
GITA IN BARCA
Era una giornata afosa di luglio ed il mare era agitato. Quattro amici in vacanza ai Caraibi, a bordo di una piccola barca a vela, cercavano avventura e divertimento.
Ryan, un giovane rampante impiegato in una multinazionale, si distingueva per la sua arroganza, ambizione e mancanza di scrupoli. Per raggiungere la posizione che occupava attualmente, aveva tradito molti colleghi e amici.
Irene, la sua fidanzata, era una ragazza bellissima ma superficiale e viziata. Si era legata a Ryan unicamente per il suo denaro e il suo potere.
Dylan, un vecchio amico di Ryan. Si trattava di un artista fallito, ridotto a svolgere il ruolo di ghost writer per altri scrittori. Segretamente, provava invidia per il successo di Ryan e lo odiava profondamente.
Audrey, moglie di Dylan. Una donna dolce e sensibile, ma anche fragile e depressa. Soffriva per la mancanza di amore e di attenzioni da parte del marito.
La barca navigava a tutta velocità , quando improvvisamente una violenta raffica di vento la fece inclinare pericolosamente. Ryan perse il controllo del timone e l’imbarcazione si capovolse. I quattro si ritrovarono in acqua, aggrappati alla chiglia rovesciata.
Con grande sforzo riuscirono a salire sulla barca rovesciata. Non avevano giubbotti di salvataggio, né radio, né segnali di soccorso. Si trovavano soli e sperduti in mezzo all’Oceano.
Ma non erano soli davvero. Sotto di loro, nell’acqua scura, si muovevano delle ombre sinistre: squali bianchi, attirati dall’odore del sangue. Irene si era ferita alla gamba durante il naufragio e ora sanguinava abbondantemente.
Gli squali cominciarono a circondare la barca, avvicinandosi sempre di più. I quattro erano terrorizzati e si stringevano l’un l’altro, cercando di non cadere in acqua.
Ryan fu il primo a cedere alla paura, spinto dall’istinto di sopravvivenza. In un gesto disperato, spinse via Irene e la gettò in pasto agli squali, sperando di guadagnare tempo per essere salvato. Tuttavia, non aveva considerato la furia degli squali, che si avventarono sulla donna con voracità . In pochi secondi, non rimase nulla di lei.
Dylan assistette alla scena con orrore e rabbia. Non sopportava l’idea che Ryan avesse sacrificato la sua ragazza così facilmente. Decise di vendicarsi e colse l’occasione quando Ryan si distrasse per un attimo. Con un colpo di piede ben assestato, lo fece cadere in acqua. Gli squali non si fecero pregare e divorarono anche lui.
Audrey osservò incredula tutto ciò che era accaduto e rimase scioccata. Non poteva credere che Dylan fosse stato capace di uccidere il suo amico pur di salvarsi. Si sentì tradita e delusa, e l’amore che provava per il marito svanì all’istante.
Lui si accorse del cambiamento di lei e cercò di giustificarsi. Le disse che aveva fatto ciò che doveva fare, che l’amava più di tutto e che voleva stare con lei. Tuttavia, lei non gli prestò ascolto. Si allontanò da lui e si lasciò scivolare in acqua, senza opporre resistenza agli squali che l’attendevano.
Dylan rimase solo sulla barca rovesciata, circondato dai cadaveri dei suoi compagni e dagli squali che lo fissavano con fame. Piangeva disperatamente, rendendosi conto di aver perso tutto: i suoi amici, la sua moglie, la sua vita. Non ebbe nemmeno il tempo di pentirsi dei suoi errori, poiché gli squali decisero che era ora di finire il banchetto. Si avventarono su di lui e lo sbranarono, senza lasciare traccia.
La barca rovesciata continuò a galleggiare sulle onde, come un silenzioso testimone di una tragedia senza senso.
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