EQUILIBRISTA

Appare sulla strada all’improvviso: un equilibrista senza fune. Cammina un poco a fatica, guardandosi attorno. È tutto vestito di nero. Un corvo. Un beccamorto. Poi scompare dietro lo spigolo di una siepe.

C’è silenzio nella via; è il primo giorno di un nuovo anno. Per terra involucri lacerati di petardi rossi e verdi, un paio di lattine di birra, un cartone della pizza lanciato da qualche finestra. Sulle macchine rimaste ferme, ancora un po’ di brina lasciata dalla notte.

Passa qualche minuto, nell’aria umida della tarda mattina nessun rumore. Molte tapparelle sono abbassate: qualcuno starà ancora dormendo; qualcuno si starà svegliando in una camera d’albergo, in montagna. Io, dalla finestra, guardo il mio solito quartiere, sempre uguale da tanto tempo.

Poi dal cancello esce lei in bicicletta, con il bambino dietro, nel seggiolino. Percorre la stessa strada. Berretto, guanti e sciarpa, per affrontare l’alito freddo di gennaio.

Riecco lo spazzacamino: cerca di raggiungere i due che si allontanano, correndo a piedi, chiamando il nome del figlio di lei, e anche di lui. Un figlio che però non ha mai voluto, ormai quasi dimenticato. Ma oggi è il primo giorno di un nuovo anno: magari gli è venuta una specie di nostalgia, un poco di curiosità, oppure qualche inutile rimorso.

Sono sempre alla finestra, ma la siepe della casa di fronte copre la visuale. Si sente una imprecazione, o forse una battuta cattiva, qualche altra parola incomprensibile, mescolata all’umido della nebbia leggera. Infine silenzio, nel borgo ancora deserto e taciturno.

Chiudo la finestra e corro in strada per vedere, per capire quello che è accaduto. Ma non c’è più nessuno; guardo in lontananza, a sinistra e a destra di un incrocio. Silenzio e nessun movimento, come in una scena di film interrotta, come in un sogno bloccato a metà, senza spiegazione. Guardo sull’asfalto le bucce di petardi; domani passeranno gli spazzini, forse, a portarle via.

Mia figlia e suo figlio saranno ormai distanti, di ritorno verso casa. Lei pedala veloce, anche nel freddo, sono soltanto pochi chilometri.

L’uomo in nero avrà cambiato direzione, ancora una volta; per fuggire dal suo fallimento.

Avete messo Mi Piace2 apprezzamentiPubblicato in Narrativa

Discussioni

  1. È scritto benissimo questo breve racconto che cattura in pochi pensieri e riflessioni il ‘mondo di fuori’. Quello che si osserva oltre la finestra, ma che poi diventa il ‘mondo di dentro’ quando, con un sottile colpo di coda, ci mostri lei con suo figlio che sono sempre nei pensieri di un padre. Molto bravo a intrecciare le nostalgie altrui con la propria. Credo che il tuo stile si affini sempre di più a ogni racconto e che la brevità ti sia veramente congeniale. E’ sempre più un piacere leggerti.

    1. Ti ringrazio, Cristiana.. sei sempre troppo gentile.. e sai leggere anche ‘dietro’ le mie parole.. come ti ho già detto, i tuoi apprezzamenti sono di grande stimolo per seguitare a frequentare questo bellissimo sito..

      1. Resto sempre un po’ indietro in questi giorni nelle mie letture e mi spiace. Però poi io arrivo, sempre. Soprattutto, quando qualcosa mi piace, lo dico. Perché non farlo? Ok la lettura, ma due parole lasciate all’autore fanno sempre bene, da lettore e da scrittore.

  2. Amarezza e dignità in questo racconto. È Così reale che non c’è possibilità di non andare a segno.
    Bravo.

  3. Veloce e preciso. Sembra un lampo che ti attraversa, dura un attimo, ma fa il suo effetto. Bellissima e amara la figura dell’equilibrista, senza la fune, a barcamenarsi solo tra i suoi fallimenti. Bravo davvero.

  4. Molto interessante Furioz, c’è tutto un mondo dentro quelle parole, un mondo interiore che si incrocia a quello esterno. Mi è piaciuto, il ritmo è incalzante e la scrittura pulita. Un racconto molto bello.

    1. Grazie, Sara.. ho letto il tuo racconto.. è molto particolare e forse avrebbe bisogno di maggior ‘respiro’.. i miei invece sono quasi tutti molto brevi.. alla prossima:-)

      1. Hai ragione sul ristretto respiro del mio racconto, è proprio così. I tuoi saranno brevi ma sono molto efficaci, bravo.