Il feudo piangente. Primo episodio.

Serie: Il feudo piangente


Il feudo piangente.

Episodio primo.

La guerra tra i due feudi era iniziata da qualche settimana, eppure sembrava si fosse già arrivati ad una conclusione.

Il castello era circondato dall’esercito nemico. Centinaia di soldati brandivano le armi ruggendo di sanguinosi desideri. La popolazione, attorno al castello, si dava conforto a vicenda sperando in una tregua. I due re erano seduti l’uno dinanzi l’altro in un accesa discussione, nella sala del trono. Il castello sarebbe stato distrutto quella stessa sera, se non si fosse arrivati ad una tregua. Vi erano esattamente dodici persone nel castello, inclusi i due re. La sala del trono era chiusa a chiave e vi erano due guardie ad ogni entrata. Improvvisamente un urlo squarciò il cielo e le dieci guardie entrarono. Il re Karl Terren, giaceva a terra con gli occhi sgranati. Veleno, non vi era niente per evitare la morte del re, ciò probabilmente avrebbe indotto l’esercito ad attaccare condannando il castello e la popolazione del piccolo feudo. Inizialmente le guardie estrassero le armi preparandosi ad uno scontro, ma il re ancora in vita li convinse ad evitare ulteriori spargimenti di sangue. Negli ultimi due giorni erano entrati nella sala del trono solo loro dodici, dunque il responsabile doveva per forza essere in quella stanza. Decisero di capire chi fosse stato e consegnarlo nelle mani della giustizia in cambio della tregua.

Il figlio del re morto, Jack Terren, prese temporaneamente il posto del padre passando dalla posizione di guardia a quella di erede al trono. Si riunì con le altre quattro guardie e gli disse di tener d’occhio gli altri. Erano tutti e quattro cavalieri del re.

Il re nemico, Gregoir Lemfis, fece lo stesso discorso ai suoi cinque cavalieri. Era lui il re del feudo sotto attacco.

Jack notò un libricino rosso nella tasca del padre e lo estrasse, vi erano appuntati dei nomi con delle brevi frasi, Gregoir si avvicinò ed assieme lessero il tutto.

“Cavalieri presenti:

Jack Terren, legittimo erede al trono.

Ser Frederick Fores, primo cavaliere del re, ferreo oppositore alla tregua.

Ser Alfio Remini, figlio del re spodestato da Mark vent’anni prima.

Ser Fernando Gamini, capitano delle guardie reali.

Ser Theodore Gamini, fratello di Fernando, ex amante della figlia minore del re deceduto.

Cavalieri del re Gregoir presenti:

Ser Clemente Fiori, primo cavaliere del re, ferreo oppositore alla tregua.

Ser Hugo Deris, figlio bastardo del re deceduto, espatriato quando era in fasce assieme alla madre.

Ser Costante Geri, capitano delle guardie del re, accusò il principe Jack di aver stuprato la sorella anni prima.

Ser Hubert Deris, fratello della madre di Hugo.

Ser Vlad Ferreo, ferreo oppositore alla tregua.”

Quel libricino dimostrava che quasi tutti avessero un motivo per porre fine alla vita del re.

I due gruppi si divisero in modo da perquisire gli uni le camere dove dormivano gli altri.

Jack, Alfio, Fernando, Frederick e Theodore salirono al piano di sopra. I raggi del sole entravano dalle finestre illuminando i corridoi.

Jack: Non potrei mai sospettare di voi, leali guardie di mio padre.

Fernando: Ti fidi realmente di lui? – disse indicando Alfio – Prole del re spodestato!

Alfio: Hai veramente la faccia tosta! – disse estraendo la spada – Vogliamo parlare di tuo fratello? Non era forse stato lo stesso re ad ordinargli di interrompere la relazione con la sorella minore di Jack?

Frederick: Ci vogliono mettere l’uno contro l’altro! Andiamocene e radiamo al suolo questo posto.

Alfio: Ora che ci penso, non eri forse te che tentavi da giorni d’impedire al re di stipulare la tregua? Forse dovremmo interrogarci sul motivo.

Frederick: Non ho niente da dirvi, semplicemente ritengo una perdita di tempo salvare un popolo che ama così tanto un folle come Gregoir!

Jack fece un passo indietro. Le guardie si stavano preparando a scontrarsi.

Gregoir, Clemente, Hugo, Costante, Hubert e Vlad raggiunsero le camere delle guardie del defunto Karl.

Gregoir: Voglio essere ben chiaro. Il defunto re Karl aveva deciso di risparmiare il nostro feudo, ucciderlo è stato un tradimento anche verso di noi.

Clemente: Sappiamo benissimo chi aveva buone motivazioni. Hugo e Costante! Magari potrebbero stipulare ancora la tregua in cambio della confessione del figlio bastardo di Karl, – disse volgendosi verso Hugo – o dell’uomo che accusò il principe di aver violentato la propria sorella.

Hugo: Improvvisamente sei per la tregua?

Clemente: Sono per giustiziare i traditori del mio unico vero re! – ovviamente intendeva Gregoir.

Vlad: È stato Jack, – sussurrò alle orecchie di Gregoir – ha ucciso il padre per il trono ed intende accusarci.

Hubert: Non ascoltarlo! – disse udendo Vlad per sbaglio – Vlad è sempre stato contrario alla tregua e forse è il momento che ci dia una motivazione.

Jack placò i propri uomini e perquisirono le stanze senza tuttavia trovare niente.

Fernando: Dunque potrebbe essere stato uno di noi?

Frederick: È interessante come continui ad accusare i tuoi stessi compagni d’armi!

Theodore: Stiamo tutti calmi! Aspettiamo di vedere cosa troveranno gli uomini di Gregoir.

Frederick: Sarebbe stato più intelligente mischiare i gruppi. Potrebbero mettervi appositamente delle prove per incastrare uno di noi.

Jack: Cosa intendi dire? – l’erede al trono sbiancò.

Alfio: Dubitiamo di colui che avrebbe ereditato un impero!

Jack: Detto dal figlio del re spodestato da mio padre non è una gran accusa!

Fernando: Hai mandato i nostri nemici nelle nostre stanze senza supervisione.

Jack: Aspettate. – disse indietreggiando – Eravamo tutti scioccati in quel momento! Loro oltretutto sono in maggioranza in questo castello!

Fernando: Esatto! Sono in maggioranza e non ti sei preoccupato di controllarli! Probabilmente perché sai già chi sia il colpevole!

Le guardie legarono Jack.

Gregoir, Clemente, Hugo, Costante, Hubert e Vlad erano in cerchio. L’uno dinanzi l’altro.

Vlad: Non ho niente da dirvi! – l’uomo indietreggiò.

Gregoir fece cenno ai quattro di prenderlo. Lo legarono e poi decisero di perlustrare le stanze dei nemici. Non vi trovarono niente.

Gregoir: Non ha nessun materiale per depistarci, – disse fissando Vlad – tuttavia rimarrai legato finché non dirai le tue vere motivazioni!

Vlad: Avete sbagliato persona! – disse stranamente calmo – Meglio la morte che la resa! Meglio la caduta che vivere con i conquistatori stranieri!

Gregoir: Preferiresti veramente la morte di tutto il popolo? Il loro sterminio per la tua…

Vlad: Sono il figlio bastardo del fratello di tuo padre! – disse interrompendo Gregoir – Mio padre non avrebbe mai permesso la resa per salvare il popolo.

Gregoir: A tuo padre è stato tolto il trono dal mio per un motivo ben chiaro. Non era mentalmente stabile.

Vlad: Sei un traditore. – disse sputando contro gli stivali di Gregoir.

Gregoir: Tenetelo in vita, lo consegneremo alla giustizia.

I due gruppi si riunirono nel salone principale. Entrambi avevano un uomo da accusare.

La notte calò e l’aria si fece fredda.

Le candele si spensero a causa del vento appena giunto. Quando riaccesero le candele, Jack e Vlad erano legati a terra.

Tra i due vi era una sagoma. Non si muoveva. Il gruppo si avvicinò ai due uomini legati per far luce.

Hubert giaceva a terra sgozzato.

Vlad: Slegateci. Ovviamente non siamo stati noi!

Jack: Non fatelo. Se avete legato Vlad c’è sicuramente un motivo, potrebbe essere complice.

Fernando: Non pensare che ti slegheremo Jack. Potresti essere te ad avere un complice.

Fine primo episodio.

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