Gruppo di sostegno

Serie: Il sangue del mito


Sentiva le morbide coperte sfiorarle la pelle. L’indagine sotto copertura non era stata approvata, non vi era alcuna traccia di ciò che stava facendo. Temevano potesse avere un complice tra gli agenti. Hope sentì dei passi e vide la porta aprirsi rivelando lui.

William: Buongiorno Tess, dormito bene?

Hope: Grazie per avermi ceduto il tuo letto, devo aver bevuto troppo ieri sera. – sorrise fingendo imbarazzo – Spero di non averti disturbato!

William: Tranquilla, fa sempre piacere un po’ di compagnia. Tra la malattia di mia madre ed il lavoro, trovo difficilmente qualcuno con cui parlare.

Hope: Tua madre è malata? – chiese stupita.

William: Si è spezzata la spina dorsale settimane fa. Ormai è paralizzata. Vive al piano di sopra. – notò che l’uomo avesse un’espressione triste.

Si domandò chi avesse dinanzi. Uno spietato serial killer oppure un uomo che dedica la propria vita agli altri? Forse entrambi. Forse aveva dinanzi entrambi gli aghi di una bilancia. Personalità opposte eppur coesistenti, forse entrambe maschere del suo vero io. Doveva scoprirlo. Sapeva di non correre rischi elevati, Samuel e Miranda la sentivano tramite una cimice.

Hope: Badi a tua madre paralizzata e passi le notti ad aiutare le persone in un gruppo di sostegno, – sorrise fingendo ammirazione – sembri un brav’uomo. Hai altri assi nelle maniche? – fissò dritto negli occhi l’uomo con aria di sfida.

William: Sono un bravissimo cuoco ed amante dell’arte. – lo vide avvicinarsi.

Hope: Interessante, hai mille qualità. – fece spazio all’uomo sul letto e poco dopo lo vide sedersi accanto a lei.

William: Sai, io amo scrivere. I nostri sensi sono in grado di percepire l’arte in maniera differente e con la scrittura si possono descrivere tutti e cinque alla perfezione. Con l’udito si possono percepire le variazioni della più bella melodia. Tramite il tatto si possono dipingere effimeri dipinti o sfiorare le più belle sculture. Il gusto se allenato può far divenire un palato estremamente fine, perché anche la cucina è arte. L’olfatto invece può farci percepire i miliardi di aromi che avvolgono il mondo. La vista anche non è da sottovalutare, scrutare i più minuscoli dettagli di grandi opere. Tutti i sensi possono percepire in maniera diversa l’arte e ritengo che solo con la scrittura si possa descrivere al meglio ognuno di essi.

Hope: Mi piace sentirti parlare. – si avvicinò a lui fissandolo negli occhi.

William: Noto qualcosa nel tuo sguardo, una vena triste.

Sentì la mano dell’uomo accarezzarle il viso. Era così che attirava le proprie vittime? Le avvicinava al proprio gruppo di sostegno apposta? Oppure voleva semplicemente aiutarla? Magari sensi di colpa per qualcosa accaduto nel passato… Oppure voleva semplicemente provarci?

Hope: Non sono così forte come sembro. – fece tremare leggermente la propria voce e dovette sforzarsi per far uscire una lacrima.

Singhiozzò abbassando lo sguardo.

William: Se avessi bisogno, io ci sono.

Senti la mano dell’uomo sollevarle il viso costringendola a guardarlo negli occhi. Aveva un tocco delicato.

William: D’altronde è il mio lavoro.

Hope: Sembri sincero. – doveva riuscire ad ingannarlo – Forse in futuro potrei raccontarti…

Senti le labbra dell’uomo unirsi alle proprie e socchiuse le palpebre. Un unico dubbio: era lei ad ingannare lui oppure il contrario?

Hope si guardò attorno. Decine di ragazze erano sedute in circolo, sguardi vitrei. Vide William scrutarle. La sedia di legno era scomoda, le pareti completamente bianche.

William: Date il benvenuto a Tess, nuovo membro del nostro gruppo di sostegno!

Senti il cellulare vibrare. Si alzò in piedi aprendo sbadatamente il messaggio. Senti un rumore ed abbassando lo sguardo vide il dispositivo a terra, le era caduto. Lesse chiaramente cosa vi fosse scritto:

“Corri in centrale, terzo omicidio. Ora del decesso: la scorsa notte”

Rimase stupita, era appena diventata l’alibi di William, che avesse a che fare con un genio del crimine? Oppure era innocente?

Si chinò per raccogliere il cellulare. Doveva gettare la copertura e correre in centrale?

William: Spero siate felici di un nuovo volto. Le richieste scarseggiano a causa del gruppo maschile…

Hope: Gruppo maschile? – interruppe involontariamente l’uomo.

William: Avevamo un gruppo maschile, – lo vide deglutire – tuttavia si è sciolto dopo l’assassinio di due membri, entrambi finiti sui giornali giorni fa. Brutali omicidi.

Che siano loro le due vittime del serial killer? Uccisi prendendo spunto dai miti. Doveva scoprirlo, ma come? Non poteva più far saltare la copertura e notò qualcosa nell’espressione di William: NIENTE.

Neanche un emozione. Che fine aveva fatto l’uomo emotivo della mattina?

Fine quarto episodio.

Serie: Il sangue del mito


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