Gianni – 2

Serie: IL TRENO DELLE ANIME


NELLA PUNTATA PRECEDENTE: Bice esorta Manuel a raccontare del suo passato.

​«Con Nico era inutile parlare… Dove avevo lavorato, conoscevo dei ragazzi che, risaputamente, non filavano dritto. Avrei potuto chiedere a loro di aiutarci, se proprio si doveva fare quella cazzata… ma Nico avrebbe detto di no. Sapevo come la pensava: la cosa doveva restare tra noi tre, altrimenti si rischiava di restare incastrati in un giro. Gigi poi era straconvinto a seguire Nico. Due giorni prima del fatto, sono andato io da uno dei ragazzi che ti ho detto e gli ho chiesto di aiutarmi a rubare un’auto, pagandolo… io non volevo che Gigi, a soli diciotto anni, si rovinasse, non volevo lasciarlo solo e non volevo che mi giudicasse un codardo… forse non volevo lasciare solo neanche Nico… Dopo… tutto, è stato un incubo. In carcere io e Gigi eravamo nella stessa cella. Più di una volta siamo stati picchiati. Eravamo degli infami, disprezzati da tutti. Pochi avevano creduto alla nostra accusa. Ogni giorno vedevo il rimprovero negli occhi di Gigi per averlo costretto a diventare un traditore. Quando siamo usciti, non ha voluto più vivere insieme a me… mi voleva sempre bene, forse anche di più, ma gli ricordavo troppe cose… così mi ospitò un tale che avevo conosciuto in carcere, un altro infame come me, che non tirava sentenze… ma il problema era che non riuscivo ad accettarmi io, non gli altri… Un giorno, quel tizio con cui vivevo mi disse che aveva saputo che Nico era morto… Forse non ci crederai, ma sono scoppiato a piangere… Ero diviso a metà: per un verso detestavo Nico, per un altro continuava a essere mio amico… un amico a cui avevo fatto del male… ma era stato lui a costringermi a fargliene, e sempre lui mi costringeva a sentirmi in colpa… Dentro di me c’era una guerra con la sua distruzione: quando il rimorso affiorava, il rancore e la rabbia lo soffocavano, e quando emergeva il rancore, il rimorso lo bloccava… Come potevo trovare una redenzione con questi sentimenti a metà? Una sera comprai due bottiglie di pessimo vino… quelle, perlomeno, non mi avrebbero giudicato. 


Continuai così per mesi… mi odiavo, volevo scappare da me stesso, volevo diventare un altro, dimenticare tutto… e sono diventato Manuel. Ero un attore che interpreta un ruolo, avevo i miei registi e il mio copione… il resto lo conosci.»

Serie: IL TRENO DELLE ANIME


Avete messo Mi Piace3 apprezzamentiPubblicato in Fantasy

Discussioni

  1. “…per un altro continuava a essere mio amico… un amico a cui avevo fatto del male… ma era stato lui a costringermi a fargliene, e sempre lui mi costringeva a sentirmi in colpa… Dentro di me c’era una guerra con la sua distruzione: quando il rimorso affiorava, il rancore e la rabbia lo soffocavano, e quando emergeva il rancore, il rimorso lo bloccava…” Toccante 😢

  2. Effettivamente, questa parte 2 funzionava meglio se letta di un fiato con la prima… Rinverdisce la situazione e offre una chiave di lettura della “ferita dell’eroe”, per citare un buon libro sulla scrittura che tratta le dinamiche che danno peso ai personaggi nelle storie. Ciao Concetta

      1. Mi correggo, Concetta, il titolo corretto, se ti potesse interessare è Le ferite dell’eroe e l’autore è Giovanni Covini. Si riferisce in particolare alle sceneggiature per il cinema, ma tant’è, sempre storie si racconto… Abbi pazienza, la memoria ormai è quello che è. Un caro saluto