Esordio

Serie: Ed ora IO


Autobiografia

    STAGIONE 1

  • Episodio 1: Esordio

Quello che avrebbe sempre sostenuto nel corso della propria esistenza è che l’essere umano doveva essere più o meno dotato di un fattore responsabile del corso degli eventi nella propria vita. La sua carenza o peggio assenza, avrebbe fatto si che tutto sarebbe stato difficile, irraggiungibile, problematico, una strada piena di buche e pericoli… un percorso dove giunti davanti ad un bivio la scelta avrebbe condotto verso la direzione sbagliata. Era sicura che prima o poi questa teoria sarebbe stata scientificamente dimostrata. Quello di cui non avrebbe mai avuto la certezza era il come questo fattore potesse venire acquisito, se per un caso fortuito, se lo si ereditasse a livello cromosomico o se venisse attribuito a seguito dei meriti conseguiti nella vite precedenti… La sua nascita un preludio della consapevolezza che lei ne era sprovvista.

In un fatiscente appartamento nella periferia di Cagliari, una donna passeggia su e giù. Indossa pantofole di cotone deformate da piedi molto gonfi che alza a fatica dal pavimento, vestaglia di lino a fiori colorati con un unico bottone rimasto miracolosamente ben saldo all’altezza dello sterno. Il respiro corto ed affannato, ad ogni  passo ritmicamente  porta  il dorso della mano alla fronte ad asciugarne il sudore. Attende impaziente il calar del sole per poter aprire  le persiane rimaste chiuse tutto il giorno mentre scarta e consuma avidamente  l’ennesimo ghiacciolo alla menta.  Non appena la luce esterna si fa più tenue e rosa si appresta a spalancare mentre una lieve brezza accarezza il suo prosperoso seno. L’ora a lei più gradita… dopo aver  preparato la cena finalmente  si sarebbe seduta in balcone  e con la mano  sulla pancia prominente fantasticato sul futuro.  A breve sarebbe diventata mamma… due settimane ancora secondo il parere dell’ostetrica che la seguiva… lo sguardo volto al cielo…  muta…  felice perché la pelle ora non le bruciava più per il sudore. Era su quella sedia sgangherata messa di traverso affinché potesse entrare nello stretto balcone che era solita aspettare il momento in cui sarebbe sopraggiunto il sonno. Quella notte era stranamente carica di energia, il tempo sembrava essersi fermato… come l’aria… i suoni… mentre una fitta dalla parte lombare attraversa il busto arrivandole fin sopra l’ombelico . Ruota leggermente le spalle per allungare  le gambe che avverte  intorpidite… poi ancora la stessa sensazione.  Si alza, passeggia, cerca sollievo nell’ennesimo ghiacciolo… dalla camera da letto un respiro profondo… uno sguardo alla parete… l’orologio appeso segna l’una mentre il cuore batte sempre più frequentemente, riprende a sudare anche se dalle finestre aperte entra ora una piacevole brezza marina…  Raggiunge la camera, una mano a scuotere la  spalla di  lui che si rigira dall’altra parte. Ritorna sul balcone, china davanti alla bassa ringhiera in ferro vi poggia braccia e testa… nel silenzio assoluto di quel lunedì  3 agosto 1964.  Due ore dopo non riesce più a gestire corpo e pensieri ormai offuscati da quelle fitte che sembrano dividerla in due. Vorrebbe essere portata in ospedale di contro le era stato risposto che l’ostetrica aveva previsto il parto per ferragosto e di provare a dormire. Torna in sala, si accascia spalle contro il muro gambe piegate… testa e schiena abbassate rivolte verso le ginocchia aperte… sente avere sempre meno forze ed un sapore disgustoso e  metallico in bocca a testimoniare che per trattenere le grida  aveva morso e tagliato il labbro interiore a sangue. Pervasa dall’istinto di spingere lo fa, raccogliendo le ultime sue energie, non trattiene più la voce ed è con un lancinante urlo liberatorio che  alle 5,30 mette alla luce una bambina… da sola, stremata…accasciata  a terra spalle al muro.

Ed è così che è nata, sbagliando tempo e circostanze, accolta dal pavimento in quel fatiscente appartamento nella periferia di Cagliari tra sentimenti di odio e rancore di sua madre nei confronti di suo padre  emozioni che da allora e per sempre avrebbero inquinato il rapporto.

 

 

 

Serie: Ed ora IO


Avete messo Mi Piace2 apprezzamentiPubblicato in Narrativa

Discussioni

  1. Non si scelgono i natali, la fortuna gioca un ruolo rilevante. Nel bene o nel male, almeno in parte, le radici ci definiscono per quello che siamo: trovo che in questo incipit tu abbia reso questo concetto in modo molto chiaro. Attendo i prossimi episodi per seguire con interesse la storia, e il mondo interiore, della tua protagonista.

  2. Mi piace come scrivi, mi piaccciono i temi che hai sfiorato e che sicuramente vorrai approfondire. I luoghi diciamo che mi sono familiari. Aspetto il secondo episodio, spero presto. Ciao

  3. Ho trovato variegati temi che spaziavano dall’infinitamente grande all’infinitamente piccolo, come Le Pensees di Pascal o il film Three of Life di Malick, tuttavia ho digerito poco l’esecuzione, che in più di un’occasione avrei snellito di buon grado, complimenti