A cena col capitano (prima parte)
Serie: I mitici anni '60
- Episodio 1: A cena col capitano (prima parte)
- Episodio 2: A cena col capitano (seconda parte)
STAGIONE 1
«Signorina Virginia!» La voce della bidella, che irruppe in classe dimenticandosi di bussare, non ammetteva repliche. «Il signor preside la vuole subito nel suo ufficio.» «Ragazzi, silenzio! Possibile che ogni minima interruzione vi autorizzi a fare tutta questa confusione? Per tenervi occupati mi tradurrete l’esercizio a pagina centocinquanta. Rosa, per cortesia, li tenga d’occhio lei durante la mia assenza.» Mentre si incamminava verso la presidenza, Virginia cercò di fare mente locale: cosa poteva essere successo da indurre il professor Casagrande a richiedere la sua presenza all’improvviso, a costo di interrompere la sua lezione di latino in quella terza così impegnativa? Virginia non rallentò il passo mentre si aggiustava la piega del collettino di piqué, sistemava l’abbottonatura della giacca principe di Galles grigio e controllava la posizione dello spacco della gonna: esattamente a metà polpaccio, era proprio tutto a posto. Si concesse un’occhiata di sfuggita alla specchiera liberty che le rimandò un visino grazioso, illuminato dal semplice filo di perle, unico vezzo che si concedeva durante le ore di servizio a scuola. «Si accomodi, signorina Morbelli. Il dottor Franchetti, assessore alla cultura, nonché vicesindaco del nostro Comune, è venuto a chiedere la nostra collaborazione per un evento di grande importanza per la nostra città: ospiteremo la trasmissione della Rai che sta avendo un grande successo da nord a sud, in tutta Italia, Campanile Sera!» «Onoratissimo, cara professoressa. A nome del sindaco e di tutti i concittadini, le chiedo di entrare a far parte del nostro gruppo di esperti che parteciperà alla gara, per tenere alto il nome della nostra città.» «La ringrazio dottor Franchetti, ma non so se sarò all’altezza…» «Non ne dubitiamo affatto, vero professor Casagrande? Anzi, io direi di iniziare subito a prendere confidenza con la nostra organizzazione dei lavori. La commissione organizzativa, presieduta dal vicesegretario comunale, s’insedierà nel palazzo del Comune. Ci saranno quattro pensatoi, divisi per specifica competenza, dove saranno riuniti i cervelli locali. A lei, professoressa, sarà destinata la direzione della postazione nella biblioteca comunale.» «Quindi, se non ricordo male, io sarei fra quanti risponderanno alle domande di Enzo Tortora…» «Certo, sarà proprio lui a presentare i giochi da piazza Duomo, dove sarà montato un albero della cuccagna riveduto e corretto, con premi intorno alla sagoma di una torre medievale. Tortora, dunque, in piazza da noi; Renato Tagliani dai nostri avversari a Montealto, e a Milano, negli studi Rai, Mike Bongiorno, come ai tempi di Lascia o raddoppia! Vero, professor Casagrande?» «Sicuro e ripeto che si tratta di una grande occasione per la nostra città.» «Preside, professoressa, chiedo scusa, ma mi aspettano numerosi impegni, fra i quali i contatti con i rappresentanti delle forze dell’ordine per il mantenimento della sicurezza durante tutta la manifestazione: dobbiamo dare preavviso al questore e al comandante dei carabinieri.» «Il capitano Lombardi» soggiunse il preside, «persona gentilissima. Pensi, dottor Franchetti, che ho scoperto che siamo quasi compaesani: mi farà molto piacere incontrarlo!» «Dimenticavo di invitare la professoressa: ci sarà una cena fra i principali organizzatori, quindi la attendiamo stasera al ristorante La lampara, per concordare insieme un piano di lavoro.» Quel nome, pronunciato dal vicesindaco…
Serie: I mitici anni '60
- Episodio 1: A cena col capitano (prima parte)
- Episodio 2: A cena col capitano (seconda parte)
Il testo è ben scritto, con uno stile elegante e una buona gestione dei dialoghi. Tuttavia, risulta verboso e privo di tensione emotiva. I personaggi sembrano rigidi, intrappolati in formalità e convenzioni sociali. Virginia è descritta più attraverso il suo aspetto e le sue maniere che per ciò che pensa o sente. L’unico accenno di mistero, legato a “La Lampara”, arriva troppo tardi e resta vago. Serve più incisività narrativa e meno prolissità descrittiva.
Grazie per il commento, spero di migliorare con il seguito.