
La tempesta
Serie: IL TRENO DELLE ANIME
- Episodio 1: Il piano – 1
- Episodio 2: Il piano – 2
- Episodio 3: Sabato 29 marzo
- Episodio 4: L’incontro con la madre
- Episodio 5: Il processo e il carcere
- Episodio 6: Mario
- Episodio 7: Lo scarafaggio
- Episodio 8: La proposta
- Episodio 9: La prova
- Episodio 10: Il concerto
- Episodio 1: Il sogno
- Episodio 2: Sara
- Episodio 3: Il Santo Graal
- Episodio 4: Michele
- Episodio 5: Il professore
- Episodio 6: L’incontro con Gigi
- Episodio 7: L’inquisitore
- Episodio 8: La rabbia di Nico
- Episodio 9: La lupa
- Episodio 10: Gorka
- Episodio 1: Marie
- Episodio 2: La chiromante
- Episodio 3: La pergamena
- Episodio 4: L’ultima notte
- Episodio 5: Tonio
- Episodio 6: L’epilogo della storia di Nico e la storia di Manuel
- Episodio 7: Alex
- Episodio 8: Conchiglie e sassolini
- Episodio 9: La roulette russa
- Episodio 10: Il racconto della vecchia signora
- Episodio 1: Katia
- Episodio 2: In viaggio verso l’Italia
- Episodio 3: Il Cavaliere senza Croce
- Episodio 4: Rien ne va plus
- Episodio 5: Il padre di Manuel
- Episodio 6: La tempesta
STAGIONE 1
STAGIONE 2
STAGIONE 3
STAGIONE 4
«Bene, adesso ho anche il separé. Così nessuno mi vedrà.»
Scese dall’auto e lo raggiunse.

«Però, che bello qui! Queste mura sono molto antiche; mi sa che sono di una chiesa, sì, una piccolissima chiesa. Lì su c’è una croce.»
Un’ombra si allungò sul campo. Manuel si accorse che il cielo si stava incupendo e il vento, che prima faceva fremere il riso con una carezza, adesso lo piegava con l’impeto di un amante.
«Che nuvoloni! È meglio che vada; il cielo promette tempesta.»
Si chinò per raccogliere le ultime spighe e, spostandole, trovò delle parole incise sulla parte bassa di uno dei muri del rudere.

«Che c’è scritto qui? “Solum amando… non inveni amplius… impedimenta jesus resuscitatum… accepi ut aliis… lucem darem.”»
Manuel associò subito quelle parole alla lapide del Cavaliere senza Croce, forse perché, spesso, aveva ripensato a quello strano incontro con il pescatore e a ciò che aveva detto. Katia ribadiva che non c’era mai stato nessun pescatore, mentre Alex diceva il contrario. Magari quel mattino, nel bosco, si era addormentato per qualche minuto e aveva fatto un sogno il cui significato, però, non lasciava dubbi: una promessa di amicizia da mantenere oltre ogni ostacolo. Si inginocchiò per guardare meglio.
«Vediamo un po’: c’era, “SO” in alto, che potrebbe essere Solum, e in basso “LUCE”… lucem… ci sta. Il cavaliere con quella gente veniva dalla Francia e forse è passato di qua per arrivare a Garda.»
Pensò di fare delle foto con il cellulare e di scrivere quelle parole per sicurezza anche su un foglio.
«Stasera le mostrerò a Katia; lei conosce il latino… e così non potrà dire che ho sognato.»
Intanto verificò con il traduttore dell’IA.
«Ecco… “Solo amando non ho più trovato ostacoli, ho ricevuto Gesù risorto per dare luce agli altri”. Per dare luce agli altri… può essere, fa pensare a un impegno…»
All’improvviso cominciò a diluviare. Manuel si sedette su un residuo di ciottolato, appoggiandosi al muro per trovare riparo. Era solo, in mezzo alla risaia in compagnia dei suoi pensieri.
«Ma perché questo cavaliere, che scappava, perdeva tempo a scrivere sui muri queste parole se era qualcosa che doveva ricordare lui? Che faceva come mio nonno, che scriveva sui bigliettini per non dimenticarsi delle medicine da prendere? Eh, ma il nonno aveva quasi perso la memoria, era molto vecchio e… prossimo alla morte… che fa dimenticare tutto… Però il pescatore disse che la promessa andava oltre la morte… dove? Forse queste parole gli servivano per ricordare in un’altra vita? Ma per mantenere la promessa doveva rincontrarlo l’amico… come? Ho capito, questi versi erano un segno di riconoscimento tra loro due. Dio Santo, quanta fantasia che avevi, cavaliere… forse un tempo era più facile illudersi e sperare.»
Chissà se quello che stava accadendo era qualcosa di soprannaturale, il caso, o la sua mente che vedeva in quei versi qualcosa che lui, tanti anni prima, aveva infranto.
La pioggia era cessata; Manuel lentamente ripercorse la stradina intorno alla risaia, salì in auto e partì. Arrivato al ponte sul fiume, si fermò per fumare.
«Giuro, questa è l’ultima della giornata… Certo che con la pioggia il fiume si è alzato di un bel po’… guarda là, è grigio, sembra fango… ma quell’uomo che fa? Pesca? Con questo tempo? È pazzo.»
Manuel scese dall’auto e si avvicinò al guardrail per vedere meglio il pescatore.
«Non è giovane… anzi… forse non ce la fa a risalire… diamogli una mano: non vorrei leggere la notizia di un vecchio annegato nel Sesia.»
Riuscì a raggiungere il pescatore che, nonostante l’acqua alta, era tranquillamente seduto e guardava il fiume scorrere.
«Signore, signore, serve aiuto?»
L’uomo si voltò e sorrise.
«Io no, e lei, Manuel?»
Il pescatore era lo stesso che aveva raccontato la storia del cavaliere.
«Che ci fa qui con questo tempo? È pericoloso.»
«Sono un appassionato di pesca… difficile. Non si preoccupi, Manuel.»
«Come fa a sapere il mio nome?»
«Ho sentito quando sua moglie la chiamava.»
«Ah, ecco… comunque mi dia del tu, la prego.»
«Hai ragione, potresti essere mio figlio.»
Il pescatore continuava a sorridere.
«Perché mi ha chiesto se avevo bisogno di aiuto?»
«Così, chiedevo.»
«No, però sa cosa ho trovato?»
«Cosa?»
«Ecco, legga e vediamo se pensa quello che ho pensato io.»
«Dove hai trovato queste parole?»
«In una chiesa in rovina vicino alle risaie.»
«Stai pensando che le abbia scritte il cavaliere?»
«Sì.»
«È probabile, qui passano le vie francigene e lui aveva promesso all’amico di lasciare questo messaggio, soprattutto nelle vie dei pellegrini… per diffonderlo… era un segno di riconoscimento tra loro due.»
«In… un’altra vita?»
«Per forza, in Paradiso ci pensa qualcun altro a fare le presentazioni.»
Manuel rideva.
«L’avevo pensato che sperava di rincontrare il suo amico in un’altra vita. Però l’altra volta non me l’ha detto.»
«Sono solo credenze; come ti dissi, non c’è niente di scritto. E comunque ci sei arrivato da solo.»
«Ma cosa aveva promesso il cavaliere? Perché sfidò il diavolo? Cosa importa al demonio se due persone vogliono essere amiche? E l’amicizia da sola può giustificare un impegno così grande? O il cavaliere aveva un debito con il suo amico?»
«Mamma mia, quante domande! Adesso ne faccio io una a te: perché ti interessa tanto questa storia?»
«Ha ragione, sono ridicolo… sembro un bambino che ascolta una favola… e non so neanche io il motivo di tanta curiosità.»
«No, non sei ridicolo e non è vero che non ti spieghi il tuo interesse.»
Manuel abbassò lo sguardo.
«E va bene, ti racconto tutto quello che so.»
«Si dice che il demonio uccise la donna amata dall’amico del cavaliere perché il loro amore era un pericolo per il male e maledì i due innamorati, ostacolando la loro riunione per l’eternità. Il cavaliere promise all’amico di aiutarlo a ritrovare l’amata… Lui era stato la causa della morte dei due innamorati ma non devi pensare che voler pagare un debito significhi sempre disobbigarsi per orgoglio, no, spesso invece è un atto di amore.»
«Si, lo so. Quanto deve aver sofferto questo cavaliere.»
«Solo il cavaliere ha sofferto? L’amico no?»
«Certo che sì… ma il cavaliere era la testimonianza della sofferenza di entrambi… lui aveva preso dentro di sé anche il dolore che aveva provato l’amico… è come se lo vedessi: felice e protetto dall’amore della moglie, ma con qualcosa dentro che gli ricordava che non ne aveva diritto… poi lei è morta… ed è rimasto solo con i suoi ricordi.»
«Non rattristarti, adesso andiamo a casa. Oggi ho fatto una buona pesca… e anche tu. Anzi, tieni, prendi queste tre belle trote, così hai anche la cena per stasera.»
Manuel sorrise.
«Grazie, le accetto volentieri. Non vedo l’ora di mostrarle a Katia. Pensi, lei dice che nel bosco, a Garda, non c’era nessun pescatore. Se fosse vero, io adesso starei parlando da solo.»
«Tu non devi dire niente a Katia… Potrebbe pensare che stai impazzendo o che tu lo pensi di lei. Se finisci in manicomio, la tua ricerca diventerà difficile.»
«Quale ricerca?»
«Basta, adesso vai a casa e dì che hai comprato le trote… e cerca di non scivolare come le lumache.»
Il pescatore rise di nuovo e guardò Manuel con aria paterna.
Lui si sentì intimidito da quell’uomo strano, lo salutò e andò via.
Serie: IL TRENO DELLE ANIME
- Episodio 1: Katia
- Episodio 2: In viaggio verso l’Italia
- Episodio 3: Il Cavaliere senza Croce
- Episodio 4: Rien ne va plus
- Episodio 5: Il padre di Manuel
- Episodio 6: La tempesta
Che personaggio intrigante questo pescatore, mi sembra che qualsiasi sia la sua natura tenga davvero al bene di Manuel. Mi è piaciuto il modo in cui le dimensioni si fondono nel dialogo finale…sei riuscita a mantenere il mistero. È Manuel il solo a vederlo? O Katia è la sola che non lo può vedere? Addirittura ho pensato: e se Manuel e Katia in qualche modo non fossero nella stessa dimensione pur credendo di esserlo?
Ciao, Irene, Katia e Manuel sono nella stessa dimensione, mentre il pescatore non appartiene alla realtà così come la conosciamo. Grazie di cuore per il tuo commento.🙏🙂
Ciao Concetta, mi sto confondendo un po’. Da una parte sembra che il personaggio del pescatore sia effettivamente reale, ma da un’altra, stando al consiglio che lui stesso da a Manuel, parrebbe essere un’invenzione della mente del protagonista… in ogni caso il mistero è intrigante e rende avvincente la piega fiabesca che hai dato alla vicenda. Grazie molte per la lettura
Al momento non posso svelare ancora chi sia veramente il pescatore, ma ho dato diversi indizi per capirlo. Grazie infinite per il commento, Paolo🙂
Il dialogo finale dà al racconto un tono misterioso e intimo, come se Manuel fosse sospeso tra una rivelazione e un sogno. Cosa succederà ora a lui? Riuscirà davvero a tenere il segreto con Katia? O sarà proprio lei a scoprire qualcosa prima di lui?
Hai colto il senso del racconto. Questa serie somiglia all’anello di Moebius: due dimensioni che si incontrano e diventano una sola. Se Manuel riuscirà a mantenere il segreto, non lo so ancora. Grazie infinite per il commento. Lino!🙂
Ecco, allora il pescatore esiste davvero!
Non posso ancora dire se il pescatore esista veramente. Grazie infinite per il tuo commento, Arianna!❤️❤️🩷
“Che faceva come mio nonno, che scriveva sui bigliettini per non dimenticarsi delle medicine da prendere?” 🤣🤣🤣
Eh,si.😂
Ciao Concetta, questo episodio ha l’aspetto di un ponte verso le risposte che insieme a Manuel siamo cercando di articolare. Sono curiosa di leggere il resto. Brava👏👏👏❤️
Grazie, grazie e ancora grazie, Tiziana!❤️❤️