10 anni prima

Serie: Gut & Berg


È una mini serie che si compone di due soli capitoli. Per una corretta comprensione del testo si consiglia vivamente di leggerli di seguito. Al termine della lettura non sono stati riscontrati effetti collaterali gravi nei soggetti vaccinati contro il virus Fabius P. 19.

Il loro target non era molto ambizioso: stampare targhet.* Un obiettivo facilmente raggiungibile e del tutto legittimo per la ditta Gut & Berg snc, nome chiaramente di origini germaniche, almeno così ne erano convinti i loro tanti affezionati clienti, prevalentemente Alto Atesini. La ditta Gut & Berg snc svolgeva la sua attività a Bolzano – Bozen -, dove aveva la sede operativa e amministrativa.

I titolari, due fratelli, Guttuso Bergomi Antonio e Bergomi Guttuso Mario, erano invece italianissimi e portavano il doppio cognome, evento non del tutto raro. Si erano trasferiti in Alto Adige dalla bassa padana per scappare dalla nebbia alta ma non volevano che si sappia. Veramente le origini dei Guttuso non erano padane; i genitori erano di Bagheria, i nonni di Pantelleria, i bisnonni provenivano dalla Tunisia, gli avi non si sa, forse dalla Nigerìa. O Nigèria? Questo si sa: è Nigèria.  A volte l’albero genealogico riserva delle incredibili sorprese, le radici sotterranee molto spesso sono distantissime dalle foglie aeree.

Antonio era tanto buono (Gut=buono in tedesco) e Mario era tanto grosso (Berg=montagna sempre in tedesco), proprio come una montagna, una specie (leggasi bene la “i” di specie) di gigante buono. Nessuno li chiamava per nome bensì con questi simpatici nomignoli tedeschi, anche se in realtà Gut e Berg erano le abbreviazioni dei loro cognomi. Loro ci stavano al gioco, tant’è che anche tra di loro li utilizzavano, credevano portassero fortuna; anche a Gutemberg la stampa aveva portato fortuna, a Gaspara Stampa, la poetessa del ‘500, meno, perché morì a soli trentuno anni.

Erano titolari di un’avviata attività artigianale che realizzava targhette e incisioni personalizzate, nella forma e nei materiali più diversi: plastica, legno, metalli preziosi come l’oro e l’argento, la mirra ancora no, ma ci stavano pensando da quando avevano visto Magi alla TV di stato,  Magi,  il promotore del referendum per la legalizzazione della cannabis, pensando fosse uno dei tre re venuti dall’Oriente. 

Si fregiavano dell’appellativo di “Artigiani della qualità”, come certificato da una targhetta “ad hoc” con la scritta stampata in lamina d’oro; purtroppo quell’appellativo non aveva più alcun valore da quando una pubblicità martellante e sconsiderata ne aveva minato la credibilità. La targa era stata perciò rimossa; traeva in inganno chi, alla ricerca di una economicissima e superscontatissima poltrona di qualità, entrava per curiosare ma non ne trovava alcuna, qualcuno/a si accontentava anche di un sofà abbandonato in un angolo del negozio, rimanendo poi deluso/a dalla targhetta bilingue stampata in cartone NICHT ZUM VERKAUF – NON IN VENDITA, appoggiata sopra.  

Avevano conosciuto due sorelle gemelle zitelle molto belle, Olga ed Elga, di quarant’anni la prima, di quarantuno la seconda, convolando a nozze dopo un breve fidanzamento: Gut con Olga, Berg con Elga. Elga era un anno più vecchia di Olga in quanto venuta al mondo venti minuti prima della gemella. Non è un refuso, è proprio quanto risulta certificato dall’ostetrico dell’Ospedale di Merano, un certo Helmut Jawohl (scattare sull’attenti e battere i tacchi è un riflesso istintivo del tutto normale, non c’è da preoccuparsi) divenuto famoso per aver affermato in tedesco alla televisione locale di lingua germanica: “So ist es, auch wenn du es nicht denkst”, che tradotto significa “Così è, anche se non vi pare”. Il paradosso nasce dal parto avvenuto a cavallo dell’anno, e precisamente alle ore 23:59 dell’ultimo giorno dell’anno per Elga, alle 00:19 del primo giorno dell’anno per Olga, Helmut Jawohl l’orario se l’era annotato sul calendario, sui calendari per la precisione.

CERCHI TARGHE? QUI NE TROVI DI BELLE E DI BRUTTE, LA DITTA GUT & BERG LE STAMPA TUTTE! Era lo slogan pubblicitario ideato dalla mente eclettica di Gut, inciso su di una targa d’argento di enormi dimensioni da Berg, esposta nella grande vetrina che si affacciava sul corso centrale della cittadina bilingue da un vetrinista anonimo di cui non ricordo il nome, ma veneziano di adozione. Aveva attirato la curiosità dei passanti occasionali ma non aveva inciso sulle vendite, per incidere sulle vendite ci voleva qualcosa di più, è proprio il caso di dirlo: per inciso. 

Gut era la mente, Berg il braccio. Berg stampava tutto e su tutto, soprattutto targhette da appendere sui portoni con i nomi di attività commerciali del genere: Hänsel & Gretel Premiata Forneria dolci per adulti e bambini, Traslochi trans-frontalieri Drag Queen, Wür & Stel Srl, prodotti insaccati, Kaput Mundi, cappotti riciclati da tutto il mondo, e così avanti oltre a quelle più comuni come Dott. Ing. Avv. Rag. Per. Prof. nonché Gr.Ladr.Farabut. di Gr.Croc.Mascalz.Assas.Figl. di Gr.Putt, richiesto personalmente da Paolo Villaggio in ricordo di un suo film di cui non ricordo il nome. Se qualcuno glielo avesse chiesto avrebbe stampato una targa anche sulle terga, ma per fortuna nessuno glielo aveva chiesto. Finora. Al telefono un buontempone gli aveva richiesto di stampare una targa che aveva smarrito, di quelle con due lettere tre numeri e altre due lettere, ma era solo uno scherzo. 

Gut se ne stava buono, a chi gli chiedeva come andasse l’attività rispondeva Gut, ma in cuor suo ambiva a qualcosa di più, a qualcosa di meglio, a qualcosa ….a qualcosa…… acqua: siete lontani da cosa avesse in mente. 

Poi un’idea: “Ma quale idea!” Quell’idea gli venne in mente ascoltando alla radio una vecchia canzone del compianto Pino D’Angiò: “L’ho beccata in discoteca con lo sguardo da serpente, ma quale idea!” Gut canticchiava quel simpatico motivetto, uno di quelli rimasti degli anni 80, non sapeva chi lo avesse impresso, però gli era rimasto ben inciso nella mente. (Nda. ho fatto un casino, rimedio subito e riavvolgo indietro le parole). Gut canticchiava quel simpatico motivetto………….non sapeva chi lo avesse inciso, però gli era rimasto ben impresso👍

Per realizzare quell’idea doveva avere mani libere, doveva mettersi in proprio, doveva dirlo a Berg. Doveva, ma non aveva il coraggio, sapeva che non era un’impresa facile; difatti Berg non la presa bene, lo coprì con una montagna d’insulti: Berg an Beleidigungen! Rende meglio l’idea, come Sturm und Drang, non so cosa voglia dire, ma fa molto molto figo; se lo sai sei colto: chapeau! Non ti ho colto in castagna.  

*Errata corrige: targhe.

https://youtu.be/hg9gvz5n614?si=ofQ38CRWjI7Kod65

Serie: Gut & Berg


Avete messo Mi Piace3 apprezzamentiPubblicato in Umoristico / Grottesco

Discussioni

  1. Stavo lavorando, anzi stavo finendo di lavorare, e davanti al computer ho cominciato a ridacchiare come uno stupido, senza riuscire a fermarmi. Da solo. Mia moglie mi ha guardato: «Ah, stavi solo leggendo.»

  2. “Al termine della lettura non sono stati riscontrati effetti collaterali gravi nei soggetti vaccinati contro il virus Fabius P. 19.”
    😂 😂 😂 Ok, allora posso mettermi comodamente seduta e iniziare la lettura.