
Ciò che vuole la mia mente
Serie: Le mille vite di Mary
- Episodio 1: Perdente
- Episodio 2: Un giorno speciale
- Episodio 3: Ciò che vuole la mia mente
- Episodio 4: Come il vetro
- Episodio 5: Intrappolata nella rete
- Episodio 6: Il leone e la libellula
- Episodio 7: Vampire
- Episodio 8: Qualche verità scomoda
- Episodio 9: Il parco dei ricordi
- Episodio 10: The Broken
- Episodio 1: Jacksonville, Florida …
- Episodio 2: Stallo
- Episodio 3: Genitori e figli
- Episodio 4: Il fuoco della rabbia
- Episodio 5: La voce della verità
- Episodio 6: Ti prego non dirlo
- Episodio 7: Come una libellula nel vetro
- Episodio 8: Sei anni dopo
STAGIONE 1
STAGIONE 2
Il sole mi accarezzava la pelle, mentre una leggera brezza primaverile mi scuoteva i capelli. A occhi chiusi riuscivo a percepire il rumore delle onde e l’odore della salsedine e in me c’era un senso di pace così dolce che sarei rimasta su quella battigia in eterno.
Pian piano però iniziai a sentire un eco in lontananza, non avevo voglia di ridestarmi così feci di tutto per non ascoltarlo, ma più mi impegnavo in questo, più l’eco si avvicinava.
-Mary-
Questo era il nome che si ripeteva all’infinito nelle mie orecchie. Mi sforzai di dare un volto a questo nome, ma mi resi conto che nella mia mente c’erano solo immagini sfocate.
-Svegliati ti prego-
Un altro eco iniziò a ripetersi nella mia testa. Svegliati, ma non capivo chi doveva svegliarsi, di certo non io, mi sentivo confusa in quel momento, ma almeno ero sicura di essere sveglia.
-Mamma, mamma mi senti- piangeva una bimba e in quel momento ricevetti come una scossa, pian piano la coscienza tornò in me, era come se pezzi di puzzle si incastrassero istantaneamente gli uni agli altri. Conoscevo quella voce, apparteneva alla persona che più amavo al mondo e Mary ero io. Non appena ricordai questo tutto iniziò a vorticare mentre la pace veniva sostituita da un senso di angoscia asfissiante, lampi di luce mi attraversarono gli occhi, poi tutto si schiarì e su di me apparve il viso preoccupato di mia madre che tratteneva Mia in lacrime.
Fui presa immediatamente dalla necessità di consolare mia figlia, ma il mio corpo non riusciva a muoversi, in quell’istante vidi che accanto alla mia famiglia c’era anche un usciere. L’avevo visto di sfuggita altre volte in facoltà, ma non ci avevo mai parlato. Era giovane, sicuramente lo era di più degli altri che lavoravano lì, aveva i capelli ramati raccolti in un codino e un leone tatuato sul collo, anche lui mi squadrava con preoccupazione; notai una boccetta nella sua mano, una di quelle che emanano odori forti e mi resi conto che nell’aria si sentiva un odore molto simile alla salsedine. Capii così quello che era successo, sicuramente mi aveva messo quella boccetta sotto al naso per aiutarmi a tornare in me e la mia mente aveva elaborato quel bellissimo momento in spiaggia, quando realizzai questo la rabbia mi attraversò il corpo con le stessa velocità con cui un puma azzanna la sua preda. Senza rendersene conto quell’usciere era stato complice dell’inganno della mia testa e anche se ero consapevole che era un pensiero totalmente irrazionale, mi alzai di scatto pronta a inveire contro quell’uomo, tuttavia non mi ero ancora ripresa e non feci neppure in tempo a alzare mezzo busto che dovetti stendermi di nuovo a causa dei giramenti di testa.
-Mary ci hai fatto prendere un colpo- disse mia madre sospirando mentre
Mia si dimenava tra le sue braccia. Capii che la piccola voleva gettarsi su di me e abbracciarmi stretta, ma mia madre non la lasciava, da una parte avrei voluto mandare tutti via e restare sola con mia figlia, ma dall’altra non mi sentivo pronta ad avere il suo corpicino caldo addosso, perché mi mancava ancora l’aria.
-Mamma come stai?- La sua vocina era nasale e i suoi occhi erano rossi e pieni di lacrime.
-Sto bene tesoro-riuscii a dire cercando di tranquillizzarla, ma la mia voce era roca e priva di energia.
-In questi casi è bene prendere un po’ di acqua e zucchero, mica è diabetica?- Si intromise l’usciere. Ero ancora irrazionalmente arrabbiata con lui, ma mi resi conto di aver davvero bisogno di un bicchiere di acqua e zucchero così decisi di parlargli civilmente.
-Non sono diabetica, credo che mi farà bene-
Lui annuì e si alzò sparendo dalla mia vista e io restai sola con mia madre e mia figlia. Volevo dire qualcosa, qualsiasi cosa per alleviare la loro preoccupazione, soprattutto quella di Mia che non riusciva propio a smettere di piangere, ma non riuscii ad elaborare nulla per minuti interi e quando finalmente stavo per formulare una frase di senso compiuto l’usciere era già di ritorno.
Bevvi avidamente e finalmente fui in grado di mettermi su due gambe.
-La ringrazio- dissi all’usciere con finta cortesia restituendogli il bicchiere, poi mi rivolsi a mia madre perentoria
-Andiamo-
Mia si appisolò non appena salimmo in macchina e mia madre imboccò la strada opposta rispetto a quella che avrebbe preso se fossimo tornate a casa.
-Dove stiamo andando?-
“All’Hotel Del Mare”
Capii che stavamo già andando da mio padre e Adam e un brivido mi attraversò la schiena.
-Non voglio che Mia venga-
-Non ti preoccupare lei resterà con me-
Se il suo intento era stato quello di tranquillizzarmi con quelle parole, aveva fallito su tutta la linea.
-Quindi tu non sarai con me?-
Mia madre sospirò mentre un’espressione colpevole le appariva in viso
-Io, Mia e tuo padre resteremo al parcheggio mentre tu parli con Adam-
-Mia con papà?-Mi sforzai di non urlare per non svegliare mia figlia, ma la rabbia nella mia voce era comunque palpabile.
-Non preoccuparti, lui non le dirà chi è, vuole parlarne prima con te, ma pensa che Adam ha la precedenza-
-A me non importa quello che pensa lui-
-E quello che penso io ti importa?-
-Ovvio mamma, lo sai-
-Bene…. perché anche io penso che devi parlare con Adam-
Mia madre sorrise compiaciuta, sapeva che aveva vinto, avrei incontrato Adam, stava per succedere, sarei dovuta essere presente e reattiva per spiegargli le mie ragioni, eppure in quel momento avrei dato qualsiasi cosa per fuggire di nuovo nell’oblio della mia mente.
Serie: Le mille vite di Mary
- Episodio 1: Perdente
- Episodio 2: Un giorno speciale
- Episodio 3: Ciò che vuole la mia mente
- Episodio 4: Come il vetro
- Episodio 5: Intrappolata nella rete
- Episodio 6: Il leone e la libellula
- Episodio 7: Vampire
- Episodio 8: Qualche verità scomoda
- Episodio 9: Il parco dei ricordi
- Episodio 10: The Broken
Questa storia è veramente molto interessante e mi incuriosisce, chissà che questo usciere non avrà un coinvolgimento più attivo in futuro. Mi piace molto anche lo stile, molto fresco, diretto però certe volte, se posso, mi sembra tutto frettoloso. Mi piacerebbe avere un po’ più di descrizioni dell’ambiente attorno, immaginare tutto per bene. Perché mentre leggo io vedo i volti dei protagonisti, li sento parlare ma tutto attorno è una nebbia bianca, non riesco a localizzarli.
Grazie ❣️
Hai colto perfettamente uno dei miei punti deboli … fatico tanto a descrivere gli ambienti … è una cosa che devo assolutamente migliorare, grazie per i consigli e per la lettura ❣️🙏🏻
Ciao Lola, “la fuga e` la miglior difesa”, si dice, ma arriva un momento in cui non si puo` piu`scappare. Quando le situazioni sono irrisolte e ci rincorrono e ci sentiamo in qualche modo braccati, dobbiamo farci coraggio e affrontare le nostre responsabilita`. In wuesto casi la situazione appare decisamente imbarazzante, anche se ci sono situazioni molto peggiori di questa. Tra Adam e Mary l’ attrazione era stata travolgente, un incontro bello e fecondo, che ha generato un frutto prezioso. Adam e Mia hanno il diritto di conoscersi e immagjno che questo loro incontro – giustamente – stia per accadere. Sono molto curiosa di leggere come andra`
Ciao Lola, a presto.
Ciao ❣️ ❣️
Grazie mille ❣️
Si è bellissimo rifugiarsi dove nessuno ci può ferire … però purtroppo non si può fare in eterno.
Ciao Lola, finalmente mi aggiorno sulla tua serie. Mi sono letta i tre episodi d’un fiato e sinceramente aspetto di sapere presto come si svolgerà l’incontro. Mi piace particolarmente il tuo stile che, sto solo tirando a caso, sa di scrittrice fresca e giovane. I dialoghi sono molto convincenti e portano avanti bene la scena sostituendo egregiamente la narrazione. Il nostro Tiziano sarebbe orgoglioso di te, lui che porta avanti come una bandiera la tecnica dello ‘show don’t tell’. La storia è avvincente proprio perché universale, di tutti i giorni. I personaggi sono ben definiti e le quote rosa ampiamente raggiunte e superate. Adesso sono curiosa di capire come introdurrai la parte maschile. Domanda da donna a donna, l’usciere con tatuaggio di leone sul collo, ci metterà lo zampino o lo lasci morire così? Altrimenti te lo rubo io e lo metto nell’ultimo racconto della mia serie che sto cercando uno spunto! Molto brava.
Ciao ❣️ grazie mille per aver letto la mia serie e sono doppiamente felice che ti sia piaciuta perché ho letto i tuoi lavori e ti stimo molto. Si sono giovane come hai intuito.
Per quanto riguarda l’usciere è un personaggio che a breve tornerà nella mia storia, però puoi comunque “rubarlo, sono felice se posso darti spunti in qualche modo, perchè sono dell’idea che uno scrittore sia prima di tutto un lettore e che si ispiri dalle letture che fa oltre che dalla propria esperienza di vita in generale, quindi sono felice se posso dare spunti nel mio piccolo ❣️
Hai detto una cosa bellissima. Uno scrittore è soprattutto e prima di tutto un lettore. Leggendo si impara, si sceglie il proprio stile di scrittura, il genere maggiormente congeniale. Sei saggia oltre che molto brava 🙂
Ciao Lola, brava. Questo racconto migliora con il passare degli episodi.
Grazie mille ❣️
Un bel titolo e la scorrevolezza cinematografica mi ha aiutato non poco a immaginare l’accaduto. E’ una scena intensa, forte. A volte bisogna perdere la testa per ritrovarne una: questo è quello che ho pensato.
Grazie mille ❣️si il messaggio dell’episodio è questo