
E Vissero Felici
Garrett ci sta pensando da giorni.
«Non è possibile. Lisa non può sposare quell’insensibile e insignificante piccolo uomo».
Rimane seduto sul divano per ore, cercando di capire perché si stia trovando in una situazione simile.
«Sarò stato anche un po’ distratto in questi mesi, ma potevamo parlarne. E poi…comunicarmi che si sposa con quel tale via messaggi! Senza neanche guardarmi negli occhi!». Lo ripete all’infinito mentre si guarda allo specchio.
«Devo fare qualcosa…e devo farlo alla svelta. Non la posso perdere».
E’ il giorno del matrimonio, Garrett guarda il calendario e pensa di non dover perdere altro tempo.
Prende la cartina «Mmm…chiesa di Saint Tomas. Bene». Esce di casa e prende l’auto. E’ una due posti rosso fuoco. Perché lui è sempre stato appassionato di auto sportive e ricorda ancora quando con Lisa correvano lungo il litorale. Gli splendidi capelli al vento della donna, la musica rock anni 80 ad alto volume e le soste ad ammirare il mare, al tramonto.
«Ora basta! Il dato è tratto». Batte un pugno sul volante a sottolineare la propria convinzione e si dirige verso Saint Tomas. Giunge rapidamente sul luogo, che pullula di invitati vestiti a festa. Stanno entrando in chiesa per seguire la funzione che sancirà la sacra unione.
Garrett inizia a sudare, non solo per la giornata calda ma per la tensione. Sa quello che sta per fare e questo lo agita non poco. Sente la musica provenire da dentro la chiesa. Si rende conto che è giunto il momento. Non può attendere oltre.
Apre le porte della chiesa con foga, facendo voltare tutti i presenti. Compresi gli sposi. La musica si ferma di colpo.
«Noooooooooooo!!!!!!!» un urlo rimbalza da una parete all’altra. E’ quello di Garrett.
«Non puoi farlo! Tu ami me! E lo sai! Non commettere questo errore! Te ne pentirai per tutta la vita!».
Lo sposo rimane immobile. Sembra non capire cosa stia accadendo.
La sposa si mette a correre per raggiungere Garrett. Lo abbraccia mentre i presenti alla cerimonia osservano la scena increduli. Alza il velo per baciarlo. A quel punto Garrett si rende conto che qualcosa è andato storto.
«Hey! Ma tu non sei Lisa!»
La donna si allontana di qualche passo «e tu non sei Martin! Chi sei?»
«Sono Garrett. Dov’è Lisa?»
Tutto questo accade nel totale silenzio dei presenti. Sposo compreso. Sembra che l’uomo e la donna stiano vivendo in un mondo parallelo.
«E chi è Lisa???? Io sono Felicia. Felicia Wright!»
Garrett è sempre più confuso «Felicia Wright? E chi sarebbe? Chi la conosce? Io cerco Lisa. La mia Lisa». Poi si avvicina all’altare. Nel frattempo lo sposo raggiunge Felicia e le domanda «mi spieghi chi è Martin?» La donna farfuglia qualcosa di incomprensibile e finge di svenire. Lo sposo, spaventato, la soccorre «amore mio! Su! Riprenditi! E’ la nostra festa! Io ti amo!».
Felicia apre prima l’occhio sinistro, poi lo chiude e apre quello destro.
«Mi ami davvero? Mi ami ancora? Ti giuro che non so cosa mi sia capitato. Martin è una vecchia fiamma di gioventù, nulla di più e quando quell’uomo lì» indica Garrett «è entrato in quel modo in chiesa ho pensato fosse lui ed ho perso la testa. Perdonami ti prego!».
Nel frattempo Garrett domanda al parroco «ma non dovevano sposarsi Lisa Swanson e David Burns?».
«L’insignificante David Burns?» sottolinea.
Il parroco annuisce «certamente signore, ma il matrimonio è stato celebrato due giorni fa».
Garrett si dà un pugno sulla fronte «ma come ho fatto a sbagliare giorno. Come. Avevo messo anche un segno sul calendario».
Poi si avvicina all’uscita e, passando vicino a Felicia e al promesso sposo, fa un inchino «i miei sinceri auguri per un futuro radioso».
Una volta fuori dalla chiesa si guarda intorno. Il caldo è sempre intenso, ma sopportabile. Sale sulla sua due posti rosso fuoco e si allontana. All’improvviso si ferma davanti a una spiaggia.
«Lisa, amore mio, ti ricordi quando ci fermavamo sempre qui ad osservare il mare e tu mi abbracciavi giurando amore eterno». Poi prende la cartina e si rende conto che aveva sbagliato spiaggia. Ritorna sulla sua auto sportiva e fugge a gran velocità facendo stridere le gomme.
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Accade di vivere alcuni momenti con superficialità, senza mettere a fuoco, per poi pentirsene come nel caso del protagonista. Detto questo, la mia preoccupazione va soprattutto agli sposini: gli auspici non sono dei migliori 😀
Forse Lisa lo ha lasciato per la sua distrazione 🙂
E’ probabile, ma ho come la sensazione che Garrett non se lo ricordi 🙂
E’ difficile gestire la vita, e gli amori, se uno è un po’ rincoglionito come il protagonista. Io ne so qualcosa. Ad ogni modo le sue tragedie sono state delle simpatiche gaffes per me che ho letto il racconto con più di un sorriso. Quello dell'”incomprensione” è un escamotage narrativo crudele ma funziona sempre
Le gaffes di Garrett rappresentano l’essere “rinco” nella sua forma più smagliante
Noooo che amarezza! Ammetto che all’inizio pensavo alla scena finale di un film romantico, invece ci sono rimasto malissimo! In ogni caso l’effetto sorpresa è stato raggiunto
La spiaggia (sbagliata). L’amore (distratto). La nostalgia della musica anni 80. La passione per le due posti. Fanno di Garrett un romantico guastafeste. 🙂
Delizioso, mi sa che si tratti di un cugino del Pasticcione 😂
Nyam Z. non so se sia un cugino del Pasticcione, ma Garrett sarebbe meglio portarlo in giro legato. E che non si distragga al punto da salire a bordo della macchina di un altro 🙂
Molto divertente nel rispecchiare una tragica realta` più frequente di quanto non si sappia. Quanti ripensamenti, quanti dubbi e quanti pentimenti, anche sull’ altare. Il piu` delle volte, credo, senza trovare il coraggio di mandare tutto a monte.
E soprattutto senza la tentazione del “principe azzurro” che reclami la sposa. Ma chissà se sia un bene o un male, la mancata fuga. E se il “pricipe azzurro”, ricomparso, ben presto si trasformasse in rospo?
Spesso accade proprio questo. Il principe azzurro si trasforma in rospo. Anzi, devo essere sincero, è proprio un rospo fin dal principio. Diciamo, un rospo sotto mentite spoglie