Dietro un sorriso

Serie: La luna che risplende nella notte


NELLA PUNTATA PRECEDENTE: Selina inizia la sua nuova vita da Principessa Consorte e ben presto si rende conto di quanto possa essere soffocante la vita a Palazzo.

Nei giorni che seguirono Selina perse l’appetito e passava la maggior parte del tempo rinchiusa nelle sue stanze, da sola. Nonostante ciò non mancava mai di porgere i suoi saluti al Re e alla Regina, come l’etichetta richiedeva.

Come ogni altra mattina si stava dirigendo al Palazzo del Re e come sempre il Principe Ereditario era fuori ad aspettarla. I passi iniziarono a farsi pesanti, la figura lontana di Lantis iniziò ad offuscarsi, le voci si allontanarono, poi il buio…

“Vostra Altezza! Come vi sentite?” – Selina aprì gli occhi e vide Chloé in lacrime. Poi di nuovo il buio…

Nel pomeriggio, durante l’assemblea del consiglio, dove i nobili e i reali discutevano di politica, il Principe Ereditario chiese il permesso di lasciare la capitale in seguito a degli appelli dove veniva denunciata la scomparsa di vari uomini nelle terre al confine.

“Non siamo sicuri della veridicità della cosa, inoltre si tratta di plebei. Magari sono scappati via dai loro debiti, non sarebbe la prima volta.” – commentò Sir Phintes, nobile appartenente alla fazione guidata da Johan Welmart. Lantis lo fulminò con lo sguardo e a gran voce disse: “Scappare dai loro debiti lasciando le loro famiglie?! Sono plebei?! Non sono forse i plebei parte di questo regno?!”

“Per favore calmatevi Vostra Altezza…”  -intervenne il Primo Ministro- “Capisco la vostra preoccupazione, tuttavia non è necessario che andiate voi stesso in un luogo così lontano e pericoloso. Vostra Maestà, cosa ne pensate di mandare Sir  Busken? Essendo originario di quelle zone saprà sicuramente come muoversi”. Lantis non fece tempo a ribattere che il nobile in questione esclamò – “Vostra Maestà questo suddito fedele è pronto a servirvi in qualunque momento!” – poi rivolgendosi al Principe con un aria compiaciuta – “Vostra Altezza, so che siete molto preoccupato per la salute della Principessa Consorte, rimanete pure al suo fianco e lasciate questa faccenda a questo vostro servitore”.

In quel momento tutti i nobili iniziarono a mormorare e ad appoggiare il fatto che Lantis dovesse rimanere a Palazzo, Re Amedeus, dopo un lungo sospiro, non ebbe altra scelta se non quella di approvare l’idea del Primo Ministro.

Finita l’assemblea il Principe Ereditario, rimasto solo con il padre, protestò a gran voce “Vostra Maestà, Leopold Busken è uno degli uomini di Welmart, vi prego di riconsiderare la vostra decisione!”. Con  tono severo il Re gli rispose “La vostra sciocca idea ha portato a questo risultato, siete il Principe Ereditario e non sapete ancora come funziona la politica?!” – poi si avvicinò e gli mise una mano sulla spalla – “Figlio mio, un sovrano deve saper vedere sempre ciò che si cela nel cuore dei suoi sudditi, ma non deve mai svelare cosa c’è nel suo. Ricordati che in quanto Principe Ereditario non puoi permetterti alcun errore in alcuna circostanza, perché gli altri saranno sempre pronti ad usare ogni tua singola debolezza. Ora vai a fare visita alla Principessa Consorte, è anche questo un tuo dovere.”.

Il Principe Lantis pieno di frustrazione si diresse verso il Palazzo della Principessa Consorte. A passo veloce andò dritto verso le sue stanze, non lasciò nemmeno il tempo alla servitù di aprirgli le porte, tantomeno di annunciare il suo arrivo, si fece semplicemente strada da solo; in quel momento il suo sguardo sembrava che potesse uccidere, nessuno osò fermarlo, nessuno ebbe il coraggio di aprire bocca, tutti stavano in silenzio, col capo chinato sperando solo che quello sguardo non si poggiasse su di loro.

Spalancò l’ultima porta ancora più violentemente e ordinò alla servitù di uscire dalla stanza. Selina nel frattempo aveva ripreso conoscenza, ma era ancora molto debole.

“Usare la vostra salute per limitare i miei spostamenti?!” – urlò furioso Lantis – “È per questo che siete voluta diventare la Principessa Consorte?! Non bastavano i nobili, ora voi Welmart volete controllare pure la famiglia reale?!”.

La ragazza, sentendo quelle parole non riuscì a trattenersi, era da giorni che mangiava a stento e le sue pessime condizioni fisiche non le permisero di mantenere la sua solita compostezza. Come un singolo fiammifero poteva dar vita ad un incendio, Selina improvvisamente sentì tutta la frustrazione accumulata bruciare dentro di sé, troppe volte aveva sorriso invece di piangere, troppo volte aveva soppresso la sua rabbia, troppe volte aveva soffocato le sue urla…

“Voluto?” Disse lei con una nota di sarcasmo mentre lo guardava con i suoi occhi blu oceano che in quel momento ricordavano più un mare in tempesta.

Ma, proprio quando stava per dare libero sfogo a tutti i suoi pensieri e sentimenti, qualcuno bussò alla porta tagliando così quel filo troppo teso che era pronto a spezzarsi.

Serie: La luna che risplende nella notte


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Discussioni

  1. Non ho mai invidiato il potere che deriva da una corona, i compromessi che devono essere fatti nel bene di tutti. Mi chiedo cosa farà il consorte quando il fuoco che ha acceso negli occhi di Selina diventerà un incendio: forse, i muri che ha eretto Lantis crolleranno, facendolo apparire per ciò che è realmente e non per il ruolo che gli è stato imposto dalla nascita.