e si rilassò per poi prendere la parola: «Ascolta, Vinicius. Da quel che ho capito, sei in procinto di partire. Vero?»
«Sì, è così. Perché me lo chiedi?»
«Ecco, mi domandavo se potessi darmi tu uno strappo fino a Giovenale. Che ne dici? Durante il viaggio potrei cantare per allietarti. Sai, ho una bella voce e non te ne pentirai. Oppure potrei raccontarti qualche storiella divertente, ne conosco un sacco, sai. Insomma, qualsiasi cosa tu voglia in cambio da me, la otterrai. Nel lecito, sia ben chiaro, non sono quel tipo di ragazza, io.»
Vinicius sorrise divertito. Non sapeva il perché, ma la ragazza tatuata gli era entrata in simpatia e decise di aiutarla. Sperava solo che una volta a bordo, Albert non facesse storie. «E sia, ma non ti porterò su Giovenale, non è adatto per una ragazza giovane come te. Ti lascerò su un avamposto dove gli abitanti si fanno gli affari propri e soprattutto sono brave persone.»
Non poteva andarle meglio, pensò Artemide e, abbozzato un sorriso sincero: «Grazie per il passaggio e il suggerimento. Però con cosa ci arriviamo? E soprattutto, quando partiamo?»
«Direi subito, non è forse ciò che speravi?»
«Allora fai strada. Io ti starò attaccata come una falena alla luce di una lanterna.»
Pagato il conto, si inserirono nel flusso di persone che si spostavano in lungo e in largo per lo spazioporto. A fare strada Vinicius e Artemide lo tallonava con il voltarsi di tanto in tanto per vedere se ci fosse qualche inseguitore. Finché lui non si fermò davanti ai bagni pubblici e le intimò, con un tono quasi solenne: «Seguimi e non fiatare. Non temere, non ho cattive intenzioni, io.»
Artemide sogghignò divertita, avrebbe potuto mettere fuori gioco Vinicius con una sola mossa se avesse allungato una mano su di lei. Per cui entrò sicura e lo guardò curiosa di sapere il motivo di quella scelta assai stramba.
Vinicius non proferì una sola parola, con due dita della mano destra strinse il bracciale e rimase fermo come se fosse in attesa dell’arrivo di qualcosa o qualcuno. A quel punto lei non poté fare a meno di pensare che fosse impazzito e, stava per voltarsi e tornare sui suoi passi, che apparve un portale di luce là dove prima c’era una parete e restò allibita.
«Seguimi. Le spiegazioni a dopo» sentenziò lui lapidario per poi varcare la luce e svanire nel nulla.
Lei era rimasta a bocca aperta e lo aveva seguito senza non poca ritrosia per ritrovarsi a bordo di un’astronave dove ad accoglierla c’era l’essere più singolare che avesse mai visto. Un uomo dalla testa glabra e dai lineamenti femminili che con modi assai garbati si fece avanti.
«Benvenuta a bordo, signorina. Io sono Albert, il capitano, come direste voi, di questa magnifica astronave. Ah, se vuole sapere dove è andato a finire il suo amico, non si preoccupi, è in cabina a rinfrescarsi. Pertanto, se ora vuole seguirmi, le ho preparato una cabina dove potrà farlo anche lei in tutta tranquillità. Parleremo dopo riguardo alla sua permanenza a bordo e ai motivi che l’hanno spinta a lasciare il suo pianeta natio.»
Tenuto conto che al passaggio il tempo si dilatava per poi ritrarsi lento come un respiro flebile, Vinicius aveva avuto modo di avvisare Albert circa la situazione in cui versava la ragazza.
Quando la porta scorrevole si fece di lato, Artemide si trovò di fronte Vinicius che le fece strada fino in plancia e lì Albert la rese edotta circa il problema che lo turbava da tempo.
Dopo averli ascoltati entrambi, lei si era detta che quella poteva essere una grossa opportunità e la colse al volo. Se si fosse fermata a bordo ad aiutare Vinicius e di concerto Albert, Katia non sarebbe mai arrivata a lei. Non che la temesse, voleva solo evitare di ucciderla: erano state amiche prima di diventare nemiche e le sarebbe dispiaciuto arrivare a quel triste epilogo.
Una scelta quasi obbligata la sua e lei, insieme a Vinicius, entravano e uscivano dal mondo creato da uno dei Dormienti mentre i loro corpi sostavano su delle comode poltrone nella sala delle traslazioni. Lo facevano sotto la supervisione di Albert che traslava le loro coscienze all’interno del mondo virtuale che gli Alter Ego chiamavano Primus.

Alla Cittadella, per la precisione, il borgo abbandonato dagli Elfi che avevano costruito le loro dimore abbarbicate sugli alberi e in quel contesto Vinicius era conosciuto come il grande saggio e Artemide la sua fidata assistente.
Serie: I Dormienti
- Episodio 1: Donna Dorniana
- Episodio 2: Katia
- Episodio 3: Cambiare nome e aspetto
- Episodio 4: Darius
- Episodio 5: Ci vuole tempo e perseveranza
- Episodio 6: In fuga
- Episodio 7: Verso nuovi mondi
- Episodio 8: Volcan
- Episodio 9: Horcobolus
- Episodio 10: Una morte indolore
In questo mondo virtuale mi pare di capire che il tempo non esista. Vinicius e Artemide “erano conosciuti…” ma sono arrivati da poco. Forse gli Alter Ego costruivano anche il passato, come in un sogno?🤔
Il mondo Primus è stato creato dal uno dei Dormienti ed è reale come uno vero. on si trovano in un sogno, ma in una realtà alternativa dove tutto quello che pensano, se con convinzione, si cristallizza nel tempo. Ma lo capirai man mano che la storia si evolverà e sarà Vinicius, nelle vesti del grande Saggio. 🙂
Aspetto, allora🙂
Sì, ancora qualche capitolo di introduzione dei personaggi principali e si entrerà nel vivo.