
COERENZA ESTREMA
Tre criminali incalliti, mooolto ricercati dalle forze dell’ordine e poco ricercati nell’abbigliamento, (vestivano CK * solo perché non sapevano mai Che Kazzo vestirsi) stanno per fare l’ennesima rapina in Banca.
Guercio – un tipo losco più tatuato di Fedez, con una benda nera tatuata sull’occhio destro ed un’unghia incarnita tatuata sul piede sinistro (o era all’incontrario? Tatuata era la benda o l’occhio? Indagini dei Carabinieri in corso).
Boss – il capo ovviamente, dal fisico palestrato e dagli occhi di ghiaccio * che non conoscevano la pietà, neanche quella di Michelangelo; viveva con una donna “che cibo più non tocca e sempre in questa storia che lei la chiama”: Gloria – la sua donna senza scrupoli e fan di Tozzi; non di Fantozzi (battuta scontata in saldo al 50%).
Gloria non era una semplice complice, era la sua compagna di vita, da una vita, che faceva anche la vita: proprio una donna della malavita ma senza gloria.
Risolte tutte le incognite, l’ora “x” del giorno “y” era scattata in perfetto orario sul piano prestabilito “z”. I tre banditi con le pistole spianate entrano di corsa in banca, senza essere al corrente di che banca; l’insegna, con un grande punto esclamativo in fondo la scritta “Che Banca!”, non chiariva i dubbi; doveva essere comunque una banca importante: che banca!! Mica una semplice banchetta di periferia!
Boss: 《Tu Guercio, scavalca il bancone della cassa, neutralizza la cassiera con una mossa di karate e svuota la cassaforte. Tu Gloria, controlla la porta d’ingresso. Io vi copro. 》
“Che Banca!” era la banca dove Guercio aveva un conto corrente ma Boss non ne era al corrente, giustamente; la privacy deve essere rispettata anche per i delinquenti. (Soprattutto per i delinquenti: perché hanno sempre qualcosa da nascondere!)
Boss urla terrorizzando tutti i presenti – un po’ meno gli assenti, d’altronde giustificati:
《Mani in alto, questa è una rapina! Chi apre bocca lo AMMAZZO!》
Guercio, come da piano, con un balzo felino scavalca il bancone. La cassiera, impaurita, non oppone resistenza trovando rifugio sotto la sua postazione di lavoro rannicchita a terra a tu per tu con una ragnatela di cavi elettrici, prese e il cestino pieno d’immondizie. Guercio s’impossessa del contante riempiendo di banconote una borsa a tracolla marchiata CK in pelle nera di dubbia provenienza ma d’indubbio valore, mentre Gloria fa da palo (ruolo che non disdegnava data la vita passata su marciapiedi bui di periferia).
Una volante della Polizia, che passava nelle vicinanze per il consueto servizio di pattugliamento, viene avvertita dall’allarme lanciato dalla cassiera con una involontaria e del tutto casuale capocciata, proprio sul pulsante nascosto sotto il bancone, nel goffo tentativo di ripararsi dalla vista del lercio bandito.
Gloria, viste le forze dell’ordine irrompere inaspettatamente, grida impaurita:
《BASTARDI! SCAPPIAMO SVELTI! C’È LA POLIZIA!》
Ad un tratto si sentono distintamente due spari provenire dal luogo del crimine ed il rumore sordo di un corpo che stramazza a terra. Vista la malaparata (come quella di Donnarumma) Boss e Guercio si danno alla fuga precipitosamente (come la nazionale italiana in Macedonia del Nord in fuga dai mondiali) uscendo da una porta secondaria attigua ad una scuola che, vista la concitazione dei piccoli frequentatori, doveva essere primaria. Dopo una lunga corsa per stradine secondarie, un vicolo corto e poi uno stretto, senza altri imprevisti, con buona probabilità di non passare in prigione passando per via dei Monopòli di stato, con il cuore in gola ed il fiatone non so dove, forse in affanno, i fuggitivi sono ormai salvi…..
Guercio, ancora ansimante per la lunga corsa e per lo scampato pericolo, fradicio di sudore e con un occhio impaurito (quello bendato era all’oscuro di tutto!) si rivolge al capo:
《Ma Boss, hai ammazzato Gloria!》
Boss, solo nei suoi pensieri persi (nel frattempo i due bossoli erano stati ritrovati dalla Polizia) si gira verso il compagno di sventura e lo raggela con quegli occhi di ghiaccio; secco e lapidario nella risposta, lo fredda con queste parole di fuoco a bruciapelo:
“Cosa ho detto? Non hai sentito bastardo: chi apre bocca lo AMMAZZO!”
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☆☆☆☆☆ 2 BASTARDI SENZA GLORIA ☆☆☆☆☆
UN FILM DI
FABIUS P.
PROSSIMAMENTE
AL CINEMA!
*Calvin Klein
* “Il boss dagli occhi di ghiaccio” è un libro che ho scoperto per caso di Pino Nicotri, un romanzo criminale sulla storia di Franco Pino, un indiscusso boss di Cosenza negli anni ’80.
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Piccola perla. Gradita.
E soprattutto gratis.
Ci devo pensare. Il fatto è che tutte le mie storie sono diverse tra loro: le accomuna solo un gioco continuo di doppi sensi, assonanze, citazioni, battute, legate da una storia che si evolve in corsa. Continuare un’idea sviscerata in tutte le sue possibili varianti penso sia impraticabile.
Caro @fabius_p, anch’io ho avuto la stessa reazione di @Cedrina: mi pare che da questo racconto breve possa nascere una storia in piu’ episodi, le idee ci sono tutte (il ghiaccio secco poi e’ fenomenale).
Al momento non lo penso. È solo una storia poco seria che non vale una serie. Comunque non prenderla seriamente. Prendila così com’è, un insieme di battute ispirate dal titolo del film di Quentin Tarantino “Bastardi senza gloria”.
Ciao Fabius, ho letto qest’ ultima storia, visualizzando col pensiero le scene ben descritte del tuo film, sul genere comicita’ e azione. Ma… Ci sara´ un seguito? Secondo me ci vorrrebbe.