Buonanotte (pt1)

Serie: BUONANOTTE


Nel sottobosco dove si trovava Sara non si avvertiva il caldo afoso per il quale gli abitanti del vicino paesino di Norfarwel erano soliti lamentarsi tutto il giorno. La luce faceva fatica a filtrare attraverso l’intricata volta arborea costituita dalle chiome verdi e lussureggianti di alti alberi dall’ insolita corteccia dalle svariate sfumature di color grigio che si sovrapponevano l’una sull’ altra. I loro grandi fusti erano ad una distanza precisa gli uni dagli altri come se fossero stati piantati li, in quella posizione specifica, in un antico passato da qualche essere dalle dimensioni colossali per un preciso motivo. Una lieve nebbia si faceva strada verso Sara rendendo l atmosfera circostante sempre più inquietante. Un rumore di foglie secche calpestate fece spaventare l esile e giovane ragazza che si girò di scatto nella direzione del suono, in quel istante a non più di 20 passi da lei si stagliava una enorme figura animalesca. Si trattava di un enorme essere dal aspetto antropomorfo alto quanto due uomini, con una folta pelliccia nera che le copriva tutto il corpo ad eccezione del viso e della coda. Quest’ultima era lunga quanto una frusta, placcata di scaglie di un blu acceso e la sua circonferenza andava diminuendo verso l estremità rendendola estremamente fine e affilata. La testa invece era completamente nuda, non presentava ne peli ne scaglie, ma era di un insolito colore rosso sangue che spiccava sul contorno nero del animale, come anche a spiccare erano una coppia di enormi canini gialli più lunghi di un pugnale e ricurvi verso l interno. Alle sue spalle si spalancarono dozzine di occhi color giallo. Sara immaginò che quella figura mostruosa che si stagliava di fronte a lei doveva essere il capobranco e dedusse dalla distanza delle altre figure e da ciò che riusciva ad intravedere delle loro sagome che gli altri componenti erano grandi all’ incirca una terzo del leader. La ragazza per un attimo ebbe l’impressione che il tempo si fosse fermato, nessuno in quel sottobosco si muoveva, nessun suono riecheggiava nell’ aria come se tutto si fosse d’incanto cristallizzato, poi d’improvviso un ruggito proveniente dal leader sferzò l aria. Come il suono di un corno da guerra da inizio ad un conflitto, cosi le subordinate risposero istintivamente a quel richiamo e partirono alla carica verso Sara. Rapida come una saetta la ragazza diede le spalle alle sue inseguitrici e iniziò a correre all’ impazzata La folta chioma bionda sbatteva sulle sue spalle e sulla schiena mentre le gambe cercavano di correre il più velocemente possibile senza inciampare tra le radici degli alberi. Negli suoi occhi azzurri come il cielo terso era chiaramente visibile la paura che le attanagliava la mente al pensiero di essere raggiunta, ma c’era del altro, lo sguardo della fanciulla correva da un lato al altro del suo campo visivo come se fosse alla ricerca di un qualcosa; qualcosa di più importante della sua stessa vita e che meritava tutta la sua attenzione anche in un frangente come quello. Le sue inseguitrici stavano piano piano recuperando terreno, il cuore di Sara batteva sempre più, piccole goccioline di sudore si formavano sulla sua fronte per poi cadere, il viso candido della ragazza diventava sempre più paonazzo mano a mano che macinava metri e le forze le stavano inesorabilmente abbandonando le membra quando, all’improvviso vide qualcosa di familiare in un albero in lontananza. Questo era leggermente diverso dagli altri che lo circondavano, il suo fusto infatti presentava una circonferenza decine di volte più grande degli altri alberi e aveva una strana forma globosa come se fosse stato plasmato da un materiale elastico ma resistente, inoltre presentava un piccolo pertugio seminascosta da del fogliame.

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