ALLA FINE DELLA FIERA

Mi presento: mi chiamo Francesco. 

Sono di origini campane e non dimentico mai le mie radici perché, come diceva mio padre: 

Nun simm italiani……….

Simm napulitan e parlamm o napulitan!” 

Se qualcuno vuole scrivermi, meglio se in napoletano, la mia mail è: nunmepassmancpocazz@stattbuon.com 

Ma non so se vi risponderò oggi: “Adda passà a nuttata!” 

Ho due figli: Pino e Daniele, per me “so’ pezzi ‘e core” . 

Ovviamente in omaggio a Pino Esposito* e Daniele De Martino*: due cantanti “neomelodici” napoletani. 

Lavoro in una ditta di trasporti come autista da diversi anni. Giro l’Italia ed in particolare le fiere del  Nord- Est, spingendomi anche oltre confine; un po’ come Branduardi: 

“Alla fiera dell’est” (e per tre soldi un…….). 

Da  sempre sono stato affascinato dagli aeroplani, in particolare da quelli utilizzati nella prima guerra mondiale; macchine volanti imperfette ed allo stesso tempo affascinanti, in un’epoca in cui il pilota era considerato un  pioniere alla scoperta del cielo, un eroe come il mitico “Barone Rosso”.

Sogno di essere un intrepido pilota della  91^ Squadriglia Aeroplani da Caccia del Regio Esercito, a bordo di un biplano monoposto, sempre impegnato in spericolate acrobazie. 

“Ecco, con il  mio SPAD S XIII, sono dietro la coda di un aereo nemico. Il crucco si sente braccato e si sta dileguando velocemente, cambia di continuo e improvvisamente traiettoria nel tentativo di  sfuggire all’inseguimento. Dopo una rapida ascesa, con una picchiata da brivido lo riprendo. È nel mirino. Sto col dito sul grilletto e………RATATATATATATATÀ, con una violenta raffica della mia mitragliatrice 2Vickers Calibro 303, l’aereo nemico è abbattuto. Lo vedo perdere quota, lasciando poco dopo una scia di fuoco e fumo alle spalle, per poi sfracellarsi al suolo in uno schianto pauroso. Una nuvola si alza nell’aria a segnare il tragico epilogo. Non era caduto solo un aeroplano, anche una giovane vita era stata spezzata”. 

Bando alla retorica: è solo un sogno ad occhi aperti!

Ed anche questo duello è vinto; devo attaccare sulla fiancata del camion un altro cavallino rampante a mo’ di trofeo come Baracca, il mitico eroe della prima guerra mondiale, mio omonimo. 

Così, con un poco di fantasia, passo le ore alla  guida ascoltando anche la radio. Da un po’ di tempo non sento bene da un orecchio: sarà l’età o un po’ di cerume. Preferisco le canzoni neomelodiche, e Cucciolona bella è la mia preferita del momento. Ti fanno dimenticare che la vita è dura e t’insegnano a prenderla con filosofia. Per questo dico a tutti: 

“E fatte curaggio ca a vita è nu passaggio!” 

E quando si è tristi per i tanti grattacapi: 

“Comm è bell a’ rirer quand’ nun te ne fott nu cazz!” 

Ora sono arrivato a Padova Zona Fiere. Sono un po’ in ritardo: c’era fila in Autogrill. Era pieno di camionisti rumeni dai volti tristi, segnati da quella vita passata in autostrada a seguire un’altro TIR, incolonnati in un serpentone senza fine. 

La fiera di Padova è terminata ieri. Il mio compito è di recuperare tutto il materiale presente negli stand e di trasportarlo a Pordenone, dove domani verrà rimontato nella nuova fiera che stanno allestendo. 

La mia è una ditta seria, l’Autotrasporti Burattin. Mi trattano bene, non come le altre dove non sei che  un povero “burattino” nelle mani di capi senza scrupoli. Il mio si chiama Toni. È un ragazzone  giovane di poche parole, ma di buon cuore.  Potrebbe essere mio figlio Pino, ma anche Daniele gli assomiglia: d’altronde sono gemelli. Squilla il mio cellulare. È lui. Devo rispondere sennò s’incazza:  

“Bona jurnata guagliò!” 

Toni, senza peli sulla lingua: 

Scoltime ben Franceschiello, anche se te son sordo de quela orecia. Date una mossa e movi quel cul de Padova! No te pago per gratarte le bale: 

ALLA FINE DELLA FIERA, FRANCESCO SBARACCA & BURATTIN!! 

E no dirme che no te ga capì un klinz**, che te mando in mona***!!” 

*Pino Esposito e Daniele Demartino esistono e cantano canzoni neomelodiche realmente.

**non hai capito un c***o

*** ti mando a quel paese (volgare)

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Discussioni

  1. Ciao Fabius, ho letto velocemente, devo elaborare meglio il testo. Qualche passaggio, comunque, ha
    gia´prodotto una piccola dose di endorfine. La lettura delle tue composizioni sta diventando una delle mie medicine anti stress, senza effetti collaterali.