Emulatore?

Serie: Il sangue del mito #2STAGIONE


Scena 1.

Hope si sedette nella vettura, Miranda era al volante. Strinse in fogli agitata.

Miranda: Quanti sono i sospettati? – chiese senza esitazione.

Hope: Otto. Ci sono anche il procuratore, il nuovo commissario e Dan.

Miranda: Greg e Simon? Non mi hanno mai convinta. Dan non credo sia in grado, sembra una brava persona.

Hope: Gli altri cinque sono Trevor Bird, Walt Mesn, Jack Hume, Fausto Magli e David Garej. Suppongo tu abbia avuto modo di conoscerli. Mark sospettava che fosse un poliziotto o un collaboratore il serial killer, loro otto che risultano non aver lavorato durante gli orari degli omicidi. Mi duole farti notare che l’unico legato agli omicidi sembra essere Dan.

Flashback della serie passata.

Hope e Samuel avanzarono lungo i corridoi della centrale. I due cadaveri stavano venendo analizzati dalla dottoressa Clarissa Feni. Raggiunsero l’ufficio del commissario. Mark Tures era un uomo di circa cinquanta anni, capelli neri corti e statura robusta, barba crespa ed occhi neri come il carbone. Accanto al commissario vi era un ragazzo di circa venticinque anni.

Mark: Vi presento Dan Koter, psichiatra del centro di salute mentale della nostra città.

Hope scrutò il ragazzo, era magrolino e trasandato, aveva occhi azzurri, capelli biondo cenere e pelle bianchissima. Vide Mark passarle accanto e chiudere la porta per evitare interruzioni.

Mark: Vi ho chiamati per un motivo ben preciso.

Dan: Tre anni fa ho avuto un paziente di nome Chris Gels. Un ragazzo di diciotto anni molto particolare, aveva un’ossessione per gli antichi miti, passava le giornate a scriverne. Utilizzava il proprio sangue.

Samuel: Pensate possa essere lui?

Dan: No. L’anno scorso si è tolto la vita impiccandosi. Tuttavia alcuni pazienti avevano un’incredibile ammirazione per Chris. Dicevano che fosse un genio, che utilizzasse il sangue per divenire lui stesso uno dei propri scritti, dicevano che per comprendere realmente un mito occorresse averlo dinanzi in carne ed ossa.

Un rumore di passi interruppe lo psichiatra e la dottoressa Clarissa Feni entrò nella Stan. Era alta con un fisico slanciato, capelli lunghi biondi ed occhi celesti.

Clarissa: Signori ho trovato qualcosa di interessante. Delle gocce di sangue sulle scene del crimine. Abbiamo una corrispondenza: Chris Gels.

Presente.

Hope: Da Chris siamo arrivati a William e poi il tutto si è rivelato errato.

Miranda: Stai dicendo di voler indagare su Dan?

Hope: Si, penserò a lui. Tu indaga sugli altri cinque, solo per capire che tipo di persone sono. Più avanti decideremo come procedere con Greg e Simon.

Scena 2.

Clarissa si chinò sulla scena del crimine, Dan e Greg le erano alle spalle.

Il cadavere era sdraiato sul letto, il torace squartato attirò la sua attenzione. Statue ritraenti aquile erano poste sul corpo, come a nutrirsi del fegato dell’uomo.

Clarissa: Un emulatore del primo omicidio? – chiese stupita.

Dan: Credo piuttosto voglia divertirsi, sta giocando con noi. Credo voglia farci credere di essere un emulatore.

Greg: Perché?

Dan: I giornali hanno riferito dell’attesto di Samuel, tutti pensano sia lui il killer. Vuole che tutti continuino a parlare di questi omicidi, per lui è semplice arte. Brama che si parli di ciò che considera le sue opere d’arte, non gli importa del merito, vuole che esse siano ricordate.

Fine episodio.

Serie: Il sangue del mito #2STAGIONE


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