Fabrizio
Serie: Incontri insperati
La sveglia suonò e Fabrizio, in attesa, la spense prontamente, spostò la trapunta che lo copriva e si sedette sul bordo del letto nella semi-oscurità della camera.
Per la prima volta in diciannove anni era solo in casa, certo era già capitato che sua figlia passasse la notte da qualche amica, e la scorsa estate era anche partita per la sua prima vacanza da sola, ma ora sentiva un vero distacco. Trattenendo le lacrime l’aveva salutata il giorno prima in aeroporto, lei era così eccitata e impaziente di rivolgersi a nuovi orizzonti e lui così orgoglioso che avesse vinto quella borsa di studio per frequentare un prestigioso college in Inghilterra.
Non aveva mai avuto tempo per alcuna debolezza fin dal quel giorno di diciannove anni prima, che per lui e sua moglie avrebbe dovuto essere il più bello dopo il matrimonio e che invece si tramutò nell’inizio di un incubo. Era un mercoledì e come ogni mattina stavano facendo colazione assieme prima che lui uscisse di casa per andare in ufficio. Tutto procedeva a gonfie vele, se non per quella forte stanchezza che Sara provava da qualche settimana, ma portare una creatura in grembo è un affare faticoso!
All’improvviso lei avvertì liquido caldo bagnarle le gambe e formare una crescente chiazza sul pavimento. Si precipitarono in auto e mentre si dirigevano in ospedale cercava di mantenersi più calmo possibile per supportare la moglie, ma dentro di sé esplodeva un misto di paura ed eccitazione. Era ancora presto e il traffico non troppo intenso consentì loro di raggiungere l’ospedale in circa venti minuti, nel giro di poco poi si trovarono in sala parto con una schiera di persone pronte per accogliere la nuova arrivata.
Il parto, fortunatamente, fu abbastanza rapido considerato che per Sara era il primo bimbo, tutto sommato si era aspettata assai di peggio. Non appena portarono via la bimba per i primi accertamenti, la stanchezza di Sara prese il sopravvento e in breve si addormentò. Fabrizio la osservò tenendole una mano per alcuni minuti prima di uscire e lasciarla riposare.
Stava guardando la bambina attraverso il vetro in attesa di poterla stringere nuovamente quando un medico gli si avvicinò e lo informò che gli esami del sangue della moglie erano alquanto allarmanti, non ne aveva fatto cenno prima per paura di influenzare negativamente il parto, ma avrebbero dovuto discuterne il prima possibile.
Persa la moglie per una rara forma di leucemia, Fabrizio si ritrovò quindi solo, distrutto e disperato, con un piccolo fagottino di appena tre mesi tra le braccia di cui prendersi cura. Ora quel fagottino stava diventando una donna, forte e bella come la madre, e stava cercando la sua strada come un uccellino che lascia il nido.Â
Seduto su quel letto finalmente pianse le lacrime trattenute per diciannove anni.
Serie: Incontri insperati
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