Domande

Serie: Terrore sotto terra


Atto primo.

Osservò Jack far rialzare Sam stringendolo per il braccio.

Mark: Che intenzioni hai?

Jack: Ora Sam ci condurrai fuori da questo luogo e nel mentre spiegherai cosa sta succedendo.

Lo vide strattonare l’altro uomo.

Nei corridoi l’oscurità era fermata da fioche luci. Karl osservava i tre avanzare da minuscole telecamere.

Per innumerevoli minuti i tre avanzarono fino ad un portone di metallo, chiuso ed apparentemente indistruttibile.

Sam: Ora occorre il tuo codice Jack. – disse sorridendo.

Mark vide l’altro uomo deglutire. Jack si volse e colpì Sam in faccia facendolo cadere a terra al suolo.

Jack: Ci avete presi per questo? Per il mio codice?

Sam non rispose.

Mark: Di cosa state parlando?

Non giunse risposta.

Atto secondo.

La ragazza inspirò lentamente. I rapitori le erano alle spalle. Dinanzi Emily vi era una sala operatoria in penombra, una tavola di legno ed uno sgabello con sopra attrezzi chirurgici.

Greg e Liz erano rimasti nella cella. Emily preoccupata osservò i rapitori far sdraiare un uomo sanguinante sulla tavola. Lo riconobbe, era seduta accanto a lui poco prima del rapimento. Che fosse lui il motivo di tutto? D’altronde perché mai si starebbero preoccupando tanto altrimenti.

Atto terzo.

Approfittando della caduta era riuscito a liberarsi i polsi. Sam osservò Jack commettere l’errore di dargli le spalle. In attimo gli fu dietro e con una gomitata alla tempia lo sbatté contro la parete. Vide l’uomo svenire con il naso fracassato e Mark allibito.

Sam: Ora tu mi aiuterai oppure ucciderò lui e poi sarà il tuo turno.

Mark: Cosa pensi di fare? – li raggiunse spingendo Sam.

Mark afferrò Jack, si strappò una manica e la utilizzò per rallentare la fuoriuscita di sangue dell’uomo.

Sam si avvicinò al portone, qualcosa vibrò ed una piccola fessura si aprì.

Sam: Mettici la mano di Jack e sarete liberi, d’altronde non puoi fidarti totalmente né di lui né di me, dovresti dar retta a chi è ancora in piedi.

Atto quarto.

Emily si tolse i lerci guanti. Aveva finito di estrarre i proiettili. I rapitori l’avevano lasciata sola nella stanza con l’uomo. Aveva sbirciato per errore sul tesserino che portava al collo. Aveva dinanzi a se Paul Deleb, psichiatra di fama mondiale. L’uomo era ancora incosciente sulla tavola. Lo senti sussurrare in preda agli incubi e si avvicinò.

Paul: Lo vogliono, non posso fare più niente…

Sentì un brivido dietro la schiena e ripensò all’operazione, all’uomo mancava qualcosa. Osservò le cuciture fatte da lei, a Paul mancava qualcosa.

Fine secondo episodio.

Serie: Terrore sotto terra


Ti piace0 apprezzamentiPubblicato in Narrativa

Discussioni

  1. Ciao Ginevra, questa serie è un po’ destabilizzante (nel senso buono del termine). A tratti claustrofobica, credo che tu abbia voluto darle quest’alone di proposito. Cyberpunk? Il bello è che ancora non riesco a stabilirlo e la cosa mi piace 😀

    1. Ciao Micol 🙂
      In effetti l’intento è quello di “destabilizzare” il lettore, mixare anche un po’ paranoia ed ansia mettendo i personaggi in perenne dubbio ed immergerli in un alone di mistero. Spero che gradirai il continuo 🙂