
Gli abitanti del Lario
«Caro figlio, è ora che tu impari come si deve fare con chi abita questo lago».
«Ma dai, papà, questo non è un film… che poi, non è neanche il Loch Ness! È solo il Lario, il lago di Como, cosa vuoi che ci sia nei suoi fondali!».
Il vecchio Rossi scosse la testa. «Devi imparare a rispettarli…».
Al contrario il giovane Rossi era scocciato. «Io vorrei chattare con la mia morosa, invece devo restare qua…».
«Devi sapere che il Lario è molto profondo, i suoi fondali sono sconosciuti. Ci sono grotte sommerse, nessuno le conosce bene… e poi, ci sono i suoi abitanti». Il vecchio Rossi prese un libro e lo sfogliò facendolo vedere a suo figlio, neanche fosse un bambino a cui raccontare le favole.
«Eh, sentiamo, vediamo» commentò. Era chiaro che sentiva la mancanza dello smartphone, era distratto.
«Vedi? Questo è un serpente lacustre… questo invece è un maiale d’acqua dolce… senza contare che ci sono le lucertole a due zampe note come viverne… sono tutte creature anfibie, esistono da milioni di anni e hanno avuto un’evoluzione agli occhi di quasi tutti estranea, sconosciuta. Sono tutti discendenti dei dinosauri, ma in questo tempo hanno assunto forme che nessun paleontologo conosce. Questo è un affare da criptozoologi… ma dai più è definita una pseudoscienza e ci sono io che ho catalogato tutte le creature del Lario. Te le voglio far conoscere».
«Sì, sì». Aveva le mani in tasca, sbuffava.
Il vecchio Rossi continuò a sfogliare il libro, facendogli vedere le illustrazioni a cui aveva lavorato negli ultimi decenni, ma suo figlio trovava più interessante le pietre di quella spiaggia.
A un certo punto, si sentì una melodia di musica elettronica e gli occhi del giovane Rossi brillarono. «È la mia morosa!». Corse via.
Scosse il capo, il vecchio Rossi. «Le nuove generazioni…». Posò il libro su quella roccia, si incamminò nell’acqua del Lario e si trasformò in un maiale d’acqua dolce per poi tuffarsi. L’aveva detto: gli abitanti del Lario avevano assunto nuove forme ai più sconosciute e lui poteva anche tramutarsi in essere umano.
Ma suo figlio, invece, che aveva avuto da un’umana?
Non seppe come rispondersi.
Avete messo Mi Piace3 apprezzamentiPubblicato in Fantasy
Io a un papà così avrei dato ascolto e avrei letto il suo libriccino fino a consumarlo. Bellissimo questo spaccato di folklore
Ti ringrazio Micol!
Ciao Kenji, complimenti per il brano molto divertente e interessante, mi piace sempre quando si parla di folklore locale
Grazie Alessandro! Adesso (connessione permettendo) ti invio via PM i titoli dei libri che mi servono per conoscere le leggende dell’Insubria.
Originale! Bello come mischi le leggende della tradizione col richiamo (fin eccessivo) della Tecnologia.
Il dualismo tra Rossi sr. e Rossi Jr. va oltre il semplice gap generazionale, sono due mondi a confronto
Ciao Sergio! Grazie per il bel commento. Devo dire che, ogni tanto, le tradizioni e le leggende lombarde mi ispirano moltissimo.