“I had a dream, I’got everything I wanted”
Vorrei tanto dire che quest’anno sono pronta. Che sono pronta ad affrontare le mie paure e le mie insicurezze. I capelli. DIO i capelli. Vorrei che la mia madre biologica mi avesse fatto bionda e con gli occhi azzurri. Non rossa. Poteva risparmiarselo. Mia madre non l’ho nemmeno conosciuta, non so chi sia, e la odio. Come i miei capelli. Odio tutto ciò che viene dal mio passato. E domani si guarderà solamente verso il futuro. Verso… bhe verso il nuovo ano delle superiori. Il terzo. Ho sentito dire che solo le ragazze insicure di loro, vengono bullizzate. Non mi sento una di loro. Spero.
In compenso, ad alimentare la mia ansia, c’è Louis, il mio migliore amico.
E letteralmente perfetto.
Insomma, Louis è sempre stato… beh, diverso da tutti gli altri ragazzi. Non è solo che sia bello — e lo è, cavolo, se lo è.
Non intendo bello nel modo in cui i ragazzi sono nei film o nelle riviste. Louis è… reale. È alto e quei suoi occhi verdi, sembrano sempre nascondere qualcosa di profondo, qualcosa che non mostra mai a nessuno.
Ha un modo di fare che è tranquillo, riservato, come se non avesse bisogno di dire nulla per farsi notare. Le ragazze lo guardano tutte. Sempre. Ed è impossibile non notare, i suoi ricci scuri che cadono disordinatamente sulla fronte, la mascella definita e quelle maledette lentiggini che spuntano su tutta la sua pelle.
Ma quello che mi piace davvero è come si comporta con me. Louis non ha bisogno di dire parole o di essere socievole, ma quando mi guarda, sento come se vedesse davvero chi sono.
Solo che… per lui io sono ancora quella bambina di cinque anni che si è nascosta dietro di lui al parco quando quei ragazzi più grandi volevano prendermi in giro.
Sono solo Christine, l’amica di sempre. E va bene, giusto? O forse no. Forse, ultimamente, mi sto accorgendo di cose che non avevo mai notato prima. Come il modo in cui il suo sorriso sembra illuminare tutto attorno, anche se è riservato solo a me. O come il suo profilo sembra perfetto anche quando si gira distrattamente verso di me.
Quando l’ho conosciuto beh…eravamo bambini. A parte i miei fratelli, non ho mai conosciuto bene i ragazzi, a parte quelli che mi bullizzavano, ovvio.
Io ero stata adottata da un annetto, da Hemmett e Linda, i miei genitori, che volevano altri figli ma non riuscivano ad averne, e giocavo nel parco davanti casa mia, insieme a Matt, mio fratello maggiore. Fu lì che conobbi Louis. Prima che io mi perda nelle mie solite fantasticherie, penso che dovrò mettere a posto la mia stanza. Spazzo per terra, e riordino la camera, pensando a Louis.
Torno in camera dopo aver cenato, e mi butto sul letto, stanca, ma felice. La mia camera, ora, pulita e ordinata è un sogno, e dopo tutto sono contenta di tornare a scuola. Domani è un altro giorno.
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