Alle persone che amo
Quando parlo delle persone che amo nei mie testi lo faccio sempre in un modo che per chi legge può sembrare cinico e poco affettivo, mentre in realtà il mio intento è semplicemente quello di creare conflitti nell’intreccio delle mie trame che girano attorno a questi grandi quesiti amletici. Proprio come quando metto in dubbio il rapporto tra me e il mio ragazzo, domandandomi se sia un rapporto forzato dalla nostra gioventù o se sia qualcosa di più profondo.
Ecco, è molto complicato da spiegare, ma quel rapporto altro non è che un insieme di cose, belle cose, che ti fanno pensare a quella persona tutto il giorno, ti fanno sentire lo stomaco in subbuglio ogni volta che la vedi come se fosse la prima, ti fanno provare quell’imbarazzo destato dall’insicurezza, dalla paura di non essere abbastanza, che poi non è altro che l’angoscia di poterla perdere.
Quando si è giovani è arduo decifrare le proprie emozioni e nel mio caso forse è anche peggio. Sono tanto sensibile quanto chiusa in me stessa ed ho spesso un’intensa paura che si possa giocare con le emozioni che metto in campo. Per questo spesso risulto fredda e distaccata, riuscendo a malapena a dire banalità come “mi piaci tanto” quasi come se non volessi un’infinità di bene alle mie persone…ma, se mi si concede di essere smielata, voglio molto più di bene a chi mi sta accanto.
Spero che un giorno si capisca questo mio lato umano, perché mi si riempie il cuore quando sono accanto alle persone che amo…alla persona che amo!
Alla fine io vivo di questo. Vivo dei rapporti che creo con quelle persone che mi aiutano ogni giorno a non pensare a tutto quello che mi turba, a tutto quello che mi fa soffrire. Vivo per questo, vivo per loro.
-Alessandra Laera, 04/12/21
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