BLACK KEYS FOR FREEDOM

Sono un povero tasto nero e non so neanche come mi chiamo. Come Arlecchino, sono il servitor di due padroni: se dipendo dal Do mi chiamano Do#, se dipendo dal Re son Re bemolle.

Stessa sorte è toccata ai miei quattro fratelli di colore che con me condividono la stessa tastiera bianca. Se ci avete fatto caso siamo più corti, più piccoli e sottili. Il nostro posto è stato ritagliato tra due tasti bianchi belli grandi; noi siamo invece esili, smunti, vorremmo essere come i tasti bianchi: sempre i preferiti dai pianisti, specialmente da quelli principianti. “Suona in do maggiore che non trovi tasti neri sulla scala e tutto è più semplice” questo è il consiglio che viene dato ai dilettanti per evitare le difficoltà a cui potrebbero andare incontro senza uno studio approfondito. Per questo siamo discriminati, aggirati, come le tante persone di colore che vivono sulla loro pelle l’ostilità dei bianchi.

“È un’ingiustzia però! Solo perché siamo piccoli e neri come Calimero!”

Milioni di dita bianche ci hanno suonato per centinaia di anni, senza che nessuna abbia mai  provato un po’ di compassione; nessuna ha mai cercato di liberarci dalle catene dei due padroni bianchi dandoci la giusta dignità e un nome solo. Solamente Chopin, che ringraziamo in particolar modo, ha composto uno studio tutto sui tasti neri:  lo Studio Op. 10 N°5 in sol bemolle maggiore  

Ci avete sempre ignorato, colpevolmente, dicendo che le note erano sette. E noi cinque chi siamo: i figli della serva? Provate a suonare senza di noi e vedrete, o meglio sentirete, che la musica non è più la stessa, o meglio è sempre la stessa, monotona, ripetitiva, come una cantilena o una canzoncina infantile. Con noi la musica si apre a un mondo di suoni che va oltre il bianco e nero. Con noi la fantasia e la creatività non hanno più limiti tanto da creare un arcobaleno di accordi maggiori, minori, eccedenti e diminuiti per ogni genere musicale. La vera musica è colore, armonia, che si ottiene solamente dalla giusta miscela di tanti tasti bianchi e neri.

Per rivendicare i nostri diritti, finora preclusi,  proclamiamo uno sciopero generale incrociando le mani, o nel caso nostro, restando bloccati ed immobili. 

Se sei un musicista, e il razzismo lo combatti non solo a parole, ora puoi cancellare quello che è il tuo peccato originale sostenendo il nostro movimento dei “BLACK KEYS FOR  FREEDOM”

P.S. Ora anche gli scacchi neri rivendicano il diritto di muovere per primi!

Avete messo Mi Piace3 apprezzamentiPubblicato in Umoristico / Grottesco

Discussioni

  1. Un bel messaggio a favore del progresso sociale e per sostenenere chi si ribella a ogni genere di ingiustizia. Una metafora originale, ma temo che mi sia sfuggito qualche sottinteso. Rileggero´ con piu´ calma.