Danza degli astri

Serie: Le novelle della Luna: i sogni delle stelle


A quanto pare, nel bene e nel mare, Melissa รจ riuscita ad attirare l'attenzione del suo amato professore...

โ€œChe sta succedendo?โ€ alzรฒ il tono il professor Niro, appena rientrato in classe. Le tipette fecero finta di nulla e salutando a sguardo basso andarono via, cosรฌ il professore guardรฒ noi in attesa di una spiegazione.

โ€œN-niente di eccezionale, quelle lรฌ ce lโ€™hanno con parecchie ragazze in questa scuola, fortunatamente Sirena mi ha aiutatoโ€ cominciai a dire voltandomi verso di lei per coinvolgerla, ma Sirena aveva giร  salutato andandosene via โ€œSirenaโ€ฆโ€ sussurrai, trovandomi in classe sola con lui per la prima volta.

โ€œVa tutto bene ora?โ€ mi chiese il professore, preoccupandosi.

Io distolsi lo sguardo, lui mi fissava, probabilmente ero rossa in viso โ€œSรฌ, va tutto beneโ€ risposi a voce bassa. Lโ€™aula buia venne illuminata per qualche secondo da un lampo, e si udรฌ poi un forte boato.

โ€œFuori cโ€™รจ un temporale, hai lโ€™ombrello?โ€ chiese ancora. E io risposi negando il capo.

โ€œVuoi che ti accompagni? Dove devi andare?โ€ continuรฒ.

In quel momento il cuore mi si tinse di rosa, era inaspettato, ma non dovevo aver paura e godermi ogni secondo in sua compagnia โ€œDevo prendere lโ€™autobus alla fermata vicino il liceo classicoโ€

Lui annuรฌ, pensandoci un poโ€™ su โ€œรˆ parecchio lontano da qui, ti do un passaggio in macchinaโ€ insistette.

Per quanto fossi entusiasta, non potevo accettare โ€œProfessore, non credo sia il casoโ€ฆโ€

Lui mi comprese ed infine disse โ€œHai ragione, allora ti accompagno con lโ€™ombrelloโ€. Uscimmo da scuola, ormai rimasta vuota, e camminรฒ per tutto il tragitto al mio fianco. Mi reggeva lโ€™ombrello, e delle volte il suo braccio mi sfiorava, non so se lo facesse apposta per toccarmi, ma ogni volta che lo faceva mi sentivo bruciare.

Dovevo approfittare di quella situazione, cosรฌ mi misi a parlare un poโ€™ di tutto, anche per evitare quei lunghi silenzi imbarazzanti, e non seppi il perchรฉ dissi โ€œQuesto venerdรฌ cโ€™รจ la congiunzione tra Luna, Mercurio e Venereโ€

Lui si fermรฒ e si voltรฒ verso di me con aria sconcertata โ€œTi piace lโ€™astronomia?โ€

โ€œS-sรฌ, mia madre ne era appassionata, ed anchโ€™ioโ€ risposi, credendo di aver sbagliato qualcosa vista la sua reazione.

โ€œSei la prima ragazza che incontro a cui piacciono le stelleโ€ mormorรฒ lui, continuando a camminare. Io arrossii leggermente, non so se fosse un complimento, ma ne rimasi contenta.

โ€œDavvero? Anche voi siete la prima persona che incontro a cui piaccionoโ€ฆ Vi piacciono giusto?โ€ chiesi, fermandoci poichรฉ eravamo giunti alla fermata. Cโ€™eravamo solo noi.

โ€œOvviamenteโ€ฆ Melissa, ti andrebbe di vedere assieme la congiunzione giovedรฌ?โ€ probabilmente non gli diedi neanche il tempo di concludere la domanda, poichรฉ io risposi esaltata โ€œCerto! So anche un bel posto dove guardare le stelle!โ€. Forse era questo il destino di cui parlava il gatto Marius? Chissร  se andrร  beneโ€ฆ

 Lui accettรฒ volentieri lโ€™invito, ed in quel momento giunse lโ€™autobus. Ci eravamo appena sfiorati, avevamo condiviso lo stesso ombrello, mi aveva accompagnato alla fermata e mi aveva visto salire sullโ€™autobus accertandosi che andassi via, io lo salutai da lรฌ, e lui ricambiรฒ sorridendo.

Non era niente di eccezionale, eppure nel mio cuore era appena sbocciata tanta felicitร . Questo significava essere innamorati?

Dellโ€™ โ€œappuntamentoโ€ ne riparlammo in classe, quando nessuno poteva sentirci. Dovevamo incontrarci alle sette di sera, davanti la scuola, e da lรฌ poi ci saremmo recati nel mio posto sul mare e sotto le stelle. Quel magico appuntamento giunse in fretta, io cercai di vestirmi piรน garbata che potevo, misi perfino una gonna, cercando ovviamente di piacergli almeno un poโ€™. Raggiunsi scuola con mezzโ€™ora di anticipo, non so il perchรฉ, ma attendere a casa era molto piรน doloroso.

Mi sedetti su di una panchina poco distante dalla mia scuola, mettendo le mani nelle tasche e incrociando le gambe per via del freddo. Ero ansiosa, mi tremava tutto.

Alle mie amiche non avevo detto nulla di questo appuntamento, non perchรฉ non mi fidassi di loro, ma certamente tutta quella storia era un poโ€™ strana, per cui almeno i primi tempi era meglio nascondere questa cosa.

Che cosa mi aspettavo da questo appuntamento? Non lo sapevo, avevo notato perรฒ che al dito non aveva nessuna fede, per cui era un buon segno. Non avevo voglia di pensare al futuro, ma volevo vivere le emozioni di ogni giorno, di ogni singolo momento, senza aspettarmi nulla.

Faceva freddo, era una classica sera autunnale, fortunatamente perรฒ in cielo non cโ€™erano nuvole, si vedeva solo la Luna crescente senza stelle a causa delle luci dei lampioni.

Controllai lโ€™orologio, erano appena le sette di sera, a momenti sarebbe giunto. Cโ€™era poca gente per le strade, mi misi a guardarla un poโ€™ per noia: cโ€™era un grosso cane bianco che lasciava un gattino giocare con la sua coda, una mamma ed un papร  che portavano il bimbo per mano, ed unโ€™anziana signora che tornava a casa con una grossa busta della spesa.

Feci un sospiro e guardai ancora lโ€™orologio. Era passato un quarto dโ€™ora. Un poโ€™ di ritardo era normale. Ma se si fosse completamente dimenticato dellโ€™appuntamento? Dopotutto era un venerdรฌ sera, aveva di meglio da fare che guardare le stelle assieme ad una sua alunna. Scacciai subito quei pensieri, dopotutto era stato lui a proporlo. Forse non gli piacevano le stelle e lโ€™aveva detto per parlare di qualcosa? Ma non aveva senso allora invitarmi!

Feci un profondo sospiro, erano quasi le venti. A quel punto mi alzai in piedi, un poโ€™ delusa e cominciai a camminare lรฌ attorno. Attesi ancora un altro poโ€™, ma oramai era passata unโ€™intera ora, cosรฌ con sguardo basso cominciai a dirigermi verso il mare. Avrei visto la congiunzione da sola, come avevo sempre fatto.

โ€œMelissa!โ€ mi sentii chiamare, era lui. Mi voltai, avrei voluto dirgli di no a quel punto e andarmene via, eppure mi bastรฒ guardare il suo volto per tranquillizzarmi โ€œProfessore! Avete fatto un poโ€™ tardi?โ€ dissi sorridendo.

โ€œSรฌ, mi dispiace, mi sono liberato poco faโ€ si giustificรฒ lui.

Io feci un sorriso forzato, avrei voluto tanto lamentarmi ma scossi il capo e non ci pensai โ€œAllora, vogliamo andare?โ€ dissi, facendo strada.

โ€œQuanto รจ lontano questo posto?โ€ chiese lui, seguendomi.

โ€œNon molto, una decina di minuti e siamo arrivatiโ€ฆ Posso chiedervi da cosa nasce la vostra passione per le stelle?โ€

โ€œAmo tutti i tipi di scienze, la zoologia, la botanica, lโ€™astronomiaโ€. Notai come anche lui si era vestito in modo impeccabile. Aveva un cappotto lungo con camicia e cravatta ed i mocassini.

โ€œSiete perfetto allora, intelligente, curioso, studioso, simpatico, ottimo nello svolgere il proprio lavoro e bello dโ€™aspettoโ€ sussurrai queste ultime parole. Non so se lโ€™abbia sentita o meno quella frase, comunque decise di ignorarla, io ci misi tutta me stessa per confessarlo.

โ€œNon sono perfetto, anche io ho i miei difetti, e ne ho molti. E comunque, sono felice che hai questa considerazione di me. Solitamente in classe non mi rivolgevi la parola per quanto provassi. Tutti si fidavano di me a prima vista, eppure con te non sono riuscito ad avvicinartiโ€.

Per lui non ero come gli altri allora? Gioii tra me e me, consapevole che fosse troppo presto per farlo, ma quando si รจ innamorati il cuore reagisce in questo modo. Feci una risata, fingendo di non esserne troppo entusiasta โ€œLa colpa รจ mia, sono piuttosto stranaโ€ฆ Ecco, seguitemi qui senza fare storie, siamo arrivati!โ€ mi inoltrai nel boschetto, lui mi seguรฌ dubbioso, camminammo per un paio di metri, e facendosi strada tra una sorta di caverna creata fra gli scogli, giungemmo in quel punto della spiaggia. La notte era bellissima, era piena di stelle, nel cielo si scorgeva il piccolo spicchio di Luna, il mare invece sembrava uno specchio. Non cโ€™era nemmeno un soffio di vento, per cui il mare era calmo e silenzioso.

Il professore mi raggiunse e restรฒ a bocca aperta โ€œรˆ incantevole, come hai trovato questo posto?โ€

โ€œรˆ una lunga storia professore, non vorrei annoiarvi!โ€ dissi ridendo, intanto mi feci avanti per preparare lโ€™appostamento. Presi dalla borsa il telo -piรน piccolo del solito, in questo modo potevamo stare molto piรน vicini- e lo misi per bene sulla spiaggia, doveva essere tutto perfetto. Intanto che lo guardavo notai una piccola sagoma che si muoveva in quella direzione, era Marius, il gatto del porto. Io sgranai gli occhi, e adesso? Il gatto perรฒ era solo di passaggio, poichรฉ non degnรฒ nessuno dei due di uno sguardo ed andรฒ via. Forse aveva immaginato tutto quella notte. Scossi, il capo, non era affatto il momento di domandarsi cose del genere!

Il professor Niro, dopo essere rimasto un bel poโ€™ ad ammirare il luogo mi raggiunse, sedendosi al mio fianco. Nel farlo le nostre gambe si sfiorarono, io sorrisi ed arrossii leggermente, sembravo una bambina.

โ€œLe stelle si vedono una per una qui. Le Pleiadi sono bellissimeโ€ disse lui, indicandole. Guardai lโ€™ammasso di stelle anche io, erano meravigliose, eppure non riuscivo a godermi quel momento se prima non riuscivo a togliermi un dolore al pettoโ€ฆ

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Discussioni

  1. “delle volte il suo braccio mi sfiorava, non so se lo facesse apposta per toccarmi, ma ogni volta che lo faceva mi sentivo bruciare”
    Ok. In un mio librick c’รจ una situazione molto simile, ma vista dall’atra parte ๐Ÿ™‚

  2. Ciao, ho letto e non mi รจ dispiaciuto ma, se accetti una critica da Nessuno, io nella parte tecnica agirei piรน per sottrazione, ci sono moltissime ripetizioni di concetto che rallentano le linee. Un altro modo per velocizzare le linee sarebbe togliere gli avverbi… รจ un’operazione rischiosa, lo so, tuttavia penso che quest’arma possa valorizzare la voce nel tuo racconto, tuttavia quello che ho detto รจ del tutto arbitrario e scrivo solo quello che penso sul momento, subito dopo aver letto