
Discordo alla fine del viaggio
Il crepuscolo avvolgeva il mondo in un manto dorato, come se una mano invisibile avesse sfiorato ogni cosa con pennello di luce. In cima alla collina, un anziano, silenzioso come una statua, attendeva l’arrivo del giovane. La figura solitaria, avvolta nel chiarore morente, sembrava scolpita nella stessa roccia.
Finalmente, lo zaino in spalla, il giovane raggiunse il vecchio. Si sedettero fianco a fianco, osservando il sole scomparire dietro l’orizzonte. Il peso del viaggio era sceso insieme alla luce, lasciando spazio a un silenzio profondo.
“È arrivato il momento” sussurrò il giovane, la voce rauca di chi ha molto da dire e poco da nascondere.
L’anziano annuì, gli occhi lucidi di una commozione antica. “Un viaggio straordinario, il tuo. Hai visto cose che pochi hanno la fortuna di vedere, hai conosciuto persone che ti hanno segnato per sempre.”
“Sì” rispose il giovane, “ho vissuto intensamente. Ho imparato, ho sbagliato, ho amato… o almeno, ho creduto di amare.”
“L’amore è un mistero, giovane amico” replicò l’anziano. “A volte si manifesta in mille modi, a volte si nasconde dietro le maschere dell’egoismo. Solo il tempo può svelarne la vera natura.”
Un lungo silenzio si stese tra loro, interrotto solo dal fruscio del vento tra le erbe.
“Perché te ne vai?” chiese infine l’anziano. “Hai tutto per essere felice: amici, successo, una vita agiata.”
“È proprio per questo che parto” rispose il giovane con un sorriso amaro. “La felicità mi soffoca. Cerco qualcosa di più profondo, qualcosa che mi metta alla prova. Voglio conoscere la sofferenza, perché credo che solo attraverso di essa si possa davvero crescere e cambiare.
Così è stato per la filosofia quando un uomo si avvelenò e anche così è stato per un giovane ragazzo crocifisso, la loro sofferenza cambiò il mondo.”
L’anziano lo guardò con ammirazione. “Sei un sognatore, giovane amico. E i sognatori sono quelli che muovono il mondo. Ma ricorda: la sofferenza non è un fine, ma un mezzo. Non lasciarti consumare da essa.”
“Lo prometto”, rispose il giovane, alzando gli occhi al cielo stellato. “Partirò alla ricerca della mia verità, e tornerò qui, un giorno, per raccontarti tutto.”
E così, sotto la volta celeste, si congedarono, l’uno pronto a intraprendere un nuovo viaggio, l’altro pronto ad accoglierlo al suo ritorno.”
Avete messo Mi Piace1 apprezzamentoPubblicato in Narrativa
Una concezione filosofica dell’esistenza che trova risonanza in qualunque persona sensibile…..bravo.
Quindi dobbiamo aspettarci un continuo, immagino! Sarebbe bello
Ti ringrazio dei commenti,
Non credo ci sarà un continuo perché non saprei bene come continuarla
Nella sua semplicità, è molto profondo. Bello, scorrevole! Piacevole lettura