Breve racconto d’amore
L’amore è come una tortura, “l’unica e suprema voluttà dell’amore sta nella certezza di fare male”, lo dice Baudelaire.
E quando si manifesta, è un’espressione di ferocia folle, è una specie di morte, un orgasmo. Anche se i due amanti sono innamoratissimi e colmi di desideri reciproci, uno dei due sarà sempre più calmo o meno ossessionato dall’altro.
Amore è gusto di prostituzione, come un ballo, ognuno gode di tutto.
E che cos’è l’arte se non prostituzione. Il piacere di trovarsi tra una folla, godendo esclusivamente per la moltiplicazione del numero, che si fa sempre più grande, godereccio, totalizzante, come l’orgasmo.
L’ebbrezza che ti pervade, che ti circonda, l’amore vuole uscire dal sé, e per farlo deve confondersi, con la sua vittima. Vittima e carnefice. Il dualismo per eccellenza.
Sei bella perché sei irregolare, il nostro amore lo è, io lo sono.
L’ irregolarità, l’inatteso, la sorpresa e lo stupore sono elemento essenziale della bellezza.
Sei una meravigliosa perla grezza sul fondale.
Mi trasmetti ardore, un’estrema voglia di vivere, uniti a volte ad amarezza, come se fosse una privazione o stralci di disperazione.
Ma esiste veramente un tipo di Bellezza in cui non ci sia infelicità?
Forse sono solo ossessioni mie, di un’idea sbagliata d’amore, che tutt’ora non comprendo.
Ma voglio dirti che con te mi sento piacevolmente torturata, il sacrificio perfetto, ma occorre consenso e gioia, da parte di entrambe.
Ogni tanto ci vuole che una prenda appieno le parti della vittima, e l’altra pazienti come carnefice. Privare l’altro della coscienza di essere vittima e quindi della sua infinita grandezza sarebbe davvero un colpo basso. Non sei l’unica ad essere irregolare e bella, ma lo sei dannatamente.
La felicità che provo è così tanta, che il modo per raggiungerla non ha più importanza. Mi basta stare con te per sentire tutto.
Io con te voglio sentire l’estremo caldo e l’estremo freddo.
Voglio riconoscere ogni singola odore insieme a te.
Voglio giocare a tutti i giochi e impersonare tutti i ruoli.
Voglio essere tutto quello che vuoi che io sia.
Un numero forse, un tutto.
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“Perché ci vuole consenso e gioia, soprattutto nel sesso, e se ci si sente liberi di esprimersi in tutte le forme e colori non dovrebbe esistere alcuna idea sbagliata d’amore.”
E su questo, non posso essere più d’accordo. Buoni colori !
Ciao Anna, benvenuta. Questo tuo primo racconto mi ha intrigata. L’ho letto quando l’hai pubblicato, mi ha suscitato reazioni contrastanti. Allora ho lasciato sedimentare alcune emozioni che mi hai provocato, e l’ho riletto ora.
Non sono certa di trovarmi d’accordo con te sull’idea di amore come espressione di ferocia folle, o perlomeno lo riformulerei differentemente, introducendo il concetto di consenso.
Altrimenti si rischia di legittimare chi fa violenza.
Amore e arte come gusto di prostituzione; ecco, questo pensiero mi intriga, anche se non lo sento mio. Ma come cerco di sostenere nei miei racconti, l’amore ha mille colori, ed i colori che piacciono ad una persona non sono necessariamente i colori che piacciono ad un’altra. Quando entrambi li amano, allora nasce la magia, il momento wow.
Ed allora, può esistere un’idea ‘sbagliata’ dell’amore? Forse negli occhi di chi guarda e giudica la diversità, ma allora il problema non è di chi ama ‘differentemente’, ma di chi si permette di giudicare.
Bellissima la parte finale, dedicata alla donna amata, il voler giocare tutti i giochi, sentire caldo e freddo, riconoscere ogni odore. Un vero inno all’amore.
Ti seguirò.
Ciao Nyam, ti ringrazio moltissimo del commento.
E mi rendo conto di quanto sia contrastante ciò che ho scritto.
Passo da una rabbia ossessiva, quasi, a una dolcezza inattesa, un pò borderline.
“Amore come espressione di ferocia folle” penso descriva bene l’orgasmo: il tema della consensualità tra due innamorati è un argomento io credo utile ma non necessario.
Mi spiego meglio. All’interno di una coppia di innamorati è un tema che necessariamente deve essere affrontato, ha le sue regole, che entrambi dovrebbero affrontare in totale libertà, tipo la famosa parola chiave, esclusa la quale vale tutto.
Perché ci vuole consenso e gioia, soprattutto nel sesso, e se ci si sente liberi di esprimersi in tutte le forme e colori non dovrebbe esistere alcuna idea sbagliata d’amore.