After Dusk – 3

Serie: Orrore ispiratore


NELLA PUNTATA PRECEDENTE: Gli autori di questa raccolta si ispirano ciascuno a uno scrittore diverso, che si tratti del suo stile o di un testo in particolare. Autore: @Nicolarighetti00

Corse fino a farsi venire male al petto.

Arrivò alla recinzione, nel punto da cui era entrato, e lì si bloccò, chiedendosi se non avesse preso la direzione sbagliata, fuggendo da Hill House, ma voltandosi a guardare la casa notò che la visuale era la stessa di quando aveva varcato il confine della proprietà.

Tornò a voltarsi in direzione della ringhiera, sperando che fosse stato tutto il frutto della sua immaginazione; che quando sarebbe tornato a guardare avrebbe visto il muretto crollato e l’apertura tra le sbarre. E invece, davanti a lui c’era una recinzione impeccabile, dritta e imponente, le cui sbarre si susseguivano tutte alla stessa distanza. E proprio mentre cercava di osservare meglio il muretto il cuore gli saltò alla gola. Nel punto in cui l’erba era ancora schiacciata per la forza del suo balzo, sulla parete in pietra e cemento c’era una scritta:

MATT NON PUOI ANDARE VIA

Il sangue gli si gelò nelle vene. Sentì la pelle accapponarsi mentre osservava quella frase a caratteri distorti; ed era sicuro che se l’avesse toccata avrebbe avvertito una sensazione viscida sulla sua pelle. E se il sole si fosse acceso all’improvviso, illuminando quel luogo tetro e squallido, avrebbe visto le dita macchiate di un liquido scarlatto e gocciolante.

Si bloccò quindi nel cortile gelido, e in un momento in cui il suo cuore avrebbe potuto scoppiare, e la sua mente decretare definitivamente la fine di ogni processo razionale, il pensiero che gli si materializzò nel cervello fu il Professor Atkins che leggeva il racconto del ragazzo polacco.

Sei in trappola, Matt.

Così pensò a suo padre, e a come tutto sommato si prendesse cura di lui e suo fratello. Pensò al professor Atkins e alle dodici pagine di storia che aveva studiato, e all’interrogazione dell’indomani che, ormai ne era certo, avrebbe saltato. Pensò a Eleanor; la vide seduta dritta al banco davanti al suo, con i boccoli dorati che le scendevano lungo le spalle, e sentì qualcosa che non aveva mai provato nella zona dell’inguine, come se dovesse fare pipì ma più intenso; e piacevole. Pensò alla strada polverosa che percorreva con gli amici per andare a giocare al pontile. E capì che, varcando la soglia di Hill House, aveva perso tutto.

Pensò a Will, e di colpo fu certo che non lo avrebbe più rivisto vivo. Hill House gli aveva tolto la persona più importante tra tutte, quella a cui – nonostante tutto – teneva di più in assoluto. Ora giaceva inerte dentro a quella casa buia dalle forme distorte.

Guardandola, imponente e silenziosa, avvolta dall’oscurità e dalla foschia, si rese conto di quanto quel luogo lo terrorizzasse. Avrebbe dato qualsiasi cosa, forse persino la vita, pur di starne alla larga. Forse, alla fine sarebbe finita così; con lui strangolato dai rami di un qualche albero vivente, come un grosso polipo fatto di corteccia; e gli stava bene, se voleva dire non entrare dentro a quella casa malata. Ma allo stesso tempo, sapeva di avere un’ultima cosa da fare.

Voleva rivedere un’ultima volta suo fratello.

Serie: Orrore ispiratore


Avete messo Mi Piace2 apprezzamentiPubblicato in Horror

Discussioni

  1. Mi affascina il tema della ripetizione, di ciò che non può cambiare… e qui il protagonista che scappa non riesce in realtà a staccarsi dallo stesso luogo.
    D’accordo con Gabriele sul carattere introspettivo dell’episodio, con il pensiero di Matt che si sofferma sui ricordi della vita normale.

    1. Mi fa piacere, Antonio.
      Forse, più che i mostri in sé, la cosa terrificante sono proprio le conseguenze di certe situazioni, come la prigionia o la perdita di se stessi o dei propri cari… tutte cose che, però, si possono trovare anche nel mondo reale. E allora forse l’horror non è poi così “fantastico” come genere 🙂

  2. @Nicolarighetti00 perdonami la mancanza per la scorsa pubblicazione: mi ero fatto ingannare dagli asterischi e avevo pubblicato l’episodio a metà. Ora è sistemato, e il terzo episodio è pubblico.
    Questo l’ho trovato maggiormente introspettivo, soprattutto quando Matt ripensa a tutti gli elementi che compongono la sua vita e non può fare a meno di desiderarli: un sintomo inconfondibile, nella horror fiction, che da qualche parte è stata sorpassata una soglia…