addio

Ogni volta che penso di rialzarmi, di potercela fare, di prendere la fune e salire dal baratro, finisco per usare la corda con il fine di impiccarmi e cadere nell’abisso. È straziante urlare, piangere fino allo sfinimento, vedere il barlume di speranza allontanarsi dal mio animo addolorato; le lacrime rigano il mio volto, mentre il sangue cola denso lungo braccia e gambe. Questo posto non fa per me, questo mondo non fa per me, allungo gli arti verso il buio pesto e la torcia si è spenta. Le radici che mi tengono aggrappata sono solo mere illusioni alimentate dalle malattie presenti nella mia mente, le quali mi logorano dentro e si saziano della mia linfa vitale, oramai al limite. E la mia vita? Sarà mai verso la fine? Cuore infranto, corpo in decomposizione, psiche affranta, spirito demolito: ne vale la pena continuare? Oh, esistenza crudele, cosa mi riserverai in futuro? Ho bisogno di mura potenti, di poterci vivere dentro e far sì che nulla accada.

Ed è proprio quando tutto sembra ormai perso che accade il miracolo: in sogno mi appare una figura quasi angelica, quel volto candido coperto da pelucchi sul mento e circondato da lisci capelli dorati. Quell’angelo mi sussurra che tutto andrà bene, quell’uomo punta i suoi occhi color nocciola sui miei occhi vitrei e color petrolio, ci guardiamo intensamente e sento brividi lungo il corpo. Il mio cuore batte all’impazzata alla visione celestiale che si cela dinnanzi a me. La sua mano morbida prende la mia, infondendo sicurezza in me, ed ecco che insieme finiamo in Paradiso. Angelo mio, nato alle prime luci del mattino, accompagnami verso la retta via illuminata da amore e speranza.

Un turbinio di emozioni intense, forti delusioni e grande aspettazione fiduciosa nella realizzazione futura, ecco cosa ci aspetta: ecco cos’è la vita.

E… ti amo.

Elin 02/02/2022