
CR7
Il suo nome era Jack, lo chiamavano Blackjack per quell’aura nera che lo avvolgeva cupamente e che ne condizionava pesantemente l’umore, sempre total black, anche nelle giornate piene di sole. Sole o non sole era sempre solo, solo come un cane, solo come Greyfriars Bobby: Solo. Il cane di razza terrier diventato famoso nel XIX secolo ad Edimburgo per aver vissuto quattordici anni davanti alla tomba del padrone, fino alla morte.
Lui era la mente, i due balordi che lo seguivano le braccia, due le gambe, ovviamente. I due scagnozzi non gli erano di compagnia perché li considerava solo due utili idioti. Blackjack era di poche parole, non solo per un vocabolario limitato, un Zanichelli formato tascabile privo di qualche pagina volata via per qualche appunto, semplicemente perché laconico com’era, parlava poco. Viveva in una casa di campagna, in una vecchia fattoria lontana qualche miglio da una strada di periferia ma vicina ad una cava d’oro ormai dismessa. Non proprio una location da cartolina in stile Mulino Bianco, ma non se l’era scelta, l’aveva ereditata e a caval donato non si guarda in bocca.
È la mattina di un dì di festa.
Quei due idioti inutili stanno ritardando, speriamo bene. Blackjack, assorto nei suoi pensieri, con il naso appiccicato sul vetro sta guardando oltre la finestra. Nessun veicolo è in avvicinamento. Preso dall’impazienza, dà un’occhiata al cellulare abbandonato sul bordo del tavolo quando in quel preciso istante lo vede vibrare pericolosamente. Con mossa fulminea lo prende al volo prima di vederlo prendere il volo per autodistruggersi.
《Capo sono io, sto arrivando.》
《 Preso?》
《Sì capo, tutto secondo i piani.》
《Portalo dentro allora.》
Con le mani e i piedi legati, rannicchiato nel bagagliaio con la bocca sigillata da un largo nastro adesivo di quelli utilizzati nei traslochi, un uomo non più giovane cerca di liberarsi da quel van invano. Vano anche il tentativo di aprire il portellone dall’interno finché uno spiraglio di luce illumina il bagagliaio: qualcuno lo sta aprendo. L’uomo cerca di divincolarsi con tutte le forze, quando delle braccia muscolose lo sollevano senza difficoltà, come un sacco di patate novelle formato maxi spesa – anche le SoloNella rendono bene l’idea, purché dello stesso peso -. Issato sulle spalle, dopo un breve tragitto con il capo rivolto a terra penzolante a mo’ di tappeto, viene scaricato su di un pavimento in mezzo ad una stanza senza tanti complimenti.
《Ti chiami Rosalino vero?》
《Uhmm, mmugh, ughmm!》la risposta stentata dell’uomo.
Con un movimento veloce e secco della mano l’energumeno strappa il nastro adesivo che gli impediva di parlare alchè il poveretto, dolorante per quella insolita ceretta, annuisce.
Nel frattempo, a poca distanza dal primo, l’altro balordo sta arrivando a bordo di un monovolume con un altro carico umano.
NON CI POSSO CREDERE! Chi mi ha legato come un salame mani e piedi?
NON CI POSSO PROPRIO CREDERE!
Rinchiuso in questa merda di bagagliaio imbavagliato e dimenticato!
GIOVANNI, GIACOMO FATE QUALCOSA!
Il poveretto si dimena come un’anguilla fuor d’acqua sbattendo la testa pelata in quello spazio inospitale e buio.
《Aiah, èmm ppihenn dìii sspighool!》 Tradotto:
《Ahia, è pieno di spigoli!》imbavagliati e bendati è difficile farsi capire e far attenzione agli spigoli.
I rumori giungono all’orecchio del guidatore.
Sta scalciando come un toro infuriato, mi sta distruggendo il bagagliaio ‘sto coglione. Per fortuna che sono arrivato, adesso lo sistemo io.
Sceso dal monovolume con in mano un macete, apre il portellone e un fetore tremendo lo investe.
《Cazzo! Ti sei pisciato addosso! Paura eh?》Poi con un taglio secco del suo affilato macete recide la corda che lega i piedi dell’uomo.
《Alzati e cammina lazzarone, datti una mossa prima di sporcare tutta la moquette del bagagliaio! Adesso ti scappuccio io, testa di c***o! 》
Il poveretto inizia a urlare appena tolto il bavaglio.
《HAI PRESO UN ABBAGLIO, IO SONO BAGLIO, HAI PRESO UN ABBAGLIO, IO SONO BAGLIO!》
《Guarda che ti rimetto il bavaglio, stai zitto e muoviti Baglio, sennò, non per sbaglio, potrei tagliarti il tuo pendaglio. NON CI POSSO CREDERE! Mi hai contagiato!》
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Riyad, Arabia Saudita, a casa di uno Sceicco.
La Rolls-Royce incastonata di brillanti ce l’ho; oggi la voglio color rosa shocking, quella magenta era orribile, l’ho fatta rottamare. L’elicottero con l’alcova ce l’ho. Di yacht ne ho sette: uno al giorno così mi levo il medico di torno. Quante mogli ho sposato non me lo ricordo, ho perso il conto. Quanto mi costano? È del tutto irrilevante.
《Karim!》il suo factotum di fiducia《Quante mogli ho?》
《122 mio Signore.》
《E quanti figli?》
《299, forse 300. Sì 300, Halima ha partorito in questo preciso istante, ho ricevuto un WhatsApp dall’ospedale di Medina.》
《Non me la ricordo in viso, dall’ultima volta che l’ho vista son passati quasi nove mesi, sarà perché Halima si copriva solo il viso col velo!》
《Oggi, mio Signore, è il compleanno del vostro figlio ventunogenito Omar, domani di Rashad e Adham, i due gemelli della settantesima moglie, poi…..》
《Basta Karim, vacci tu, tutte queste feste mi stressano, il mio superattico con piscina al 99° piano in centro a Riyad è diventato una discoteca a cielo aperto. A volte invidio il nonno Nadir quando viveva con sole quattro mogli e cinque cammelli al seguito in una tenda nomade. Io ho tutto quello che voglio ma non so cosa voglio, così mi manca tutto. Ah, ti avevo detto di comprare quel calciatore portoghese molto famoso, quello con la scritta CR7?》
《Già fatto mio Signore, però dovremmo cambiargli nome, un giocatore dal nome Cristiano in un paese arabo è una bestemmia per l’Imam.》
《D’accordo Karim, lo chiameremo Rayan “colui che si è dissetato”, con quello che gli versiamo in conto è il minimo.》
《Molto bene Karim, così potrò presto completare il mio album edizione 2023 della Panini-al-Salam con i giocatori in carne ed ossa.》
Stravaccato su di un divano con una ventina di mogli scelte ogni mattina random tra le più giovani e disponibili, lo sceicco punta il telecomando in platino verso lo schermo gigante del televisore full HD 16 K da 250 pollici e 27 indici per la precisione, quando viene rapito da una sensazionale notizia dell’ultima ora dell’emittente araba Al Jazeera.
《CR7 è stato rapito da due criminali incappucciati che si sono dileguati su di un Suv facendo perdere le tracce. Hanno lasciato un messaggio audio con la richiesta esorbitante di un miliardo di dollari per il suo rilascio: un riscatto incredibile. 》
《Mi hanno rubato la mia figurina, voglio la mia figurina più pregiata. Karim provvedi subito, se non hai spicci apri un altro pozzo o vendi quote del fondo sovrano: lo devo riavere costi quel che costi.》
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A qualche migliaio di chilometri di distanza Blackjack ascolta le ultime notizie del rapimento con grande soddisfazione commentando ad alta voce.
《Magnifico! II piano fila liscio come l’olio Shell Helix Ultra (quello usato dal team Ferrari).》 Poi si rivolge ai suoi due scagnozzi con un ordine perentorio.
《Portatelo qua, slegategli i piedi e dategli un pallone. 》
Cristiano viene immediatamente condotto davanti al capo dai soliti idioti (Francesco M. e Fabrizio B.? Chissà, forse è un caso, ma non si vedono da tempo). 《Fammi vedere cosa sai fare, con le mani legate sarà più divertente!》
CR7 inizia a palleggiare con la stoffa del campione – con la palla intendevo –; il pallone ai suoi piedi è come il pennello per un artista: rotondo come il cerchio di Giotto.
《Vedrai che ti troverai bene con me, avrai tutto il tempo per meditare e non solo con i piedi. Tu sei la mia miniera d’oro da sfruttare.》
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Passano dei giorni. Mezzo mondo sta seguendo quella vicenda di cronaca nera che sta occupando con titoli cubitali intere prime pagine dei giornali.
Solo una settimana fa CR7 era al settimo cielo per aver firmato un contratto da sogno con l’Al-Nassr. Avremmo dovuto chiamarlo CR7°C? (7°C sta per settimo cielo).
Passano altri giorni dal rapimento quando indiscrezioni non confermate danno per imminente il suo rilascio.
Cristiano, chiuso in una misera stanza spoglia, è provato dai giorni di prigionia. La triste parabola cristiana lo vede cadere dalle stelle alle stalle, dal mondo dorato alla cella impolverata.
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Nel covo dei rapitori, a due settimane dal rapimento.
《Adesso accendo la TV》è Blackjack con aria beffarda,《così potrai vedere come ti liberiamo.》
Cristiano è scuro in volto, quella frase lo ha allarmato, non ne comprende il significato. Con gli occhi increduli vede un piccolo aereo atterrare all’aeroporto di Riyad: le telecamere di mezzo mondo stanno inquadrando la scaletta del velivolo. Il portellone dell’aereo si apre, un uomo sta scendendo i gradini. Anche lo Sceicco Saudita sta guardando con apprensione la diretta dal suo enorme schermo scala 1:1.
《Karim! Chi è quell’uomo, non è Ronaldo! CI HANNO FREGATO MALEDIZIONE! Ma chi è quell’altro sconosciuto che sta esultando in una lingua strana? Sembra un po’ scemo direi. 》
I due vengono condotti in un luogo segreto fuori dai riflettori. Il capo della polizia locale cerca di interrogarli ma ha bisogno di un traduttore. Da i loro passaporti risultano di nazionalità italiana: Rosalino Cellamare e Aldo Baglio. Rosalino e Aldo sono al settimo cielo, finalmente liberi: era la fine di un incubo.
《Aldo siamo salvi! Dio ti ringrazio!》
《NON CI POSSO CREDERE, dai Ron, amico mio di sventura, abbracciami. Abbracciamoci forte! 》
Da quel giorno i due strinsero una sincera e disinteressata amicizia. Ancora oggi Ron e Aldo sono legati, come RonAldo, legato e relegato in quella vecchia fattoria.
Avete messo Mi Piace3 apprezzamentiPubblicato in Umoristico / Grottesco
Fabius, per restare in tema calcistico-umoristico il prossimo racconto lo vorrei sul povero Piquetón che dopo le picconate di Shakira ha “claramente” perso la chiarezza mentale e pare essersi ritirato dai social. Poverino, che perdita…
È iniziata una nuova epoca. I panni sporchi si lavano in pubblico: sui social, con un libro, con una canzone. L’importante è vendicarsi guadagnandoci qualcosa, così si soffre meno.
CARO Fabius, (anche se le letture dei librick sono GRATIS), leggerti COSTA a volte un po’ di concentrazione, pero` c’e` molto da imparare, per rendere piu` ricco e vario il nostro modo di scrivere. Ogni tanto mi viene istintivo cercare di emularti un po`, per non ammorbare troppo con la tristezza di certi miei racconti. Non saro` mai alla tua altezza; non tanto perche` non ho la coscia lunga della Parietti, ma soprattutto perche` sono forse piu` “drammatica” che ironica.
Grazie per lo spirito con cui scrivi e per le trovate argute, che ho apprezzato in questo e nella maggior parte dei tuoi testi.
A volte il divertimento costa, come una crociera Costa. Per quanto riguarda il mio modo di scrivere – anticonvenzionale e strampalato – non deve essere preso ad esempio, ma solo come un’eccezione. Come scrittrice sono io che ti invidio, oltre a decine di altri scrittori presenti su questo sito, per la facilità narrativa e la padronanza della lingua. Io mi arrangio; se il mio italiano è un po’ grezzo, con le mie battute umoristiche mi sento come Corona: umoRustico.
Che dire Fabius, mi inchino. Ho iniziato la giornata sbellicandomi dalle risate. Resto ogni volta incantato dai tuoi giochi di parole. Le figurine Panini-al-Salam sono una perla. La parte che mi è piaciuta di più è quella dello sceicco, esagerata di neanche troppo ma estremamente indicativa di chi abbiamo permesso di poterci comprare. La differenza tra i nostri politici e le famose “signorine che stanno in strada” è che queste ultime hanno una dignità. Prima abbiamo l’indipendenza energetica, meglio è. Ho notato anche sempre maggior slancio narrativo e descrittivo, bravo Fabius! Alla prossima
Di questi tempi si sta assistendo all’accumulo di fortune gigantesche, meritate o meno, in poche mani. Il colmo è che chi dovrebbe indignarsi per le macroscopiche ingiustizie, il 99 % dell’umanità, non fa nulla e quel che peggio prova ammirazione per chi li sta vessando, Mettiamoli alla berlina ed evitiamo di osannarli. Io mi sono divertito ridicolizzandoli. Grazie del commento. Come avrai sicuramente notato io non sono nato scrittore: cerco di scrivere al meglio le mie idee in chiave umoristica. Con il tempo spero di migliorarmi. Grazie dell’inchino.