Il fallimento dei negoziati

Serie: Mio figlio si รจ picchiato con Andrea


NELLA PUNTATA PRECEDENTE: Maschi contro femmine! Maschi contro femmine!

(Giovedรฌ 14 ottobre, h 16.35 )

โ€œPapร , guarda!โ€

Di lร  dal finestrino sopra le nostre teste (che, manco a dirlo, era bloccato dallโ€™esterno) si stagliava la sagoma di un grosso cane.

โ€œChanel!โ€

Porca vacca, mi sentivo come se fossi il padrone di Lassie. Il sollievo che provavo la diceva lunga sul mio livello di stress.

Che cosa avrebbe mai potuto fare quel gigantesco, pigro, grasso e inutile bestione?

Divorare le streghe?

Ah ah.

(Lo stesso giorno, qualche ora prima)

โ€œSignor Roccamondi, certamente lei si rende conto della situazione complicata in cui ci troviamo in qualitร  di educatoriโ€ฆโ€

Lโ€™ufficio della Preside era una gran bella stanza, le poltrone comodeโ€ฆ Mi sorpresi a chiedermi come mai a nessuno fosse venuto in mente di offrirmi un cognac.

Lโ€™atmosfera, doveva essere: come se fossimo gangsters in un film anni Settanta, anzichรฉ dei poveracci coinvolti in una rissa alle scuole elementari.

โ€œGuardi, sono sicuro che Davide si รจ giร  reso conto di aver commesso un errore graveโ€ฆ Un bambino cosรฌ sensibile, saโ€ฆ Inoltre mi รจ parso di capire che sia lui, la parte maggiormente lesa. O sbaglio?โ€

โ€œTecnicamente sรฌ, maโ€ฆโ€

A quel punto, mi permisi un sorriso di sufficienza.

โ€œGuardi, mio figlio ha un occhio nero. Facciamo cosรฌ: io non sporgo denuncia, Davide fa le sue scuse a questoโ€ฆ Andrea, giusto? E la chiudiamo qui. Cosa ne pensa?โ€

Non avevo ancora finito di parlare che le mie orecchie si misero a fischiare in maniera inquietante, proprio come se la pressione atmosferica dentro la stanza fosse variata di colpo.

Fu qualcosa nel sorriso tirato della Preside, credo. Fatto sta che ebbi la forte impressione che il barometro avesse virato di colpo verso la tempesta.

โ€œSignor Roccamondi, non so come dirglieloโ€ฆโ€

Obbligai il mio sorrisetto di superioritร  a restare lรฌ dovโ€™era, anche se tutto il resto del corpo stava seriamente pensando di fuggire urlando.

Un poโ€™ come un labrador in crisi di panico da temporale.

Fulmine, fulmine, fulmine!, strillavano i miei nervi.

โ€œDirmi cosa, Preside?โ€

โ€œAndrea รจ una femmina.โ€

โ€œMa sei cretino!!โ€

Ok: nulla a che vedere con la scena padre-figlio che avevo accarezzato in auto.

La strigliata mi cascava fuori di bocca come un rovescio di temporale, pareva che per tutta la vita non avessi fatto altro che allevare sergenti maggiori.

โ€œBenedetto cielo! Davide! Non si picchiano le femmine!โ€

In piedi davanti a me, la testa bassa e il viso rigato di lacrime, mio figlio pareva piรน fragile che mai. Singhiozzava senza ritegno, ma la cosa non aveva alcun effetto su di me.

In quel momento, il mio cuore era schiacciato sotto i detriti del mio ruolo sociale in briciole.

La Preside sedeva in silenzio alla sua scrivania. Se la sua intenzione era quella di sembrare imbarazzata e comprensiva, le riusciva malissimo.

Fissava Davide come se lo stesse pesando prima di affettarlo.

โ€œBeh, almeno diโ€™ qualcosa! Spiegati, santiddรฌo!โ€

La Preside tossicchiรฒ.

โ€œMi scusi, ma cosa dovrebbe spiegare? Immagino che siamo dโ€™accordo sul fatto che non ci sono attenuanti per un simile comportamento.โ€

Ero incazzato a sufficienza da sbattere nella parete anche lei. Ma immaginavo che la cosa non sarebbe stata presa nel giusto spirito,

perciรฒ mi limitai ad obiettare che cโ€™era comunque bisogno di una spiegazione, per contestualizzare la vicenda.

โ€œContestualizzare?โ€ ripetรฉ lei, rigida dalla voce alla punta delle scarpe.

Come se aspettasse solo di cogliermi linguisticamente in fallo.

โ€œSenta, Davide non รจ un bambino violento…โ€

โ€œAlla luce dei fatti, mi sento di poter affermare il contrario. Non crede?โ€

โ€œMa senta un momento: se venissero fuori i motivi per cui ha reagito cosรฌโ€ฆVoglio dire, lo so che รจ inqualificabile, ma almeno i motiviโ€ฆโ€

โ€œIo non ho bisogno di motivi, signor Roccamondi. Il fatto che lei continui a difendere il bambino mi dice tutto ciรฒ che ho bisogno di sapere.โ€

โ€œPrego?โ€

Ero completamente depistato dalla spietatezza della logica di quella donna.

Da quando i motivi non contavano?

Come avrei potuto spiegare a mio figlio dovโ€™era lโ€™errore nella sua logica, se non potevo chiedergli come fosse arrivato a pensare a quel modo?

La mia confusione prese la strada de mio volto, che di nuovo cercรฒ di venirmi in aiuto sorridendo.

La Preside mi rivolse uno sguardo che mi gelรฒ fino al midollo.

โ€œSi sta divertendo, signor Roccamondi?โ€

โ€œCosa? No, io nonโ€ฆโ€

Lei sospirรฒ. Allungรฒ una mano verso un pulsante che stava sul lato della scrivania, e lo premette con espressione efficiente.

โ€œMi rincresce, signor Roccamondi. La faccenda viene presa in carico dal Comitato.โ€

โ€œQuale Comitato? Ma di cosa sta parlando?โ€

Ero sinceramente smarrito. Davide era diventato pallido pallido e mi si era aggrappato alla mano.

Tentai di sorridergli, anche se mi sentivo come uno di quei padri di Schindlerโ€™s List.

Tutto questo era impossibile.

Eppure stava accadendo.

Ma cosa, stava accadendo, in realtร ?

La porta si era aperta, e un gruppo di donne ci fissava, me e il mio bambino, con espressione ostile.

Le conoscevo.

Cโ€™erano la maestra di ginnastica (pardรฒn: educazione fisica!), quella di inglese e quella di religione. E poi, quella grossa, lรฌ a sinistra: non era la tipa che li aveva portati a visitare gli scavi di non so quale necropoli, emersa sotto i lavori del centro commerciale, un annetto prima?

Ancora da โ€˜ste parti, stava? Che cazzo la pagavo a fare, al momento?

Sarebbe bastata quellโ€™ultima sconnessa riflessione a farmi comprendere come il mio cervello fosse andato del tutto in tilt.

Davide stringeva la mia mano come se volesse strapparla.

Tentai di rassicurarlo.

โ€œTato, tranquillo. Adesso vedrai che ci spieghiamo e questa brutta storia ce la lasciamo dietro le spalle. E poi papร  ti porta a pranzo fuori, eh?โ€

โ€œFuori a pranzo! Figurarsi! Anche il premio!โ€

Cosa aveva fatto, la cicciona?

Aveva sputato per terra?

Nel pallore di Davide, lโ€™occhio nero risaltava da far paura.

โ€œPapร โ€ sussurrรฒ โ€œnon funziona mica cosรฌโ€ฆ Loro non ti lasciano spiegare nienteโ€ฆโ€

Devo ammettere che quella frase, pronunciata dal mio terrorizzato figlioletto di otto anni, mโ€™indusse di colpo a chiedermi in quale mai mondo lo stessi facendo crescere; e come mai lui sembrasse capirci molto piรน di me, di tutta quella storia assurda.

Cioรจ, era spaventato, sรฌ. Ma non come se non avesse idea di cosa stava per succedergli.

Tutto il contrario, semmai.

โ€œSuvvia, signoreโ€ฆโ€

โ€œNon ci chiami signore, come se fossimo delle mezze ritardate!โ€ sibilรฒ la maestra di inglese.

Aveva unโ€™aria cosรฌ feroce che involontariamente indietreggiai.

โ€œLascia stare i ritardati, collegaโ€ lโ€™ammonรฌ la maestra di religione, la cui espressione di puro odio smentiva il tono sereno. โ€œSe vuoi chiamarli in causa, devi dire diversamente abili.โ€

Lโ€™altra storse leggermente la bocca.

โ€œNon รจ la stessa cosaโ€ bofonchiรฒ.

โ€œNo, non lo รจโ€ confermรฒ a sorpresa lโ€™avversaria, sempre con quel suo tono soave.

Era un incubo.

โ€œPapร โ€ฆโ€ sussurrรฒ Davide.

La sua presa si era spostata dalla mia mano ai miei pantaloni.

In un attimo, tutto era diventato chiaro, lampante.

Non cโ€™era spazio per i negoziati, non esistevano parole che avrei potuto usare per convincerle che non era accaduto ciรฒ che loro pensavano che fosse accaduto.

Davide era colpevole, ed io con lui.

Colpevole di aver sottovalutato, frainteso, ignoratoโ€ฆ Cristo, ma cosa mi facevo, il processo da solo?!

Non sapevo bene cosa avessero in mente, ma di colpo sapevo che la soluzione era una soltanto.

Scambiai con mio figlio uno sguardo dโ€™intesa, e non so come lui mi capรฌ allโ€™istante.

Staccรฒ la mano dai miei pantaloni proprio mentre io mi lanciavo addosso alla maestra di inglese, urlando come un ossesso e brandendo sopra la testa una delle comodissime poltrone della Preside.

Roteando la poltrona, aprii un varco fino alla porta dellโ€™ufficio. Loro urlavano e โ€“ mi pareva โ€“ sibilavano, avanzando verso di noi e subito arretrando, per evitare di essere investite in pieno dalla poltrona.

Spalancai la porta, e quel genio di Davide si lanciรฒ verso lโ€™uscita, ma i portelloni erano bloccati. Scagliai la poltrona nel vetro, ottenendo solo di far scattare lโ€™allarme.

โ€œI bagni, Papร !โ€

Tornammo sui nostri passi, e cosรฌ potemmo vederle, schizzare verso di noi lungo il corridoio. Nella furia di raggiungerci tutte insieme, si erano incastrate nella porta dellโ€™ufficio, perdendo tempo prezioso.

Fu solo per questo motivo, ritengo, che riuscimmo ad infilarci in tempo nei bagni a metร  del corridoio, sprangando la porta.

โ€œChiama la mamma, chiama la mamma!โ€ urlava Davide, mentre i colpi sulla porta diventavano sempre piรน insistenti.

Ma il mio cellulare era rimasto sulla scrivania della Preside.

โ€œMerda, paโ€™!โ€

โ€œNon dire parolacce!โ€

Lo so, era la piรน folle delle prese di posizione.

Eppure sortรฌ lโ€™effetto desiderato: mio figlio ricominciรฒ a guardarmi come se fossi io, e non lui, a sapere cosa fare.

Peccato che non fosse cosรฌ.

E adesso? 

Serie: Mio figlio si รจ picchiato con Andrea


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Discussioni

  1. Una parola sola: avvinto.
    Mi hai spinto in questa foresta di rampicanti intricatissimi, con la scusa di andare a recuperare un bambino sperduto e adesso non riesco neanche piรน a muovermi!
    Sento anche dei sibili sospetti.
    Me-ra-vi-glio-so! Grazie Sara.

  2. Lo sapevo. Lo sapevo che quelle maestre erano tutte delle grossissime stronze. Ma nessuno ha mai voluto credermi.
    Questo รจ l’esempio perfetto di come in una storia la verosimiglianza degli eventi non conti assolutamente niente, di come la differenza tra un abbozzo dozzinale ed uno scritto prelibato la faccia chi batte sulla tastiera per un dignitoso diletto o chi elabora formule alchemiche governate da leggi naturali sconosciute ai piรน.
    Ma questo immagino lo saprai giร .
    ๐Ÿ‘๐Ÿป๐Ÿ‘๐Ÿป๐Ÿ‘๐Ÿป

    1. wow. sempre sul pezzo giovanotto! ๐Ÿ˜‰ grazie della tua lettura attenta e partecipe. e speriamo che lo scioglimento ultra-grottesco che ho in mente non ti costringa a ritrattare XD a proposito, Chanel dice di ringraziarti: grazie a te ha avuto la parte da co-protagonista, mentre doveva essere solo un cammeo ghignoso XD

      1. Giovanotto รจ una parola molto, molto, molto grossa. Di a Chanel che non c’รจ bisogno di ringraziamenti, traspariva evidente dal suo portamento fuori dagli schemi che avrebbe avuto un meritato ruolo in questa storia.

        1. sรฌ, lui se la gioca cosรฌ… ma a certi taent scout il suo piglio arrogante piace poco. altrimenti non avrebbero preso Rex per quella parte…

  3. La tua storia parte come una giornata qualsiasi e poi vira verso un’ordinaria follia. Davanti agli occhi si presenta una scena surreale e ai limiti del grottesco e il lettore non sa piรน se ridere o piangere. L’argomento che sta ‘sotto’ รจ delicatissimo e oramai purtroppo all’ordine del giorno. ‘Chiama la mamma’ mi ha fatta impazzire. Bravissima

  4. Sta venendo fuori un lavoro molto interessante.
    Il bello dei bambini รจ che non sanno cosa sia la discriminazione, di nessun genere. Non c’รจ razzismo nelle loro teste e non c’รจ maschilismo, sono concetti che apprendono nell’adolescenza da noi. Anche la loro violenza รจ “equa”, Davide ha fatto a botte con Andrea cosรฌ come avrebbe fatto con Tizio e Caio, senza distinzione di sesso… Paritร  di genere assoluta.
    Dall’altro lato hai evidenziato l’approccio di quelle donne che io chiamo “coloro che stanno buttando nel cesso anni e dure battaglie di sacrosanto femminismo”.

    1. non piacciono molto neanche a me. non gradisco quando comincio a sentire puzza di parole vietate. l’approccio violento non cambia solo perchรจ lo si traveste da aggressivitร  passiva; ma, quando spariscono le parole, purtroppo non esiste altra strada che quella… sono piste giร  percorse che vanno a finire sempre nel vicolo cieco della incomunicabilitร  e del luogo comune. ho la speranza che sia la volta buona per provare altre strade.

  5. “Lascia stare i ritardati, collegaโ€ lโ€™ammonรฌ la maestra di religione, la cui espressione di puro odio smentiva il tono sereno. โ€œSe vuoi chiamarli in causa, devi dire diversamente abili.โ€”
    Questa รจ una freccia scagliata a dovere ๐Ÿ‘

  6. … Umoristico? Per me รจ puro horror. Soprattutto dopo aver accompagnato e ripreso mio figlio per oltre sette anni fra asilo ed elementari in una scuola bellissima, ma dove incontravo solo mamme e maestre, e dove aveva solo compagnette e due compagni in tutto. Alle medie, poi… Beh della preside ho giร  detto. Il liceo รจ stato il riveder le stelle. ๐Ÿ˜€

    1. รจ uno dei temi sottesi alla storia: la progressiva scomparsa delle figure educative maschili. ormai sono relegate alle attivitร  agonistiche. non si capisce perchรฉ. io, ad esempio, nell’adolescenza avevo un prof di filosofia e storia che non ci fosse stato lui alla fine mi sarei ritrovata senza padre… credo sia fondamentale per entrambi i sessi, proprio per approcciare l’aggressivitร , l’avere a che fare con uomini che ne hanno fatto un’alleata, anzichรจ subirla come una maledizione.

    2. l’altro tema รจ, ovviamente, la violenza del femminile. tema assai controverso, e, come emerge da questa storiella, al momento politically uncorrect ๐Ÿ˜‰

      1. Sono assolutamente convinto che la violenza maschile vedo le donne sia in generale da condannare e spegnere senza alcuna esitazione. In questo momento storico questo รจ il tema e trattarne un altro complementare viene visto come benaltrismo teso a sminuire quello primario.
        Ma prima o poi dovremo capire che รจ la violenza in genere (e non solo di genere) che va spenta, culturalmente e non con metodi ancora piรน violenti.

    1. sto cercando di usare le parole che la societร  ha paura di pronunciare… spero che lo scioglimento della trama ti appassioni altrettanto, รจ la prima volta che approccio l’umoristico e il grottesco…