Estella
Serie: Primavere erranti
- Episodio 1: Estella
STAGIONE 1
Quando raggiungi un punto di arrivo, non resta che continuare. Non esistono approdi per certe stelle erranti o per certi animi, condannati o destinati a un eterno vagare. Eppure ne aveva assaporati di scenari Estella, rincorso gemme fino alla nuova luna calante d’estate.
Dove l’avrebbe portata questo nuovo cammino?
– Sono anni che rincorro i fagiani. –
– I fagiani? –
– Sì, i fagiani. Quegli stupidi animali che ti fanno saltare per aria quando li incroci dietro a un cespuglio. –
– Dietro a un cespuglio? –
– Dietro alle siepi si nascondono miracoli. Come quelli che immaginava il poeta dal suo monte.
La collina aveva un angolo per Estella, uno spazio sicuro da cui osservare i decolli. Gli atterraggi sono per gli equilibristi, ma i decolli! I decolli nascondono il piglio della scoperta di chi sempre va. Da quel punto di osservazione privilegiato, Estella si sentiva leggera come il fumo della sigaretta che le spuntava dalle labbra.
Saliva lassù nelle giornate buone o in quelle in cui sentiva la voce dei venti agitarsi nel petto. C’era Libeccio con un racconto del passato nelle azzurre labbra e umide dei sapori del sud. C’era Maestrale che la avvolgeva di neve e dei ricordi che il bianco sotto di sé protegge e preserva. C’erano Levante e Scirocco e una storia d’oriente, popolata da tanti, al sapore di spezie.
Lei voleva solo staccarsi da terra e guardare le narrazioni dall’alto, dove tutto è ridotto alle dimensioni di un riassunto.
– I fagiani che verso fanno? –
– Fanno un versaccio proprio brutto. –
– Ci si può fare poesia? –
– Una poesia davvero brutta. –
– Se è brutta è poesia? –
– E’ solo brutta, senza poesia. –
Estella ha un volo di sola andata, si è dimenticata nel carrello il ritorno. Tutto quel fantasticare dietro ai decolli l’ha frastornata. Dimentica che dovrà tornare con i piedi per terra un giorno.
A piedi senza scarpe è scesa e ha imboccato la strada oltre la siepe, quella del poeta visionario di mondi.
Nessuno sa quando farà ritorno.
Serie: Primavere erranti
- Episodio 1: Estella
Una penna elegante la tua…..una coscienza tattile, un nitore che da la chiarezza del tempo che passa….
Parole che profumano di un piacere sottile, colmo di mistero…..
La delicatezza e la levità dei pensieri, l’impermanenza delle cose, il desiderio di accorgersi di ciò che ci sta intorno…..un versificare elegante, colto e potente…..meravigliosamente senza limiti, nella coscienza serena del limite…..