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Vis mi scrive che ha 103 anni. È un animo sensibile.

Sostiene che sono il benvenuto e che assaggerò il dolce della casa.

Perché la sua casa è la mia, e nulla accade per caso.

Bene.

Carissimo lettore, starai con me, al centro del girotondo, mentre Vis misura la circonferenza del cerchio?

Mi scrive:

“Dovremmo sondare i rispettivi universi

il mio dire è musica e il sentire sarà comune

il brivido è condiviso nell’elaborazione dell’insieme del viaggio.”

Carissimo lettore, pensi anche tu che il copia e incolla sia un ottimo sistema per le semplificazioni?

“Siamo in sintonia” assicura. “Abbiamo un’invitante opportunità.”

Beh, un’invitante opportunità con qualcuno che posta l’immagine di uno gnomo giulivo che eroga potabile dal suo arnese, la cui didascalia non ammette fraintendimenti: “Ogni mia goccia sulla tua lingua”?

Direi anche no.

Poi, ruggendo col maiuscolo dei caratteri mi urla:

“Il garante ha sospeso la mia attività su questo sito per quaranta giorni, con la seguente motivazione: la didascalia sotto l’immagine postata è lesiva della dignità umana. Ti rendi conto? È la frustrazione dei bacchettoni che è lesiva all’arte e alle sue manifestazioni”.

Ma quaranta giorni non è il tempo che impiega una larva a raggiungere la maturità? Mi chiedo.

“Sono nelle sue corde” confida. “Dovrei sentirlo dentro questo desiderio di appartenenza.”

Una spalmata è una buona occasione per fare merenda.

Se voglio assaggiare?

La domanda è chiara. A volte, l’idiozia è la migliore condizione per vivere. Lascio puntini di sospensione, per sapere come tornare. Dal suo calice berrei la “trasgressione dell’astemio” mi scrive, il liquore ad alta gradazione alchemica, di sua produzione, ricco di proprietà terapeutiche, l’integratore al mio benessere, ad esempio. Grazie, ma berrei volentieri un bicchiere d’acqua dal rubinetto. Le quantità di sodio, potassio, magnesio non superano i 700 mg/l e l’acqua dei rubinetti è buona da bere, rispondo. Volendo, si può discuterne, del sapore… Sembrerebbe più dolce se si eliminasse la tassa sulla sete.

L’acqua potabile è una risorsa da conoscere, privatizzarla è un reato contro la persona. Mercificare il consumo di un diritto naturale, gestirlo, trarne profitto… Omioddio! Picchettare gli acquedotti per la salvaguardia del prezioso bene pubblico sarà un’operazione necessaria per un collettivo futuro possibile. L’Istituto Fraunhofer d’ingegneria e biotecnologie di Stoccarda, lo informo, ha realizzato un progetto grazie al quale sarà possibile controllare, di continuo, la qualità dell’acqua tramite un biosensore che reagisce, in un paio di minuti, a un’ampia gamma di sostanze pericolose. La dottoressa Trick, sviluppatrice del sistema insieme alla collega dottoressa Kentischer, afferma che, testate varie classi di sostanze che potrebbero finire nell’acqua, anche se non dovrebbero, il sensore ha reagito a ciascuna di esse. Il sistema d’allarme funziona a dovere, rileva il più piccolo quantitativo di concentrazione nociva.

Il sopraesposto copia e incolla è da considerarsi strumento di comunicazione di servizio (confido nella clemenza degli autori, affinché non ne rivendichino i diritti).

Certo, ci si può mostrare indifferenti a questo genere di informazioni, ma lasciare soltanto un punto esclamativo (il suo) come risposta è una provocazione.

Non è così, Vis?

Come ci si comporta davanti a un punto esclamativo?

Dipende dalla provocazione, sostiene Vis.

Vis m’informa che la prima bevuta alla sua fonte è gratuita. Se accendo la videocamera avrò contezza delle dimensioni dell’evento e ragione nel constatare che la forma è sempre sostanza. Alla fine, un lavoretto terapeutico per dormire sereno.

“Sei gentile” rispondo. “Ultimamente faccio sonni tranquilli.”

Soltanto in casi estremi autorizzo il collegamento audio-video.

La rete è piena di volenterosi che hanno deciso di farti del bene.

Dedicato alle prede del Web

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Discussioni

  1. Molti testi che imitano il linguaggio del web appaiono stucchevoli e poco originali.
    Il dialogo che tu riporti è di persone che hanno il web come mondo. Il messaggio, così mi pare e mi piace, non è ciò che dicono ma gli strumenti che hanno a disposizione per dirlo.