Il mistero della villa abbandonata
La città di Milano era avvolta nella nebbia quando il detective Marco arrivò alla villa abbandonata sulla collina. La villa era stata chiusa per anni, e la gente del posto diceva che era infestata dai fantasmi.
Marco era stato chiamato dal proprietario della villa, il signor Rossi, che aveva ricevuto una lettera misteriosa che lo avvertiva di non entrare nella villa. Ma il signor Rossi era curioso e aveva deciso di indagare.
Quando Marco arrivò alla villa, trovò il signor Rossi che aspettava fuori. “Grazie per essere venuto, detective”, disse il signor Rossi. “Sono preoccupato per la mia sicurezza”.
Marco annuì e entrò nella villa con il signor Rossi. L’interno era polveroso e buio, ma Marco notò che c’era qualcosa di strano. Le finestre erano chiuse, ma c’era un’aria di fresco che proveniva da chissà dove.
Marco iniziò a esplorare la villa, cercando indizi. Trovò una porta nascosta dietro un quadro, e quando l’aprì, trovò una stanza segreta. Dentro, c’era un diario appartenente a una donna che si chiamava Laura.
Il diario raccontava la storia di Laura, che era stata la moglie del precedente proprietario della villa. Laura era stata uccisa nella villa molti anni prima, e il suo assassino non era mai stato trovato.
Marco era convinto che il diario fosse la chiave per risolvere il mistero. Ma quando uscì dalla stanza segreta, trovò il signor Rossi morto sul pavimento.
Marco era sconvolto. Chi aveva ucciso il signor Rossi? E cosa c’entrava il diario di Laura?
Marco decise di indagare ulteriormente e scoprì che il signor Rossi non era chi diceva di essere. In realtà, era il figlio dell’assassino di Laura.
Marco capì che il signor Rossi era stato ucciso per vendetta. Ma da chi? La risposta si trovava nel diario di Laura.
La vera assassina era la sorella di Laura, che aveva sempre invidiato la sua ricchezza e la sua felicità. La sorella di Laura aveva ucciso il signor Rossi per vendicare la morte di sua sorella.
Marco risolse il mistero, ma rimase con molte domande. La giustizia era stata fatta, ma a quale prezzo?
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