Autunno
Ti ho tradito.
Sono tua, lo sai, non potrebbe essere diversamente.
Ma ti ho tradito.
Sono figlia dei tuoi giorni: la tua luce calda e sfuggente è ciò di cui sono fatta.
I tuoi colori sono i miei, la malinconia che gli altri vedono solo quando osano guardarti dritto negli occhi io la porto sempre dentro. Mi perdo nel tuo ritmo lento: mi piace scivolarci sopra ascoltando la frenesia cedere, finalmente. Amo i tuoi silenzi e i respiri ampi delle tue ombre che si allungano. Dove gli altri si perdono, io mi ritrovo. Quando gli altri si spengono, io riprendo vita.
Sono tua, lo sai, non potrebbe essere diversamente.
Ma ti ho tradito.
Mi ha colto di sorpresa.
È stato forse il suo profumo. Ogni volta mi porta lontano. Ogni volta dolce e diverso.
Mi sono ritrovata nel suo abbraccio e invece che fuggirlo, come ho sempre fatto, ho abbassato le spalle, chiuso gli occhi e mi sono lasciata andare.
È stata la limpidezza della sua luce a travolgermi. È arrivata senza preavviso, dietro una curva. È stata furba: mi ha spalancato davanti, all’improvviso, tutto il suo cielo terso, tutto quell’azzurro che se lo guardi troppo gli occhi poi bruciano. Nell’aria l’odore dei fiori di ciliegio, sotto i piedi la strada a picco sul lago brillante, ancora vuoto di imbarcazioni, ma colmo di promesse per l’estate.
Non ce l’ho fatta.
Ti ho tradito, lo sai.
Ma sono tua.
So che queste giornate passeranno, che ancora una volta mi troverò all’improvviso al sicuro fra i tuoi colori e il suo ricordo sarà costruito solo da un profumo lontano e dall’eco di voti non mantenuti. Mi ritroverò felice nei tuoi abbracci fatti di edera arrossata e di brina sui prati. Fingerò che quel giorno di inizio primavera, io abbia resistito alla sua bellezza.
Dirò ancora una volta la mia verità : sono tua, lo sai.
Non potrebbe essere diversamente.
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