Forse soliloqui di narratologia

1. Chi รจ l’Eroe?

Quando si parla di eroi, si va a intendere i protagonisti delle vicende di cui si va a raccontare e dei quali si seguono gli accidenti narrativi.

Possiamo quindi parlare di eroi intesi al di fuori di categorie specifiche; nei miti greci e nella letteratura francese, ad esempio, abbiamo animali parlanti, che alludono a caratteristiche umane. O possiamo pensare a razze alternative costruite dal pleroma della narrativa fantasy.

Parliamo quindi, in ogni caso, di una forma allegorico metaforica nella quale viene infuso per trasposizione una condizione umana, sia essa specifica che universale.

Inteso questo, possiamo costruire dalle basi un personaggio primario coerente.

L’Eroe รจ -cosรฌ espresso- “protagonistes“, ossia: il primo combattente, “il primo a partecipare alla gara“.

Questa gara, ch’รจ la storia stessa, รจ un intreccio narrativo.

Se analizziamo con profonditร  questa materia, possiamo con chiarezza osservare quanto segue:

1. – Esiste una condizione attuale, un momento presente, che garantisce una logica di scelte e conseguenze;

2. – L’inizio della storia รจ l’adesso dell’eroe, sia in forma breve che romanza, di qualsivoglia genere;

3. – Si stabilisce una sorta di momentum tra l’idea e l’ideatore: quando comincia la storia?


รˆ utile partire da qui.

Perchรฉ sapendo quel che vogliamo raccontare, siamo portati spontaneamente ad addomesticare la nostra fantasia in un ordinato susseguirsi di scene -tutte importanti ed eloquenti.

I passaggi inutili non favoriscono nรจ la scorrevolezza della storia, nรฉ la coerenza della trama-.

Ogni eroe, dicevamo, รจ il dipinto della natura umana.

E nella stessa natura umana sono assicurate yna serie cocomitante di fattori.

Sommariamente, per quel che ci riguarda, ne prendiamo in esame le macrocategorie: difetti, talenti ed aspirazioni.

Tutte queste inclinazioni di personalitร , se propriamente sviluppate, ci disegnano un uomo e il suo procedere nella vita.

Ma come districare questa matassa?

Dobbiamo ragionare con pazienza.

2. Le tre parti del tempo eroico narrativo

Per “difetti” qui intendiamo studiare la visione narrativa del significante della parola stessa. Ci fa comodo esplicitarla con la bella espressione di “inclinazioni al male”.

Perchรฉ ogni eroe รจ umano e soffre in certa misura delle pressioni dei sensi, del potere, di una serie virtualmente infinita di vizi tra i quali scegliere per un eroe coerente che viene combattuto da forze opposte entro sรฉ stesso.

Da tali inclinazioni malvage possiamo quindi tirare il filo immaginando cosa lo ha portato a compiere la scelta sbagliata in passato, al momento cruciare di una intersezione o di un destino, che risulta nel presente dell’eroe e che, precedentemente esultante, rimane deluso o anche soddisfatto di quel che ha compiuto.

Ma poichรฉ l’uomo non รจ la summa dei suoi difetti, nรฉ il prigioniero del karma, ci teniamo qui a ricordare una volta di piรน, che l’eroe รจ umano e in quanto tale dotato di liibera scelta. Meno banalmente: libera scelta di come sentirsi interiormente e come reagire agli outcome della vita.

Un cuore turbato da ogni genere di avvenimenti contribuisce a un esito incerto: l’eroe, al momento catartico, farร  quel che gli conviene o quel ch’รจ giusto fare?

Origene prima -e San Tommaso d’Aquino poi- parlavano di Sinderesi, ossia: il principio primo incorrotto e incorruttibile dell’animo umano, che discerne il bene dal male e lo comunica alla ragione.

In virtรน di tale principio, a prescindere dalla sua morale, l’eroe incede la propria vita alla ricerca di qualcosa.

Qui non ci interessa cosa.

Puรฒ essere un amore, una vendetta, un potere.

Questo ragionare vuol far luce sul fatto che, quale che sia la direzione della ricerca, si ha sempre una scoperta, una confidenza via via maggiore di quella materia specifica studiata; nell’approfondire, avverrร  il disvelamento della non complementarietร  del bene col male, il che ci porta al punto successivo della nostra indagine.

Possiamo ora enunciare con ragione quanto segue: l’Eroe รจ il simbolo e il sintomo della sua stessa vita. Volente o nolente.

Come costruire quindi la struttura morale dell’eroe? Di quale logica possiamo avvantaggiarci?

Molto bene: le direzioni di cui sopra si faceva cenno, possiamo studiarle sotto l’etichetta di intenzioni, o meglio: aspirazioni.

Quali che siano le aspirazioni, virtuose o viziose, รจ buono sapere che esse sono la commistione delle prospettive, dei desideri e della volontร  dell’eroe.

Esse trascinano il filo del domestico fantasticare, su scene eloquenti di ciรฒ che risulta essere il passato, il presente ed i possibili futuri del protagonista e dei personaggi satelliti.

Possiamo trovare questo profilo narrativo in ciascuna opera che leggiamo, da Shakespeare a Tolkien, applicata a trame e sottotrame intrecciate sapientemente dal narratore.

Sulla medesima base, รจ evidente il capriccio dell’autore sull’immanenza della propria opera, e quindi didascalico sottolineare che sapendo questi elementi del nostro eroe, sapremo anche trovargli un antagonista, rivale antieroe o caotico malvagio, che si oppone al percorso dell’eroe per chiare motivazioni.

Volendo approfondire ulteriormente, potremmo qui approfittarne per integrare il discorso delle Intersezioni.

Le Intersezioni sono l’utile strumento per stabilire una linearitร  logica per ogni trama e sottotrama.

Ogni scena della storia si sviluppa contestualmente a un outcome scelto per il nostro eroe, tale che ciascuna di esse conduca a un nodo cruciale per lo sviluppo della storia.

Qui ci possiamo fermare un attimo.

Questa รจ una Intersezione.

Ogni Intersezione รจ importante.

Perchรฉ da questo risulterร  palese il cuore dell’eroe al lettore:

Su cosa mantiene la presa?

Quali tentazioni lo stanno seducendo?

Quanto รจ virtuoso nell’opposizione al male entro sรฉ stesso?

Da questi macrofattori possiamo immaginare delle eventuali scelte che il nostro protagonista potrebbe compiere, assieme alle ricadute che esse avranno nel mondo narrato.

La conoscenza complessiva del mondo e della trama accresce la coerenza interna ed รจ, infine, il vero cuore pulsante di ogni storia.

Ogni scrittore vive nel proprio mondo.

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