
Il mago Pirolino
Serie: Storie per bambini
- Episodio 1: Il corpo parla
- Episodio 2: Il pigiamino spaventato
- Episodio 3: Come l’amore creò i panda
- Episodio 4: La stella Tarass
- Episodio 5: Il salto della ghianda
- Episodio 6: I mangia nebbia
- Episodio 7: Fier Galoppo
- Episodio 8: Il mago Pirolino
STAGIONE 1

Lo annunciavano i manifesti, sul fondo platinato urlavano i caratteri celesti.
Era argomento preferito al mercato. Tra le bancarelle, merce assortita, venditori e clienti si scambiavano ricette, preziosi consigli di cucina. Quella era la norma! Ma vuoi o non vuoi, oramai non si sentiva altro che il suo nome. Era come diventato pietanza preferita di tutti. Ma proprio di tutti! Ne parlavano anche i bambini e ne discutevano i vecchietti seduti ai tavolini. La notizia era una lieta sorpresa.
ā Ć arrivato il mago Pirolino! ā dicevano, ā Ć arrivato il nostro beniamino!
Da tutti i cittadini era amato, perché nel mondo della magia era il più affermato.
Di aspetto era buffo, da sotto il cappello si diceva spuntava un lungo ciuffo. Lo teneva fissato al cilindro con una molletta, che guarda un poā! Aveva proprio la forma di una barchetta!
Chi già lo conosceva, lo descriveva così:
ā Eh, sapessi! I suoi occhi sono grandi e assai rotondi, illuminano il pubblico per quanto sono giocondi. Nella sua barba bianca cāĆØ di tutto e un poā: treccine, perline e intagli di bandierine. Al collo porta appeso un sonaglino, che tintinna ad ogni inchino.
Insomma, il mago Pirolino era un tipo molto singolare, eppure tutto il repertorio di un grande mago sapeva mostrare: un bouquet in coriandoli poteva trasformare, le carte da gioco faceva volare. I nodi delle sue corde che magicamente sparivano. E poi cāera quella grande moneta dāoro! La faceva passare tra le dita, la vedevi e poi non la vedevi piĆŗ. Strano davvero era e più strano ancora diventava, quando dietro lāorecchio di una signora ritornava.
Dalla manica della giacca tirava fazzoletti tra loro annodati, che formavano una catena. Sembrava infinita! Tirava, tirava, e tirava! Alla fine svelava una rosa appassita.
Quando poi presentava il suo assistente, dicevano essere la parte migliore. Il pubblico esultava e applaudiva di tutto cuore.
Partiva la musica, il presentatore annunciava:
ā Il mago Pirolino e il suo parrocchetto Semolino!
ChissĆ dove lāaveva trovato quel pappagallinoā¦
Di tutti i colori sapeva diventare, sbatteva le ali e lo sentivi parlare:
ā Semolino, eccomi qua! Ti mostro la mia abilitĆ !
E la sua magia faceva cambiando dal giallo al rosso, dallāarancione al verde e poi il blu. Il viola, il lilla e quanti ne vuoi tu. Un arcobaleno di colori quelle piume fortunate!
Alla fine il parrocchetto faceva una piroetta, apriva le ali, spiccava in volo sulla bacchetta, che il mago puntava in cielo in segno di vittoria.
Il sipario si chiudeva, lo spettacolo era giĆ storia.
Serie: Storie per bambini
- Episodio 1: Il corpo parla
- Episodio 2: Il pigiamino spaventato
- Episodio 3: Come l’amore creò i panda
- Episodio 4: La stella Tarass
- Episodio 5: Il salto della ghianda
- Episodio 6: I mangia nebbia
- Episodio 7: Fier Galoppo
- Episodio 8: Il mago Pirolino
Ti confermo quello che ti avevo scritto in precedenza e ti faccio i complimenti per la scrittura scorrevole e per questi racconti che fanno assaporare un po’ il gusto dell’infanzia, anche se il tocco dell’autrice adulta si fa sentire soprattutto nel finale. In particolare, nella storia del mago Pirolino, si avverte inizialmente entusiasmo per l’attesa del divertente spettacolo e tutto viene descritto con la stessa meraviglia che potrebbe provare un bambino, poi però mi sembra di percepire un certo senso di nostalgia nel momento in cui l’esibizione ĆØ ormai conclusa (forse ĆØ anche la nostalgia che potrebbe provare un adulto nel ricordarsi i momenti spensierati della fanciullezza).
La nostalgia ĆØ un sentimento che solo gli adulti possono comprendere. I bambini per loro natura non la percepiscono. Ć bello scoprire che una storia che hai ascoltato da piccolo assume una sfumatura diversa quando poi sei grande. Ti ringrazio per l’attenzione che hai rivolto alle mie storie e spero di leggerti ancora in futuro.
Hai ricreato con grazia la magia del circo, il fascino degli artisti di strada, la semplicitĆ di un mago che diverte i bimbi durante una festa di compleanno. Il tutto in rima, delicatamente e in mezzo ai colori fino a scivolare giù, alla fine che vorresti non arrivasse. Grazie š
Grazie Cristiana per le belle parole.
C’ĆØ una certa intima delicatezza nel saper maneggiare l’effetto illusorio che il lettore-bambino può ricevere da questo racconto, un grosso complimento per la trama che lo so, non c’entra niente, ma io ci ho visto quella malinconia russa, un po’ sognante, che potrebbe far scendere una lacrima, nella visione sorridente e triste di un teatrino magico in grado di far felice un bambino e commuovere un anziano.
La malinconia ĆØ nascosta tra le righe, David. Ci vuole un altresƬ delicatezza per carpirla nella gaia presentazione di questo personaggio. Sembra infatti che il mago Pirolino sia ricco, perchĆ© ĆØ famoso, ma non ĆØ che l’attrattiva circense di gente umile, che si stupisce con poco. Grazie per aver svelato questo aspetto della storia. Ho tratto ispirazione dal contesto che mi circonda, che non ha origini sovietiche, ma che avrebbe comunque bisogno della magia per ritornare a sognare.
Ć un incanto Pirolino, sempre pronto a far sognare.
Per lo sguardo di un bambino, tanti numeri stupendi
Strizza l’occhio a Semolino, un simpatico giullare
e si spreca in complimenti, verso Rita Mocerino.
Grazie RobƩrt, per rivolgere sempre la tua attenzione verso questa umile scrittrice.
E’ questa la magia delle favole, no?
Ci fa tornare bambini, ci stupisce e ci intrattiene con le sue meraviglie. E quando finisce la favola, ci alziamo tutti in piedi gridando insieme, e chiedendo alla favola di fare un altro gioco, di non andar via.
PerchƩ vogliamo continuare a stupirci e meravigliarci.
Vogliamo restare bambini, tutti insieme, dentro quella favola.
Grazie, sempre.
La follia del mondo viene dal pensiero che la salvezza si possa raggiungere grazie alla saggezza degli adulti. Quando ĆØ con l’innocenza dei bambini che avremmo davvero una possibilitĆ di redenzione.
Sono lieta di riceve un apprezzamento tanto appagato, Giancarlo. Stupire e meravigliare è proprio ciò che voglio fare e mi fai pensare di star proseguendo verso la strada giusta. Grazie.
Penso che da oggi in avanti commenterò le tue storie sedendomi sula tastiera: prima con il gluteo destro, successivamente con il sinistro… Sicurissimo che, anche cosƬ, a parte qualche lettera ripetuta un paio di volte in più e alcuni segni di punteggiatura posizionati non correttamente, le parole del testo saranno sempre e solo di elogio e infinito affetto per come riesci a scaldare il mio cuore con delle immagini tanto vivide quanto delicate.
Dicono ci siano risate di cui non puoi fidarti, poiché vengono trascritte da autori incoerenti, che mentre battano sulla tastiera quelle due lettere hanno la stessa espressione che avrebbero se avessero in mano una bolletta della luce o del gas. Per questo non è possibile per me trascrivere una risata in questo momento. Non voglio ci siano fraintendimenti! I tuoi commenti mi strappano sempre le risate piú sincere, Emiliano. Impossibile esprimere questo stato di profonda stima e ilarità .