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Come voluto da lui stesso, é con profondo dolore che mi ritrovo ad annunciare la prematura dipartita di Valerio Valeri. I racconti, ad eccezione de “Il Suonatore

Jones”, rimarranno disponibili su questo sito, compresi anche i primi capitoli del suo unico

romanzo “Club Inferno”

Seguono due delle sue citazioni preferite:

Scorrete mie lacrime, dalla vostra fonte sgorgate!

Per sempre esiliato, lasciatemi gemere;

Dove il nero uccello della notte la di lei triste infamia canta,

Lì lasciatemi vivere sconsolato.

Spegnetevi, vane luci, più non brillate!

Nessuna notte è abbastanza cupa per chi,

Disperato, piange la perduta fortuna.

La luce altro non fa che svelare la vergogna.

Mai potranno i miei affanni essere placati

Poiché la pietà è fuggita;

E lacrime e sospiri e gemiti i miei stanchi giorni

Di ogni gioia hanno privato.

Dal più grande appagamento

La mia fortuna è precipitata;

E paura e angoscia e dolore per ciò che mi aspetta

Sono le mie speranze, poiché ogni speranza mi ha abbandonato.

Udite!, ombre che nella tenebra dimorate,

Imparate a spregiare la luce.

Beati, beati coloro che negli inferi

Non sentono il disprezzo del mondo.

Scorrete mie lacrime, John Dowland

Lei ha fatto benissimo. Mi creda oggi è una buona giornata per lei. Sono delle decisioni che costano, lo so, ma noi intellettuali – dico “noi” perché la considero tale – abbiamo il dovere di rimanere lucidi fino alla fine. Ci sono già troppe cose superflue al mondo, non è il caso di aggiungere altro disordine al disordine. In fondo perdere dei soldi fa parte del mestiere di produttore. I miei rallegramenti, non c’era altro da fare. E lui ha ciò che si merita, per essersi imbarcato con tanta leggerezza in un’avventura così poco seria. No, mi creda, non abbia né nostalgia né rimorsi. Distruggere è meglio che creare quando non si creano le proprie cose necessarie. E poi: c’è qualcosa di così chiaro e giusto al mondo che abbia il diritto di vivere? Un film sbagliato, per lui, non è altro che un fatto economico, ma per lei, al punto in cui è arrivato, poteva essere la fine. Meglio lasciar andare giù tutto e far spargere sale, come facevano gli antichi per purificare i campi di battaglia. In fondo avremmo solo bisogno di un po’ di igiene, di pulizia, di disinfettare. Siamo soffocati, dalle parole, dalle immagini, dai suoni che non hanno ragione di vita, che vengono dal vuoto e vanno verso il vuoto. A un artista, veramente degno di questo nome, non bisognerebbe chiedere che quest’atto di lealtà: educarsi al silenzio. Ricorda l’elogio di Mallarmé alla pagina bianca? Se non si può avere il tutto, il nulla è la vera perfezione. Mi perdoni quest’eccesso di citazioni, ma noi critici facciamo quello che possiamo. La nostra vera missione è spazzare via le migliaia di aborti che ogni giorno oscenamente tentano di venire al mondo. E lei vorrebbe addirittura lasciare dietro di sé un intero film, come lo sciancato si lascia dietro la sua impronta deforme. Che mostruosa presunzione credere che gli altri si gioverebbero dello squallido catalogo dei suoi errori. E a lei che cosa importa di cucire insieme i brandelli della sua vita, i suoi vari ricordi o i volti delle persone che non ha saputo amare mai?

Otto e Mezzo, Federico Fellini

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