Fratellone

Mangiavamo la pizza surgelata una volta a settimana e guardavamo i cartoni.

Dormivamo nel lettone della nonna davanti alla TV, e comunque non ti conoscevo veramente.

Ti guardavo dal basso con ammirazione, ma a volte scappavo per la paura. La tua faccia rossa e il corpo che urlava aiuto.

Alcune volte qualcosa prendeva il controllo.

Alcune volte sentivo il tuo amore, altre volte volevo andare via lontano.

Vorrei aver potuto vedere anche solo un po’, quel grande mostro che ti mangiava da dentro.

Chissà con chi uscivi da ragazzo, cosa dicevano i tuoi amici di te.

Ogni tanto ero geloso che andavi a casa di un tuo compagno di classe, e mia mamma diceva che dovevo essere contento perchè non eri molto fortunato con gli amici.

Non capivo perchè e non te l’ho mai chiesto, cosa stesse succedendo.

Una volta mi hai fatto un ritratto, e quello nel foglio non ero io. Chissà cosa vedevi.

Ma oggi siamo grandi.

Oggi il fratellino sei tu, e ho capito che il mostro c’è da quando sei nato. 

Ora lui è grande come un castello.

Il male della mente non è come quando qualcuno si rompe una gamba e il dottore la ingessa. 

Gli altri non ti guardano come guardano chi non può camminare. Anche se per fare un passo a volte devi dare tutto, devi sudare freddo.

Ma oggi siamo grandi.

Oggi hai 28 anni e il tuo cuore è quello di un bambino, che cerca l’amore che forse non è riuscito ad ottenere.

Per quello urlavi e nessuno capiva.

Io nemmeno.

Chissà se ti avessero tenuto un po’ più per mano, o confortato dicendoti che eri abbastanza, anzi di più.

Ma i bambini quando hanno paura scappano, e chissà i tuoi compagni di scuola.

Chissà la solitudine.

Chissà la tristezza.

Chissà la rabbia.

Chissà la disperazione.

Grazie che ancora posso abbracciarti, che le mie peggiori paure non si sono mai realizzate.

Grazie che sei così incredibilmente attaccato alla vita, e non hai mai avuto il coraggio di fare cazzate troppo grosse.

Nella fiducia di vederti sorridere ancora. 

Nella fiducia che ti affiderai alle mani di chi ti ama.

Ti aspetto fratellone.

Niko Faber 24/10/2025