Conto alla rovescia.

Serie: Il feudo piangente


I tre misero le mani dinanzi il naso per tentare di respirare il meno possibile. Il veleno si diffuse nella stanza contaminandoli. Raggiunsero le scale in fretta salendo al piano di sopra.

Gregoir: Dovevate ascoltarmi da subito! Vi avevo detto di essere innocente!

Fernando: Le prove puntavano a te. Ci hanno manipolati fin dall’inizio.

Alfio: Dobbiamo raggiungere la stanza dei veleni, – ispirò lentamente affaticato – sono certo che possiamo creare un altro antidoto.

Fernando: Non c’è tempo! Vuole farci morire lentamente, dobbiamo fare ciò che non si aspetta.

Gregoir: Andare incontro alla morte. Cercarlo!

Alfio: Non possiamo farlo. Il castello è troppo grande, non c’è tempo!

I generali dell’esercito di Gregoir si riunirono e discussero. Non avevano più notizie dei soldati nel castello da tempo. I corvi imperversano sopra la struttura, segno che vi fossero molti cadaveri. Decisero di avviare il protocollo di emergenza, caricarono le catapulte. Avrebbero raso al suolo il castello ed attaccato di sorpresa i nemici capovolgendo la situazione.

Il terreno tremò. Fernando vide Gregoir seduto a terra senza energie. La parete crollò rivelando un alba tinta di rosso. Gli eserciti si stavano scontrando. La popolazione in fuga tentava di allontanarsi dal massacro. Alfio era accanto a lui ammutolito.

Alfio: A che è servito tutto questo? Giornate per firmare la tregua e l’orrore di essere perseguitati da un killer.

Gregoir: Io non intendo morire! – con un enorme sforzo si alzò in piedi accoltellando Alfio all’addome.

Fernando strinse l’amico sanguinante paralizzato. Videro Gregoir scappare verso il cortile del castello.

Gregoir raggiunse l’armeria del castello. Prese delle mazze e le ricoprì con del veleno. Non lo avevano ascoltato prima ed ora sarebbero morti tutti e tre avvelenati, voleva essere lui a dargli il colpo di grazia. Sperava che il killer intervenisse durante lo scontro per poter dare anche a lui il colpo di grazia.

Fernando ricucì la ferita di Alfio. L’uomo aveva un aspetto spettrale.

Alfio: Uccidi il killer. Vendicaci.

Alla loro destra si potevano vedere i due eserciti continuare a scontrarsi. Il sangue macchiava le strade. Gli enormi massi giunti dalle catapulte fecero crollare le torri sugli eserciti. Poi tutto iniziò a tremare e l’intero castello crollò.

Il dolore era atroce. La gamba destra gli sanguinava. Alfio aveva la parte inferiore del corpo seppellita ma ancora riusciva a parlare. Le rovine del castello erano cadute formando una sorta di cupola attorno ai due. Dei passi li fecero voltare.

Gregoir: Ora subirete la punizione per non avermi ascoltato prima. – stringeva due mazze.

Dei rumori attirarono l’attenzione dei tre.

Killer: Presto morirete tutti.

L’uomo raggiunse i tre, aveva ancora il viso coperto.

Alfio: Meritiamo almeno di sapere chi tu sia prima di perire.

Nel frattempo gli eserciti imperversano nello sterminarsi a vicenda, la guerra non poteva più essere fermata.

Gregoir raggiunse Fernando alzando la mazza destra, l’uomo parò il colpo con la spada. In realtà era tutto calcolato, aveva utilizzato la spinta per caricare il colpo e scagliare la mazza sinistra quando Fernando parò il colpo.

La mazza spezzò la maschera del killer causandogli dei tagli sul viso. Oramai anche lui avvelenato, fissò i tre negli occhi rivelando la propria identità.

Fine episodio.

Serie: Il feudo piangente


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