Dire

Serie: Il Colore delle Nuvole - #2stagione


Greta non era mai stata nervosa al pensiero di incontrare un paziente, amava il proprio lavoro e lo svolgeva mettendoci tutta sé stessa. Eppure, la paziente a cui teneva di più non stava migliorando né facendo progressi. Con Olivia aveva sbagliato ogni singola cosa, forzandola ad avere un contatto fisico che non aveva mai desiderato. L’aveva fatta scappare nel bel mezzo di una seduta e non rispondeva alle proprie chiamate. Con Clara, invece, aveva continuato a sbattere contro quel muro estremamente alto che la ragazza aveva erto per proteggersi. Non era mai riuscita a estrapolare nient’altro che supposizioni sul suo conto, niente di più di quanto le aveva riferito la propria famiglia: Clara Ostuni si era rinchiusa nel proprio silenzio dopo il suicidio di suo fratello Lorenzo. Poteva comprenderla, Teresa Ostuni aveva ripetuto in continuazione quanto i due fossero legati e quanto Lorenzo tenesse alla sorella minore. Ma Clara non aveva mai voluto parlare di lui, Clara non aveva mai voluto parlare e basta.

Poi, era arrivata la lettera.

Era arrivata la verità e doveva discuterne con Clara.

Attendeva che la propria paziente arrivasse, al telefono non le aveva dato una reale risposta, ma Greta sapeva che l’aveva perfettamente compresa e che in fondo si aspettasse quella telefonata. Andava avanti e indietro per lo studio, facendo ticchettare le scarpe col tacco sul pavimento e stringendo nervosamente quella lettera tra le dita. Come lo avrebbe detto ad Olivia? Come le avrebbe detto che aveva trovato l’uomo che l’aveva stuprata? Come le avrebbe detto che era morto e che si trattava solo di un ragazzino? E soprattutto, come avrebbe potuto dirle che si trattava del fratello di Clara?

Dei delicati tocchi alla porta interruppero il flusso dei suoi pensieri facendola sobbalzare. Aprì sperando fosse Clara e quando si specchiò negli occhiali della ragazza tirò un profondo sospiro di sollievo.

-Benvenuta, Clara. Accomodati-

La vide trascinare i piedi fino al divano dove era solita sedersi e lasciare che le gambe tremassero nervose. Si accomodò di fronte a lei e tirò un profondo sospiro.

-È tutto vero, Clara? –

La ragazza annuì guardandosi attorno spaventata. Greta passò una mano sugli occhi, quello andava di gran lunga fuori dalla propria competenza lavorativa.

-Sai chi è la ragazza? –

Clara annuì ancora e questa volta guardò fisso Greta, lasciò che leggesse all’interno dei propri occhi tutto il dolore che la logorava. Greta si alzò dalla propria poltrona, non riusciva a restare ferma e a pensare lucidamente. Si impose calma, si impose professionalità.

-Lo hai detto a qualcuno? –

Bisbigliò appena quella domanda, spaventata come poche volte dalla risposta. Ma si rese conto, quando guardò la ragazza, che non era quello ciò che doveva temere. Clara mutò espressione, una maschera di rabbia si impossessò del solito volto dolce. La ragazza batté con forza le mani sul tavolino di fronte i propri piedi, poi li portò avanti alla bocca tappandola. Greta restò a bocca aperta.

-Scusami, è stata una domanda sciocca- aggiunse a palmi alti.

Quella ragazzina occhialuta, era la persona più forte e determinata che avesse mai conosciuto in vita sua. Per la prima volta da quando scelto di seguire la strada della psicologia, si sentì minuscola di fronte un paziente. Non sapeva cosa fare, chi essere.

La sua terapeuta?

Un’amica?

O quella di Olivia?

Forse una brava persona che denuncia uno stupro?

Prese un profondo respiro, sistemò qualche inesistente piega della propria giacca, e si accomodò al fianco della ragazza.

-Clara, io lo so che è difficile e che hai fatto una promessa a tuo fratello, ma adesso devi essere coraggiosa e parlare di ciò che è accaduto. Devi farlo per te stessa, per Lorenzo e per Olivia. Ti prego-

La ragazza la guardò fisso mordendosi le labbra, sapeva che quella era la cosa giusta così come aveva sempre saputo che coprire Lorenzo era sbagliato. Ciò che continuava a tenerla imprigionata in quel limbo, era l’infrangere l’ultima volontà di suo fratello. Dopotutto, era stata l’ultimo familiare a toccarlo e a stringerlo. Forse poteva farlo per sé stessa, forse poteva concedersi di ritrovare un minimo di serenità e tirare fuori dallo stomaco quel mostro che la logorava, che si era attaccato alle corde vocali come un insetto al miele. Da quando aveva ricevuto la telefonata di Greta, aveva immaginato che sarebbe finita a quel modo.

Guardò ancora Greta e annuì una sola volta.

Greta chiuse gli occhi per un istante, una mano sul petto e una sulla spalla della ragazza.

-Vuoi che chiami anche Olivia? –

Clara annuì, il panico a poco a poco iniziò a prendere possesso di lei. Quel silenzio al quale si era costretta per così tanto tempo, stava per essere rotto riversandosi su Lorenzo. Proprio su chi glielo aveva tacitamente imposto. Su chi avevamo amato come mai nessun altro.

Osservò Greta parlare al telefono, ma non riuscì a comprendere esattamente cosa stesse dicendo, la sua mente non fu capace di star dietro alle parole e ad elaborarle come un qualcosa di senso compiuto. Pensava alle sue, a quelle che avrebbe dovuto dire e a come sarebbero suonate ai presenti.

A Olivia.

Passò le mani tra i capelli, sfilò gli occhiali da vista gettandoli sul tavolino e si strofinò gli occhi fino a farsi male e a vedere quelle che da bambina chiamava le stelline. La mano di Greta sulla schiena la prese alla sprovvista, persa com’era nei propri pensieri non si era accorta che la donna si fosse avvicinata e accomodata alla propria destra. A sinistra, invece, Lorenzo le sorrideva triste. Rimase a fissarlo per diverso tempo. Erano stati solo loro due da quando era morto, da quando la settimana dopo il funerale, aveva ricominciato a vederlo come non fosse mai andato via, a parlarle, guardarla, aiutarla. Ma più permetteva a Lorenzo di starle vicina, più si allontanava dal mondo e dalla verità.

Lorenzo, il suo fratellone che l’aveva sempre difesa da ogni cosa, si era suicidato dopo aver stuprato una ragazza. Dopo aver stuprato Olivia.

Era la prima che lo ammetteva a sé stessa e presto avrebbe dovuto farlo con altre persone.

Erano passati circa venti o trenta minuti quando Olivia bussò alla porta di Greta. La donna guardò per un attimo la ragazza, poi si alzò per andare ad aprire. Di fronte a lei, oltre alla propria paziente, riconobbe anche Roberto. Olivia le aveva parlato di lui, qualche volta.

-Accomodatevi-

I due entrarono e gli occhi di Olivia si sgranarono nell’incontrare Clara seduta sul divano di Greta. La donna strinse la mano a Roberto, poi si dedicò interamente alle proprie pazienti.

-Olivia, ti ho chiamata perché ci sono novità molto importanti e sono felice che ci sia anche Roberto-

Prese una pausa, osservò sia Clara che Olivia.

-Perché c’è anche lei? Che sta succedendo? –

Clara si alzò, era il suo momento. Avrebbe distrutto o dato pace a entrambe, ma doveva farlo. Doveva proferir parole dopo mesi e mesi di mutismo. Si voltò verso Lorenzo, sapeva che dopo quella confessione lui sarebbe sparito davvero. Gli occhi le si inumidirono, non era ancora pronta a dirgli addio.

-Clara? –

Greta le strinse una spalla, comprendendo in parte quanto per lei fosse complessa quella situazione e quanto pesasse sulla propria psiche. Clara deglutì, prese un altro profondo respiro e guardò Olivia negli occhi.

-Ho qualcosa da dirti-

Le parole si susseguirono roche e basse, lente come lo sbocciare di un fiore. Mise a nudo ogni pezzetto di quella storia, della sua storia e quella di Lorenzo. Olivia si coprì il viso con le mani, dolorose lacrime le solcarono le guance chiare. Ascoltò come un fedele il proprio prete e solo quando Clara abbassò il capo, viso umido e dita intrecciate dal nervosismo, permise al proprio corpo di muoversi verso l’altra. Un violento schiaffo volò sulla guancia di Clara e la ragazza rimase immobile, consapevole di dover scontare le colpe di chi non poteva più farlo.

L’abbraccio che ricevette dopo, però, portò con sé il calore più accogliente che avesse mai sentito in vita sua. Pianse contro il petto di Olivia, cullata dalle sue braccia e tranquillizzata dal battito furioso del suo cuore.

Greta guardò esterrefatta le proprie pazienti, avevano abbattuto da sole i muri che avevano faticosamente costruito. Si erano trascinate fuori dall’ombra assieme e quello la riempiva d’orgoglio. Avevano messo un piede avanti all’altro fino a trovare la forza di superare le paure.

-Mi dispiace- singhiozzò ancora Clara.

-Adesso hai me-

Fine.

Serie: Il Colore delle Nuvole - #2stagione


Avete messo Mi Piace1 apprezzamentoPubblicato in Narrativa

Discussioni

  1. Ciao Simona, questo finale è indescrivibile per il grado di emozione che è stato in grado di suscitare in me… Non so, meraviglioso, stupendo, struggente, commovente. Non mi capita spesso di lasciarmi scappare delle lacrime, ma è successo. E non perché non avessi immaginato come sarebbe finita, no, ma per il modo con cui hai condotto questo finale, mi hai fatto sentire ogni loro sensazione e movimento. È bello il modo con cui hai gestito Lorenzo, una figura legata ad una promessa, e lo sfogo di Olivia è stato liberatorio tanto quanto la confessione, il contatto non voluto che incontra il silenzio finalmente violato. E finalmente uno spiraglio di speranza e di riappropriarsi delle proprie vite si affaccia, senza mai dimenticare ciò che è stato, un tragico fil rouge che però profuma di speranza. E Greta ha compreso che, al di là dell’aiuto terapeutico, siamo noi stessi che possiamo dare una svolta alla nostra vita. Una serie emozionante e ben architettata da te nei minimi dettagli, ho solo una cosa da dirti dopo tutto ciò: grazie per aver condiviso questa storia! Un caro saluto, alla prossima!

  2. Ciao Simona, bellissimo finale! Mi ha commossa pensare che queste due “solitudini” abbiano dato vita a qualcosa di meraviglioso. Una rinascita, l’unione intima di due anime destinate ad incontrarsi. Spero di leggere altro di te, attenderò su Open con impazienza 🙂

    1. Ciao Micol,
      grazie per essere stata sempre qui e per avermi fatto sapere sempre cosa ne pensassi. Sono estremamente felice che ti sia piaciuta la mia storia e ti assicuro che non ho finito di dire la mia su questa piattaforma!
      Grazie ancora e a presto!
      S.