ESTER

《E S T E R R E F A T T A!》  Così sono rimasta alla notizia di Ester rifatta. 

Ester aveva passato i vent’anni da vent’anni, e voleva restare ventenne per altri vent’anni. Lei gli anni non li contava più, sperava di fermare il tempo chiamando “time out”; ma il tempo corre oltre, anche a tabellone bloccato. 

Sembrare giovani non vuol dire esserlo. Negare gli anni è diventato di moda per essere al passo coi tempi. Anche il negazionismo è diventato una moda ma la verità col tempo riaffiora; è una mera questione di tempo; l’eterna giovinezza invece è una chimera.  

《Sei una meraviglia Ester!   Non ti riconosco più! 》 

Ester aveva un viso così liscio e giovanile che sembrava una liceale alla festa delle debuttanti.  L’ho incontrata per caso a Manchester in un viaggio all’ester o.  Ester voleva sentirselo dire; e poi con quello che l’era costato l’intervento all’ester o! 

《Ester è fatto!》 Erano le parole del chirurgo al suo risveglio. 《Si guardi allo specchio Ester!》

Ester rimase   e s t e r r e f a t t a    da quel volto rifatto che di fatto non era più quello d’Ester.  

Ester namente sembrava più a Isabella d’Ester (licenza fonetica), la duchessa di Parma, una nobildonna ritratta su tela in un lontano passato. Lo specchio non mente mai, mentre le persone danno solo uno spicchio di verità che non sempre rispecchia la realtà.  

Io mi sento bella anche senza sembrare Isabella. Il mio viso, anche se non più giovane, lo rivitalizzo con un sorriso. 

Nascondere gli “anta” sotto una maschera non serve a niente: sono interventi che si smascherano al primo sguardo perché resti priva del tuo inconfondibile sorriso. Diventi come una maschera statica, bloccata e inespressiva. Dovrai cambiare maschera di continuo e non saprai più chi sei. Quando alla fine dovrai gettare la maschera il tempo ti presenterà il conto senza poter chiedere nessuno sconto. 

《Lo sai che Ester “è fatta”?》Povera Ester, si è arresa al fato. Di fatto, dopo essersi rifatta in volto anche a distanza di tempo, non ha retto allo specchio e si è fatta di sostanze. 

Ora si è chiusa nelle sue stanze come Isabella d’Ester nel ricordo di un passato che è passato e mai più ripasserà. Adesso Ester non ha più ragione “d’ester”. Speriamo solo non imbracci un Winchester!

Questa di Ester è una storia strana che lascerebbe ester refatto anche lo zio Fester!

Cosa resterà di Ester e degli anni ’80 in cui era nata?

Forse solo un sorriso plastico, o una riff di Raf?  

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Discussioni

  1. L’ispirazione mi è venuta lavorando su una sola parola “esterrefatta”. È stato il nucleo sul quale, con tutte le varianti possibili, ho costruito un racconto che man mano reggeva anche un senso. Non è detto che la mia sia una verità assoluta, però rispecchia il mio pensiero e mi diverte. Grazie M. Luisa.

  2. Sempre divertente e mai banale nel toccare temi tragicomici della nostra attualita´. In questl racconto ho avuto l’ impressione, Fabius, che fossi particolarmente ispirato e, forse, divertito, tu per primo. Giustamente. Non scriviamo o leggiamo per soffrire; caso mai, per riflettere, conoscere, condividere, emozionarci…

  3. “Questa di Ester è una storia strana che lascerebbe ester refatto anche lo zio Fester!”
    Qui direi ‘Pure lo zio Fester rimase esterefatto a sentire la strana storia di Ester!’

  4. “passato che è passato e mai più ripasserà. Adesso Ester “
    Per fare scorrere meglio questa parte io suggerirei ‘…passato che è passato e mai più ripasserà, ora Ester …’

  5. “Di fatto”
    Forse toglierei ‘di fatto’; capisco il gioco di parole, ma la frase acquisirebbe piu’ mordente

  6. Ciao @fabius_p, racconto davvero simpatico. La prima parte scorre d’incanto. Mi sono permessa (spero tu non te ne offenda) un paio di suggerimenti verso la fine del testo, per farlo scorrere meglio.
    E….detto fra noi, che non ci senta nessuno 🙂 … quando qualcuno mi chiede secondo me qual’e’ la cosa piu’ antierotica, non ho esitazione: visi e seni rifatti per motivi “estetici”. Buona giornata!

    1. Grazie mille. Concordo pienamente con le tue parole dette tra noi! Ben vengano i suggerimenti. Io non mi considero uno scrittore vero (magari lo fossi!) Sono solo un giocolieri ed a volte un clown delle parole.